Di seguito il comunicato trasmesso da Pd, Idee Persone Perugia e Rete Civica Giubilei.
“I segnali di un declino, in Umbria e a Perugia in particolare, si sommano uno dopo l’altro, in sequenza sempre più preoccupante. L’ultimo dato, ma solo in ordine di tempo, è la classifica del Sole 24ore, che ogni anno ci aggiorna sulla qualità della vita nelle province italiane. Perugia, in base ai diversi parametri presi in considerazione dalla ricerca, è al 52° posto e ha perso rispetto alla graduatoria precedente ben 15 posizioni. E’ superata anche da Terni, che riesce a fare meglio del suo capoluogo, piazzandosi al 46° posto”. Così, in una nota, i Gruppi consiliari a Palazzo dei Priori Partito Democratico, Idee Persone Perugia e Rete Civica Giubilei.
“Un dato preoccupante che non può essere ignorato o tantomeno minimizzato. Questa è l’ulteriore conferma di quello che l’opposizione di centro sinistra di Palazzo dei Priori sostiene da tempo: Perugia, con la giunta di centro destra, non solo ha perso efficienza e benessere, ma anche la sua centralità, il suo ruolo di capoluogo di Regione. Non che questa centralità si sia trasferita da qualche altra parte: anche Terni è in discesa libera (-8 posizioni). E anche se non c’è una classifica dei centri minori, la situazione certo non migliora nelle altre città dell’Umbria, complice e anzi responsabile una politica regionale che ha devastato in pochi anni molte eccellenze della regione, a partire dalla Sanità.
Romizi risulta incapace di fronte a questa retrocessione, cominciata quando la destra ha cominciato ad amministrare la città. La Giunta Romizi è infatti alla guida di Perugia ormai da sette anni. Se le inefficienze venissero da un passato ormai lontano avrebbe avuto tutto il tempo per rimediare e invertire la tendenza. Invece la tendenza non solo non si inverte, ma al contrario punta sempre di più verso il basso. Il collasso del centro storico, il commercio che langue, gli spazi pubblici vuoti o incompiuti, la mancanza di una “visione” della città da noi continuamente denunciata ne sono la prova e la testimonianza. Ma questo appunto è solo l’ultimo tassello di un mosaico a tinte fosche che fa precipitare il “ranking” della nostra Regione. Pochi giorni fa sempre il Sole 24 ore ha certificato che l’Umbria è la Regione europea in cui negli ultimi venti anni la ricchezza pro capite è diminuita maggiormente: siamo indietreggiati di ben 70 posizioni. Su tutto c’è anche una pessima gestione dell’emergenza Covid, la cui responsabilità ricade principalmente sulla Regione a trazione leghista, le cui politiche fallimentari contribuiscono a far perdere posizioni a Perugia. L’Umbria è sempre stata considerata tra le regioni più avanzate, soprattutto dal punto di vista della sanità pubblica.
Chiedete a un cittadino qualsiasi che cosa pensa del fatto che oggi deve aspettare mesi in lista d’attesa per fare una banale operazione o anche solo un controllo sulla sua salute. O a un malato oncologico che cosa pensa dell’ultima decisione della Giunta Tesei, che ha bloccato gli screening oncologici e cancellato il registro dei tumori. La Presidente Tesei voleva promuovere la Sanità privata scimmiottando il modello lombardo. Non ci è riuscita, ma invece sta riuscendo perfettamente a distruggere un sistema sanitario pubblico e universale funzionante ed efficiente.
Purtroppo i dati non finiscono qui. Non solo Perugia ha abbandonato le prime posizioni nella classifica della qualità della vita. Solo pochi mesi fa la Fondazione Etica ha assegnato alla città livelli da retrocessione nella graduatoria per capacità amministrativa delle città italiane. Perugia, a 39 punti, è tra i Comuni con i risultati peggiori nelle politiche di bilancio, governance, personale, servizi, ambiente. E anche qui siamo stati superati da Terni, con un punteggio di 62 su 100. Un fallimento, insomma, su tutta la linea, un’incapacità di visione e di governo con cui a farne i conti, tutti i giorni, sono proprio i cittadini”.