La III Commissione urbanistica, presieduta da Cristiana Casaioli, nel corso della seduta di giovedì 3 marzo, ha approvato all’unanimità l’odg presentato dai consiglieri di Forza Italia Michele Cesaro e Daniela Casaccia sul tema: “Rifiuti tessili urbani, dal 1° gennaio 2022 è scattato l’obbligo della raccolta differenziata: Comune di Perugia capofila nelle iniziative di area vasta”.
L’atto era stato illustrato nel corso della riunione del 10 febbraio 2022, durante la quale erano stati ascoltati in audizione l’assessore alla tutela e valorizzazione ambientale della Regione Umbria, Roberto Morroni, il direttore operativo di Gesenu, Massimo Pera, il presidente dell’Auri Umbria, Antonino Ruggiano, l’assessore all’ambiente del Comune di Perugia, Otello Numerini, il dirigente della U.O. Ambiente ed Energia del Comune, Vincenzo Tintori, l’analista ambientale e Advisory Ref Ricerche, Antonio Pergolizzi (questo il link per accedere al resoconto della seduta del 10 febbraio su Perugia Comunica: https://perugiacomunica.comune.perugia.it/consiglio-comunica/resoconto/in-iii-commissione-lodg-dei-consiglieri-cesaro-e-casaccia-forza-italia-su-rifiuti-tessili-urbani-dal-1-gennaio-2022-e-scattato-lobbligo-della-raccolta-differenziata-comu/).
Il consigliere Cesaro ha sintetizzato il contenuto dell’odg, concentrandosi sulla premessa, con i riferimenti normativi, e sulla conclusione. A livello europeo quattro sono i pilastri del cosiddetto “pacchetto economia circolare”: riduzione della produzione di rifiuti; aumento sostanziale del riciclaggio; riduzione del ricorso allo smaltimento in discarica (a livello europeo entro il 2035 dovremo conferire meno del 10% dei rifiuti urbani); promuovere l’uso delle migliori tecnologie disponibili e al contempo l’uso di strumenti economici (come i regimi di responsabilità estesa del produttore). A livello nazionale, il decreto legislativo n. 116/2020 obbliga tutti i gestori a effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti tessili dal gennaio 2022. Tra gli impegni previsti dall’odg per sindaco e giunta, anzitutto c’è quello a interloquire con Gesenu per definire le strategie grazie a cui ottemperare agli obblighi di legge. Anzitutto i cittadini devono esserne a conoscenza. Infatti, se ci sono 158 cassonetti dislocati in città, secondo Cesaro molti cittadini lo ignorano. La mancata consapevolezza è attestata da ciò che si rinviene nei cassonetti dei rifiuti indifferenziati (in proposito il consigliere ha mostrato anche un’immagine). Vanno quindi migliorate le informazioni fornite all’utenza. La seconda richiesta al sindaco e alla giunta contenuta nell’odg riguarda l’adozione di tutte le azioni necessarie a incrementare la raccolta differenziata. Perugia – ha notato Cesaro – si distingue rispetto agli altri comuni per aver raggiunto ottimi livelli di differenziata, intorno al 71-72%, mentre a livello regionale ci si attesta intorno al 66%. Il target, però, è ormai quello del 75%. Ogni piccola azione va quindi messa in atto per raggiungere grandi traguardi. Terzo impegno indicato dall’odg: il capoluogo di Regione dovrebbe dare disponibilità come soggetto capofila per ciò che concerne le attività di recupero dei rifiuti tessili su area vasta, prevedendo investimenti adeguati dal punto di vista impiantistico. Il Comune capoluogo di Regione, che pesa per il 20% della popolazione regionale e quindi della produzione di rifiuti, non può non ambire – è stato detto – a essere protagonista delle scelte sugli impianti da realizzare. Cesaro, in particolare, auspica che un impianto di trattamento dei rifiuti tessili possa essere ospitato proprio dal capoluogo. La “scala impiantistica”, ad ogni modo, deve essere adeguata. L’Umbria ha dimensioni adeguate per diventare un modello, ma gli impianti di gestione devono rappresentare l’occasione di un cambio di paradigma rispetto al passato. Cesaro, ricordando che la Regione sta chiedendo fondi per la linea di investimento 1.1 nell’ambito del Pnrr, ha espresso l’auspicio che da parte degli amministratori ai vari livelli e dai gestori siano fatte riflessioni chiare e lungimiranti. In particolare, le dimensioni della regione devono spingere a puntare sull’autosufficienza gestionale, eliminando anche la parcellizzazione dei tanti gestori e dei tanti impianti presenti per produrre economie di scala e abbattere i costi a carico dei cittadini. Cesaro, infine, ha auspicato che l’utile netto di Gesenu, possa crescere negli anni a venire, in modo da contare su più risorse per investimenti; ciò dovrebbe avvenire proprio grazie alle economie di scala. Secondo il consigliere, bisogna rimediare a un ritardo di almeno 15 anni e a lacune strutturali che impongono di cambiare passo rapidamente.
