La III commissione consiliare permanente urbanistica, presieduta da Cristiana Casaioli, ha ripreso la discussione dell’ordine del giorno presentato dai consiglieri Puletti, Casaioli, Rampichini, Vignaroli, Volpi, Pici su: Fare fronte all’ emergenza dei costi energetici promuovendo e sostenendo la costituzione di Comunità energetiche per le aree industriali, artigianali e commerciali del territorio comunale. L’atto era stato illustrato il 24 febbraio scorso ed è stato oggi approvato all’unanimità.
Illustrando l’atto il consigliere di Progetto Perugia Gino Puletti ha evidenziato che il caro energia sta colpendo pesantemente le famiglie e le imprese italiane, con stime che si aggirano nel primo trimestre 2022 su aumenti del 55% (energia elettrica) e 41,8% (gas).
Nel 2021, addirittura, il Pun (Prezzo unico nazionale dell’energia elettrica) ha segnato un incremento del 400%, andando ad erodere i margini operativi delle imprese per arrivare, in alcuni casi, a determinare la discontinuità dei cicli produttivi.
In sostanza il costo insostenibile di energia e gas, sommato all’aumento dei prezzi delle materie prime, sta causando temporanee chiusure delle imprese; per questo si chiedono al Governo misure strutturali, congiunturali e di tutela del mondo del lavoro. In questo panorama, a livello europeo, l’Italia risulta tra i Paesi più colpiti.
Secondo le rappresentanze di categoria sono sempre più urgenti misure strutturali: dalla riduzione della dipendenza dalle forniture estere, alla riforma della struttura della bolletta elettrica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema. Ma servono anche interventi sulla fiscalità energetica a favore delle imprese del terziario di mercato.
In questo contesto i provvedimenti governativi in atto ed in programma sono orientati a replicare quanto già fatto per il primo trimestre con l’ultima legge di bilancio, rinnovando gli interventi di contenimento a partire dall’azzeramento degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica e dalla sostanziale riduzione di quella del gas; inoltre c’è la volontà di dare maggior impulso alle rinnovabili.
Al contrario il quadro normativo oggi offre importanti opportunità per ridurre i costi energetici, in maniera virtuosa, da fonti rinnovabili; in sostanza i soggetti che vogliono condividere l’energia elettrica prodotta dai propri impianti possono unirsi in due modi: o sottoscrivendo insieme un accordo per un gruppo di autoconsumo o diventando soci di una comunità energetica.
Per autoconsumatore di energia rinnovabile si intende un cliente finale che, operando in propri siti, produce energia elettrica rinnovabile per il proprio consumo e può immagazzinare o vendere energia elettrica rinnovabile autoprodotta.
Una comunità energetica rinnovabile, invece, è un soggetto giuridico che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, i cui azionisti o membri sono persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali
In relazione a quanto illustrato, nel dispositivo i consiglieri propongono di impegnare l’Amministrazione a farsi parte attiva per promuovere la costituzione dei gruppi di autoconsumo e delle comunità energetiche rinnovabili presso i distretti produttivi del nostro territorio, incontrando i rappresentanti dei consorzi delle zone industriali ove costituiti, i rappresentanti delle associazioni di categoria imprenditoriali, anche partecipando dove possibile con i propri immobili ed impianti.
L’assessore regionale Roberto Morroni ha rappresentato che la regione è impegnata a far sì che il territorio possa lavorare ad un potenziamento delle fonti di energia rinnovabili in maniera compatibile col territorio. Quello delle comunità energetiche è un tema importante ed un’opportunità di sviluppo preziosa per l’Umbria verso la transizione ecologica, nonché per arginare i fenomeni dello spopolamento e nell’ottica di una maggiore democratizzazione.
Sulle comunità energetiche, tuttavia, vi è un quadro normativo ancora incompleto: per questo si auspica quanto prima la produzione dei decreti attuativi e della disciplina sui finanziamenti per non perdere questa occasione. Nel frattempo – ha detto Morroni – la regione ha intrapreso due iniziative per farsi trovare pronta: con Anci è stata avviata la costituzione di un tavolo tecnico. In secondo luogo è stato rivolto un invito alle rappresentanze del mondo economico per sviluppare un incontro per capire come questo mondo guarda a tali scenari e per avviare subito una collaborazione.
In senso generale Morroni ha riferito che la regione sta provvedendo a modificare il regolamento regionale che riguarda gli impianti per le energie rinnovabili. In primis rivedendo i limiti per l’apposizione dei pannelli fotovoltaici su terreni agricoli, onde evitare “brutture” e far sì che tali aree vengano valorizzate e destinate principalmente alla produzione di prodotti.
