La IV commissione consiliare permanente Cultura, presieduta da Elena Ranfa, nel corso della seduta del 21 marzo ha respinto con 6 contrari (maggioranza) e 3 voti a favore (opposizione) l’odg, presentato da tutti i gruppi di opposizione, su “Interventi urgenti per la piena applicazione della Legge 194/78 e delle Linee di Indirizzo su Aborto Medico del Ministero della Salute, e per il contrasto alle modifiche alla Legge Regionale 04/09/2015 n.1”.
Illustrando l’atto Sarah Bistocchi (PD) ha riferito che in Umbria, nonostante la mobilitazione delle donne, la Legge 194/78 e le Linee di Indirizzo nazionali sull’aborto farmacologico che ne sono scaturite, non vengono ancora applicate. Tra le varie criticità emerge che, degli ospedali universitari umbri, solo quello di Perugia, nonostante sia il più grande, non fornisce ancora la somministrazione della RU486 per le IVG.
Ed ancora: la Regione Umbria a settembre 2020, a differenza di altre ha deciso di non permettere l’aborto medico nei Consultori e poliambulatori, così come non somministra contraccezione gratuita. L’opposizione punta il dito, inoltre, contro la proposta di legge regionale 584 del 2020 che vorrebbe modificare il T.U. in materia di sanità “al fine di imporre una sola figura di famiglia, composta da uomo e donna, di privatizzare i Consultori e aprire l’accesso a gruppi anti-choice, al solo scopo di intercettare le donne che richiedono aborto e contraccezione, con una grave violazione del diritto e della privacy”.
Uno dei problemi principali segnalati è che i consultori ad oggi non sono conosciuti dai ragazzi pur svolgendo, con ottimi risultati, importanti funzioni in termini di diffusione della contraccezione e dell’educazione sessuale.
Altro tema centrale è la distribuzione gratuita dei contraccettivi, fondamentale per contenere il ricorso all’IVG; un compito che ben si allaccia alla funzione che i consultori per loro natura svolgono, con l’effetto di sgravare le strutture ospedaliere di ulteriori compiti.
Le numerose difficoltà nell’accesso alle strutture consultoriali e nel poter esercitare il diritto alla contraccezione e all’IVG – spiegano i proponenti – rappresentano tematiche ancora attuali in tutta Italia, compresa l’Umbria ed, in particolare, la città di Perugia.
Ad oggi, infatti, nelle strutture sanitarie ed ospedaliere site nel Comune di Perugia non risulta possibile eseguire interruzioni volontarie di gravidanza farmacologiche, ma esclusivamente chirurgiche (molto più invasive dal punto di vista psico-fisico). Inoltre, l’unica seduta settimanale prevista garantisce un ridotto numero di interventi chirurgici (massimo cinque), costringendo le donne a prolungare una gravidanza indesiderata e i disturbi ad essa connessi. Invece, con l’opzione farmacologica, che avviene tramite l’assunzione della pillola RU486 e 48 ore dopo di prostaglandine, si attua un processo in varie tappe che garantisce una minor invasività, ma anche una maggiore consapevolezza e presa di coscienza da parte della donna.
Alla luce del fatto che l’impossibilità di ricorrere a Perugia all’IVG farmacologica costringe molte donne ad effettuare tale pratica in altre strutture anche di diverse regioni, con l’odg gli istanti propongono di impegnare l’Amministrazione:
-ad attivarsi affinché l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia possa garantire la somministrazione dei farmaci per l’aborto medico, oltre al chirurgico, con adeguate garanzie di privacy, con orari, strutture e personale adeguato e formato;
-ad attivarsi in collaborazione con le farmacie pubbliche e private del territorio comunale per una fornitura ed acquisto di profilattici maschili e femminili a prezzo calmierato, al fine anche di ridurre il numero di malattie sessualmente trasmissibili;
-a garantire la laicità dei Consultori, vigilando anche sull’adeguatezza in termini di personale, strutture e competenze scientifiche per seguire la gravidanza e/o la sua interruzione;
-ad implementare i servizi consultoriali laddove necessario e a promuovere campagne di informazione e di educazione sessuale e sentimentale da parte di operatrici ed operatori qualificati e specializzati;
-a garantire a tutte le donne l’impegno affinché possano avere finalmente facile accesso a tutte le forme più moderne di contraccezione e affinché i Consultori possano fornirgliele gratuitamente, secondo quanto previsto dall’art. 2 della Legge 194/78.
Il vice sindaco Gianluca Tuteri ha risposto ai vari impegni del dispositivo, (ivg farmacologica) spiegando sul punto 1 che l’Amministrazione già si è impegnata sul tema. A tal proposito il direttore generale dell’azienda ospedaliera De Filippis ha garantito di aver preso in mano la questione e già nei prossimi mesi si cercherà di individuare una soluzione nel pieno rispetto della donna.