RELAZIONI E DIBATTITO
L’assessore all’ambiente Otello Numerini ha sottolineato che finalmente su questo tema un impulso viene dato. E’ infatti necessario affrontare la questione per non trovarsi domani impreparati. Nel ringraziare sia Auri che Gesenu per la collaborazione e la condivisione dei progetti, Numerini ha chiarito, in merito alla differenziata, che il Comune di Perugia nel 2021 ha raggiunto la quota del 71%, risultato lusinghiero rispetto ad una media nazionale del 60%. Ciò è stato possibile perché negli anni, soprattutto gli ultimi, si è lavorato molto. Ora si stanno approntando ulteriori interventi (estensione campane monomateriale, estensione raccolta tris ad Oliveto e Montegrillo), ma con un’attenzione: la differenziata va fatta ma per farla bene si deve investire con ricadute inevitabili sulle tariffe. Numerini ha quindi evidenziato che la tariffa di Perugia è parametrata in relazione a sforzi importanti che l’Europa e la Regione chiedono. Purtroppo ad oggi le percentuali di differenziata per tutti i comuni non hanno comportato una diminuzione della tariffa. L’assessore ha quindi chiesto alla Regione di individuare un sistema che consenta di condividere gli sforzi, anche economici, tra tutti i Comuni dell’Umbria perché i dati attualmente sono molto diversi da ente ad ente.
Perugia comunque andrà avanti dando corso a nuovi progetti proposti da Gest anche nel pnrr (nuovo centro di raccolta, ecoisole, ecc.) essendo gli stessi condivisi.
In merito all’odg l’assessore ha spiegato che come Comune sul punto Perugia sta facendo la propria parte, tanto è vero che la percentuale di rifiuti tessili supera la media nazionale. Tuttavia la città non deve accontentarsi: per questo va rivolto un invito a Gesenu affinché, da un lato, si adoperi per far conoscere meglio le opportunità concesse ai cittadini e, dall’altro, si individuino nuove soluzioni tecniche.
Il dott. Giuseppe Rossi, direttore di Auri, ha inteso precisare che la raccolta del tessile in Umbria, a differenza dei dati diffusi da Ispra, tocca la media di 3,5kg per abitante e non uno. Certamente, ha commentato, la nostra Regione deve migliorare sul punto, ben sapendo che attualmente le indicazioni tecnico-normative fornite dagli organi statali non sono esaurienti. Per raggiungere gli obiettivi posti lo Stato avrebbe dovuto fornire delle linee specifiche che, al contrario, sono mancate.
Il Dott. Antonio Pergolizzi, Analista ambientale e Advisory Ref Ricerche ha rimarcato che, per intercettare il rifiuto tessile, la soluzione non può essere quella delle campane stradali, dovendosi considerare tutta la filiera, compresa quella inerente l’usato ed il rifiuto speciale, che rappresentano una larga fetta della percentuale complessiva.
Quella frazione, in sostanza, va messa a sistema necessariamente completando tutto il ciclo in ogni sua componente.
Per il consigliere del PD Francesco Zuccherini l’odg è condivisibile trattandosi di un atto positivo e propositivo che affronta un tema complesso come è quello della corretta gestione del ciclo dei rifiuti. Il consigliere ha spiegato che nel nuovo piano regionale, di cui è attesa a breve l’approvazione definitiva da parte dell’Esecutivo regionale, vi sono questioni che vanno chiarite e discusse con i territori e le Amministrazioni coinvolte. Da ciò che si evince, infatti, emerge un cambiamento del paradigma di gestione dei rifiuti: in particolare si parla molto di impiantistica per cui occorre capire quale tipologia verrà messa in atto e dove ciò avverrà.
L’obiettivo finale deve essere di cercare di aumentare la differenziata, ma certamente occorre capire come il piano verrà attuato soprattutto per ciò che concerne la fase finale del ciclo.
La consigliera FdI Fotinì Giustozzi ha rivolto un interrogativo all’assessore regionale Morroni per avere chiarimenti sull’ipotesi del termovalorizzatore, con particolare riferimento ai tempi di attuazione.
Ed è stato proprio Roberto Morroni, assessore alle politiche agricole e agroalimentari ed alla tutela e valorizzazione ambientale dell’Umbria, a fornire un quadro generale della tematica, spiegando che le scelte abbozzate dall’Esecutivo con gli strumenti strategici varati ad inizio d’anno, destinati a confluire nel piano regionale in approvazione entro il mese di marzo, segnano un cambiamento nelle politiche di gestione dei rifiuti in Umbria. Si tratta di un’autentica svolta – ha detto – che inevitabilmente accenderà un dibattito importante, con l’auspicio che sia rispettoso di tutte le visioni.
La scelta assunta – continua Morroni – quella del termovalorizzatore, è stata fatta per superare una fase di immobilismo della Regione che per troppo tempo ha continuato a puntare su sistemi di mero conferimento in discarica ormai superati dalle moderne tecnologie di riuso. Laddove, infatti, si utilizzano i termovalorizzatori, gli obiettivi posti dall’Europa sono stati raggiunti e superati con facilità, grazie al ricorso a strumenti d’avanguardia.
Morroni ha spiegato come la Regione si ponga con questo piano di raggiunge l’obiettivo del 75% di differenziata, recuperando il tempo perduto in passato. Ciò lo si potrà fare solo apportando al sistema importanti novità che confermano la volontà da parte della giunta regionale di assumere specifiche scelte in ordine alla conclusione del ciclo.
In merito al termovalorizzatore l’assessore ha riferito che la Regione punterà sulle migliori tecnologie possibili, così come l’impianto verrà ubicato nel ruolo migliore e più adatto dopo un’opportuna condivisione con Auri. La realizzazione è programmata entro il 2030 con l’obiettivo di creare un sito bello in cui si respirerà il futuro per un’Umbria moderna.
In replica finale il relatore Michele Cesaro, nel ringraziare tutti gli intervenuti, ha sottolineato l’importanza di considerare i rifiuti una risorsa e di cogliere un’opportunità al di là dei meri obblighi imposti dalla normativa.