La III commissione consiliare permanente urbanistica, presieduta da Cristiana Casaioli, ha discusso l’ordine del giorno presentati dai consiglieri Puletti, Casaioli, Rampichini, Vignaroli, Volpi, Pici su: Fare fronte all’ emergenza dei costi energetici promuovendo e sostenendo la costituzione di Comunità energetiche per le aree industriali, artigianali e commerciali del territorio comunale.
Prima dell’inizio della discussione la presidente Casaioli, a nome della commissione, ha voluto esprimere solidarietà al popolo ucraino e condanna per ciò che sta accadendo in quei territori. L’auspicio e la speranza ora sono che al più presto le bombe cessino di cadere e si torni ad un dialogo serio e concreto nell’interesse della collettività.
Illustrando l’atto il consigliere di Progetto Perugia Gino Puletti ha evidenziato che il caro energia sta colpendo pesantemente le famiglie e le imprese italiane, con stime che si aggirano nel primo trimestre 2022 su aumenti del 55% (energia elettrica) e 41,8% (gas).
Nel 2021, addirittura, il Pun (Prezzo unico nazionale dell’energia elettrica) ha segnato un incremento del 400%, andando ad erodere i margini operativi delle imprese per arrivare, in alcuni casi, a determinare la discontinuità dei cicli produttivi.
In sostanza il costo insostenibile di energia e gas, sommato all’aumento dei prezzi delle materie prime, sta causando temporanee chiusure delle imprese; per questo si chiedono al Governo misure strutturali, congiunturali e di tutela del mondo del lavoro. In questo panorama, a livello europeo, l’Italia risulta tra i Paesi più colpiti.
Secondo le rappresentanze di categoria sono sempre più urgenti misure strutturali: dalla riduzione della dipendenza dalle forniture estere, alla riforma della struttura della bolletta elettrica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema. Ma servono anche interventi sulla fiscalità energetica a favore delle imprese del terziario di mercato.
In questo contesto i provvedimenti governativi in atto ed in programma sono orientati a replicare quanto già fatto per il primo trimestre con l’ultima legge di bilancio, rinnovando gli interventi di contenimento a partire dall’azzeramento degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica e dalla sostanziale riduzione di quella del gas; inoltre c’è la volontà di dare maggior impulso alle rinnovabili.
Al contrario il quadro normativo oggi offre importanti opportunità per ridurre i costi energetici, in maniera virtuosa, da fonti rinnovabili; in sostanza i soggetti che vogliono condividere l’energia elettrica prodotta dai propri impianti possono unirsi in due modi: o sottoscrivendo insieme un accordo per un gruppo di autoconsumo o diventando soci di una comunità energetica.
Per autoconsumatore di energia rinnovabile si intende un cliente finale che, operando in propri siti, produce energia elettrica rinnovabile per il proprio consumo e può immagazzinare o vendere energia elettrica rinnovabile autoprodotta.
Una comunità energetica rinnovabile, invece, è un soggetto giuridico che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, i cui azionisti o membri sono persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali
In relazione a quanto illustrato, nel dispositivo i consiglieri propongono di impegnare l’Amministrazione a farsi parte attiva per promuovere la costituzione dei gruppi di autoconsumo e delle comunità energetiche rinnovabili presso i distretti produttivi del nostro territorio, incontrando i rappresentanti dei consorzi delle zone industriali ove costituiti, i rappresentanti delle associazioni di categoria quali Confindustria, Confcommercio e Confartigianato, anche partecipando dove possibile con i propri immobili ed impianti.
L’assessore Gabriele Giottoli ha spiegato che il tema è particolarmente sentito da parte dell’Amministrazione che si è impegnata molto per portare avanti politiche di gestione virtuosa del consumo dell’energia grazie ad un approfondimento mirato delle possibilità offerte dalle norme, soprattutto le più recenti.
Non a caso, per l’accesso ai fondi del pnrr, il Comune di Perugia ha inserito azioni in collaborazione con l’università funzionali allo sviluppo delle comunità energetiche, specie nelle aree rurali dove c’è una certa capacità di fare interazione per la forte presenza delle proloco, ritenendo fondamentale andare avanti nell’incentivazione di tali soluzioni.
Giottoli ha riconosciuto che gli strumenti a disposizione dell’Ente sono scarsi per l’incentivo delle attività, ma grazie ad una collaborazione con le altre Istituzioni, associazioni di categoria e con l’università alcune azioni saranno possibili. Tra i progetti in atto a Perugia l’assessore ha citato quello di Gesenu Energia che mira a sviluppare la prima comunità energetica in un’area industriale (a Ponte Felcino).