Revisioni sono stato proposte anche per le aree industriali con l’obiettivo di favorire un vero sviluppo ma scongiurando gli eccessi ed evitando l’impatto paesaggistico.
La regione, oltre al fotovoltaico, guarda anche all’eolico, all’idroelettrico ed a tutte le altre forme di produzioni, ma a braccetto con un’idea di sviluppo armonico.
Il Dott. Antonio Campanile Presidente Saci Industrie Spa ha parlato di un progetto importante che può portare le aziende ad instaurare circuiti positivi di collaborazione. Campanile si è detto favorevole, inoltre, a che il Comune si stia attrezzando per favorire la nascita di queste comunità, auspicando che il percorso sia più rapido possibile.
Per il dott. Matteo Bartolini, Presidente Cia Umbria, ha detto che le comunità potranno essere una delle soluzioni per mettere in campo strumenti nuovi per contribuire a migliorare i bilanci delle aziende. Anche Cia, pertanto, si sta focalizzando su questo tema perché ritiene di poter essere strumento utile per la produzione di energia.
Il Dott. Andrea Di Matteo di Confindustria Umbria ha chiarito che occorre mettere in atto strumenti che favoriscano l’adozione delle energie rinnovabili. In questo contesto le comunità energetiche sono un’importante opportunità per il Paese, visto che l’Italia ancora oggi dipende dal gas russo.
Il dirigente del Comune di Perugia Gabriele De Micheli si è espresso a favore dell’odg perché l’ente è disponibile a ricoprire un ruolo di promozione. Ricordando che una comunità energetica sorgerà nell’ambito del progetto Pinqua 2 a Ponte San Giovanni, De Micheli ha spiegato che, oltre alla promozione, per portare a termine l’iniziativa serviranno competenze tecniche e gestionali importanti, dalla progettazione alla realizzazione ed oltre. Per questo il Comune sta studiando attentamente la situazione per farsi trovare pronto tenuto conto che il cronoprogramma del Pinqua è molto fitto.
Aprendo il dibattito il capogruppo di IPP Fabrizio Croce ha evidenziato che l’odg propone un tema di grande attualità. In tale ottica ha spiegato che, in primis, è importante focalizzarsi sui distretti produttivi, con interventi soprattutto nelle aree industriali, più adatte per tali progetti. Inoltre, per altro verso, va detto che in Umbria si stanno creando piccole comunità energetiche che potrebbero associarsi ai distributori. Per questo il Comune può pensare a favorire la nascita in città di gruppi di autoconsumatori nei singoli quartieri che, associandosi ai distributori, potrebbero favorire la diffusione delle fonti rinnovabili.
La consigliera Maria Cristina Morbello ha evidenziato che, in un momento di forte rischio di stagflazione e di aumenti indiscriminati delle spese dell’energia per le aziende, si rischia di veder chiudere molte di esse. In questo contesto cosa può fare Perugia?
Oltre a quanto richiesto nell’impegno dell’odg, Morbello ha proposto di valutare l’ipotesi di accedere a fondi del Pnrr o ad altri fondi pubblici per realizzare un parco fotovoltaico diffuso municipale sui tetti dei capannoni messi a disposizione dalle imprese, garantendo poi la fornitura di energia a prezzo agevolato alle stesse. Ciò garantirebbe una forma di sostegno per le aziende a spese zero per il Comune. Su questo punto Morbello ha presentato un emendamento, accolto dai proponenti e dunque inserito nel dispositivo dell’odg.
Per Michele Cesaro (FI) occorre lavorare al fine di evitare che i Comuni, sia grandi che piccoli, si trovino in una situazione simile a quella occorsa in occasione del super bonus. Quando ci sarà, in sostanza, lo sblocco dei progetti per le fonti rinnovabili, gli uffici rischieranno di trovarsi subissati di istanze e devono, per l’effetto, essere messi in condizione di farsi trovare pronti. A tal proposito è noto che esiste già una convenzione tra Regione ed Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, per l’utilizzo del personale di quest’ultima. Tale collaborazione è bene che venga rafforzata così da gestire meglio l’emergenza energetica in atto.
Per il capogruppo di Progetto Perugia Francesco Vignaroli l’odg è molto attuale perché una politica energetica nuova è fondamentale per garantire la riduzione dell’inquinamento ed una maggiore autonomia per il nostro Paese. Ben venga, quindi, una politica regionale che punta ad incentivare la produzione di energia pulita. Due sono i temi centrali per Vignaroli. Per un verso – ha detto – è giusto che si punti sui territori agricoli, ma senza dimenticare le aree industriali e urbane per favorire l’ubicazione di pannelli fotovoltaici.
Dall’altra parte è fondamentale semplificare la normativa affinché si realizzino prima le politiche in ambito energetico.