Articolo a cura di Sarah Bistocchi, capogruppo PD
Riceviamo e pubblichiamo
Depositata nei giorni scorsi una interrogazione a firma del Gruppo del Partito Democratico al Comune di Perugia sulla chiusura della filiale della banca Ubi a Ponte Valleceppi,” servizio utile e importante – spiegano i consiglieri – considerato prima di tutto presidio sociale dalla comunità del luogo, per capire se il governo cittadino ha intenzione di mettere in campo qualche tipo di azione per scongiurare l’ennesima perdita per un intero territorio, che conta circa 4000 abitanti, e che ospita diverse attività commerciali nonché aziende importanti, ma che tuttavia, nel corso del tempo, è stato privato di strutture importanti per la sua comunità, dal distretto sanitario fino alla storica edicola.
E’ di qualche giorno infatti la comunicazione arrivata ai dipendenti Ubi dalla direzione centrale per cui a fine marzo lo sportello della frazione perugina chiuderà e il volume di affari sarà trasferito all’agenzia di Ponte San Giovanni. Comunicazione che ha sortito proteste e preoccupazioni tra gli abitanti del territorio, tanto da generare una vera e propria mobilitazione in massa, che ha visto la creazione di un comitato e la convocazione di un’assemblea cittadina per confrontarsi e trovare soluzioni, svoltasi nei giorni scorsi presso il circolo Arci di Ponte Valleceppi”.
Di seguito l’interrogazione:
“PREMESSO CHE:
Ponte Valleceppi è un paese alle porte della città densa che conta circa 4000 abitanti, e che ospita diverse attività commerciali nonché aziende importanti come le Officine Galletti e Cancellotti. Tuttavia, nel corso del tempo il territorio è stato privato di strutture importanti per la sua comunità: non ha più un suo distretto sanitario e un mese fa ha chiuso anche la storica edicola;
CONSIDERATO CHE:
Fino a questo momento i residenti di Ponte Valleceppi hanno potuto sempre contare su di una banca, presente sul territorio fin dalla seconda metà dell’Ottocento. Allora nacque come Cassa cooperativa, fondata da alcuni abitanti del posto; sul finire degli anni ‘60 del secolo scorso si trasformò in Banca Popolare di Ponte Valleceppi, nel 1982 divenne Banca Etruria, in seguito fallita, e nel 2017 arrivò Ubi;
VALUTATO CHE:
E’ di qualche giorno la comunicazione arrivata ai dipendenti Ubi dalla direzione centrale per cui a fine marzo lo sportello della frazione perugina chiuderà e il volume di affari sarà trasferito all’agenzia di Ponte San Giovanni. Comunicazione che ha sortito proteste e preoccupazioni tra gli abitanti del territorio, tanto da generare una vera e propria mobilitazione in massa, che ha visto la creazione di un comitato e la convocazione di un’assemblea cittadina per confrontarsi e trovare soluzioni;
POSTO CHE:
La presenza della banca a Ponte Valleceppi ha sempre rappresentato una sicurezza per le attività commerciali, e un punto fermo per gli abitanti, di oggi e di ieri: gran parte delle famiglie del paese tra gli anni ‘60 e gli anni ‘90 sono riuscite a farsi casa proprio grazie ai mutui accesi nella filiale e al rapporto di conoscenza e fiducia instaurato con gli impiegati;
EVIDENZIATO CHE:
La speranza della comunità è che una banca, anche piccola, fosse interessata ad aprire una filiale in zona, proprio per scongiurare la desertificazione di un servizio considerato prima di tutto un presidio sociale. La desertificazione delle banche pone tra gli altri anche un problema di tipo pratico sia per le famiglie sia per le imprese, specie quelle più piccole. Infatti, come sottolinea Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), gli strumenti digitali non sono ancora così accessibili e diffusi ovunque. Il che significa che la desertificazione bancaria può da un lato provocare un forte limite nell’accesso ai servizi bancari, dall’altro spingere la clientela fuori dal circuito bancario legale. I dati regionali del fenomeno sono allarmanti: in Umbria gli sportelli sono scesi da 511 a 350 nell’arco di cinque anni;
SI INTERROGA IL SINDACO E LA GIUNTA:
Se si è a conoscenza della Chiusura della filiale della banca a Ponte Valleceppi, servizio utile e importante considerato prima di tutto presidio sociale dalla comunità del luogo;
Se si ha intenzione di mettere in campo qualche tipo di azione per scongiurare l’ennesima perdita per un intero territorio”.