In conclusione Giottoli ritiene che la partita sia possibile seguendo due direzioni: le comunità energetiche in aree commerciali/industriali e le aree energetiche di comunità.
L’auspicio ora è che questi progetti vengano tenuti in debita considerazione dal Governo nei bandi del pnrr che usciranno in primavera.
Il dirigente Gabriele De Micheli ha riferito che, nell’ambito del progetto Pinqua, il Comune di Perugia ha inserito anche un intervento che vuole realizzare una comunità energetica. Dunque questo tema è già allo studio degli uffici trattandosi di un aspetto gestionale nuovo delle fonti rinnovabili.
Nell’idea presente nel Pinqua la comunità energetica dovrebbe ruotare intorno alle coperture fotovoltaiche di alcune strutture comunali (nuovo edificio, cva, impianto sportivo, scuola) ma anche sulle coperture di altri edifici di quartiere (ater, ecc.). Si tratta, in definitiva, di un’azione di “democratizzazione” delle energie con adesione anche da parte di chi non è produttore.
Ora, dopo i progetti, il prossimo step sarà la concretizzazione degli stessi: cosa impegnativa in considerazione delle implicazioni sia tecniche che amministrative. Per ciò che concerne la partita delle fonti rinnovabili De Micheli ha spiegato che il Comune di Perugia ha limiti importanti in tema di eolico (solo Monte Tezio) ed idroelettrico (solo Pretola), mentre ha molte chances sul fotovoltaico sia pubblico (circa 12 impianti con potenza installata di circa un megawatt), che privato, sistema che sta cercando di incentivare.
I rappresentanti delle categorie, Andrea Di Matteo (Confindustria), Leonardo Panfili (confcommecio) e Pasquale Trottolini (cna) hanno confermato i problemi che stanno incontrando le attività, nati ben prima della crisi ucraina, visto che i costi per l’energia sono lievitati in maniera impressionante. Per questo, visto il perdurare della crisi, servono soluzioni di tipo strutturale. I rappresentanti hanno manifestato apprezzamento per l’odg ritenendo fondamentale individuare soluzioni, anche a livello locale, che siano da un lato rispettose dell’ambiente e dall’altro delle esigenze dell’apparato economico.
Ecco perché appare utile parlare di comunità energetiche ed approfondire queste progettualità.
Il consigliere di FI Michele Cesaro ha evidenziato che quello in dibattito è un tema centrale visto che la crisi va risolta quanto prima possibile, colmando i ritardi accumulati dalla politica nel passato. Secondo Cesaro l’Italia deve ambire a diventare un paese autosufficiente, sfruttando al meglio i fondi del pnrr, per non essere più schiavo di nessuno.
Dato che la Regione dell’Umbria si sta già muovendo in questo ambito per strutturare il concetto di comunità energetiche, Cesaro ha rivolto un invito a fare rete tra tutte le Istituzioni coinvolte.
La capogruppo del M5S Francesca Tizi ha spiegato che quello in esame è un tema su cui il M5S ha puntato da sempre a tutti i livelli, anche cittadino; ne è la riprova il fatto che è stato presentato sull’argomento dal suo gruppo un odg a novembre 2020, accolto all’unanimità nel maggio 2021 dal Consiglio comunale.
Si tratta di una soluzione rilevante in quanto coniuga in sé rispetto per l’ambiente, risparmio energetico e contrasto alla povertà energetica soprattutto alla luce della crisi in atto: superamento che sarà possibile raggiungere solo quando ci sarà una condivisione di energia e saranno messi a disposizione impianti da parte dei Comuni.
Tizi ha comunque accolto con favore i progetti attivati dal Comune di Perugia, spiegando tuttavia che molto ancora c’è da fare. In particolare l’Ente deve far conoscere alla cittadinanza queste opportunità e cosa siano le comunità energetiche, magari costituendo un apposito sportello.
Lucia Maddoli (Idee Persone Perugia) ha chiarito che le comunità energetiche rappresentano un modello innovativo da guardare con interesse vista l’urgenza legata all’emergenza energetica in atto e visto che si va verso una transizione ecologica con modelli di produzione di energie rinnovabili.
Maddoli ha chiesto, al fine di approfondire la tematica, di invitare in audizione i soggetti che in Umbria hanno già realizzato comunità energetiche: si tratta della cooperativa sul Monte Peglia nel Comune di San Venanzo e dell’altra esperienza partita nel Comune di Gubbio.
Al termine del dibattito la commissione ha deciso di rinviare l’argomento per procedere con le audizioni, tra cui quella dell’assessore regionale Morroni.