In merito al tema dei consultori, Tuteri ricorda che questi sono andati effettivamente in declino nel tempo e sono oggi, per l’effetto, poco conosciuti. Il problema principale attualmente è la carenza del personale medico che coinvolge non solo i consultori, ma tutto il sistema sanitario, specie in tempi di emergenza da covid-19. Tuteri si è detto convinto del fatto che i consultori siano un presidio indispensabile; a riprova di ciò è stato presentato un progetto, accolto e finanziato dalla regione, “la nascita colora la vita” per prendere in carico la donna, il bambino e la famiglia dal sesto mese di gravidanza al terzo anno di età del figlio. Inoltre il ministero della Salute ha recentemente emanato un bando cui il Comune di Perugia sta partecipando per rafforzare i consultori con servizi di psicologia rivolti ai giovani dai 5 anni alla maggiore età.
In relazione ai temi della prevenzione e dell’educazione sessuale, il vice sindaco ha rimarcato che la giunta ha già preso in considerazione questi temi, tanto è vero che la seconda parte del progetto, già finanziato, “ottavo segno” prevede proprio la costituzione di punti di ascolto ginecologico.
Circa la distribuzione gratuita di contraccettivi, Tuteri ha rimarcato che mai in passato tale azione è stata adottata né presa in considerazione dalle amministrazioni precedenti. Ad oggi, invece, è stata avviata una riflessione sul punto con la regione che sta valutando di affidare l’incarico proprio ai consultori.
Infine sul tema dei day hospital, nel riportare la risposta della regione, Tuteri ha rappresentato che alla luce della delibera del 2020 (linee di indirizzo sull’ivg) non si sono mai create liste di attesa e le domande sono state sempre evase nei termini di legge. La possibilità di spostare tali operazioni presso i consultori è in attesa, in quanto la Regione sta aspettando risposte dal ministero della Salute circa le tariffe da adottare per l’ivg nei consultori e/o negli ambulatori.
La Dott.ssa Ginecologa libera professionista Marina Toschi ha ricordato che circa 25 anni fa a Perugia esisteva un distributore gratuito di profilattici, anche femminili; si tratta dunque di un’esperienza che la città ha già fatto con buoni risultati. Per la dott.ssa ciò è importante perché è doveroso occuparsi degli ultimi e degli invisibili, partendo proprio dalla contraccezione perché ciò è un modo per favorire le gravidanze consapevoli.
Toschi si è espressa a favore anche dell’aborto farmacologico, che è sostanzialmente casalingo e quindi meno invasivo; ha quindi rivolto un invito affinché in Italia ed a Perugia si possa recuperare il gap che separa il nostro paese e territorio dagli altri Stati mondiali.
Infine la dott.ssa ha detto di auspicare un consultorio laico con tutte le implicazioni che ciò comporta ossia che garantisca il pieno rispetto della legge, ed una contraccezione gratuita accessibile a tutti.
Il Direttore del Reparto Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia Dott. Giorgio Epicoco ha precisato, rispetto ai dati contenuti nell’odg, che oggi a causa dell’emergenza covid le ivg praticabili a Perugia sono fino ad un massimo di tre alla settimana e non cinque. Sull’ivg farmacologica si rappresenta altresì che fin dall’ottobre 2021 la struttura ha predisposto uno specifico percorso interno che assicura la possibilità di utilizzare tale procedura. Tuttavia negli ultimi mesi sono emersi dei problemi acuiti dalla pandemia, dal momento che Perugia è diventata punto di riferimento a livello regionale per le gravidanze covid e per le donne vittime di violenza, con tutte le conseguenze del caso. Insomma su Perugia si sono concentrate tantissime necessità che hanno determinato l’impossibilità, in certi casi, di garantire l’ivg ed altri servizi in day hospital.
L’auspicio rivolto da Epicoco è che a breve si possa tornare alla normalità, come in pre-pandemia, quando si potevano effettuare anche 10 interventi alla settimana in spazi riservati ed assolutamente adeguati. Per il direttore, infine, ben venga la gratuità della contraccezione, privilegiando, a suo parere, quella di “barriera” rispetto a quella ormonale.
A fornire un quadro dell’attività storicamente svolta dai consultori è stata l’Assistente Sociale del Consultorio di via XIV Settembre Dott.ssa Dorotea Verducci, che ha espresso rammarico per il fatto che l’ivg in ambito ospedaliero sia legata a meri problemi organizzativi. Ciò in quanto l’organizzazione sanitaria a Perugia è sempre stata fin dai primi anni ’80 all’avanguardia per garantire il pieno rispetto della legge 194 del 1978.
Rileva che i consultori, nati a Perugia addirittura fin dal 1974, hanno rappresentato un servizio importante per garantire tutti i servizi rivolti alla donna ed ai giovani.
Visto il ruolo fondamentale che hanno svolto, i consultori hanno bisogno di essere rinforzati, così da riattivare tutti quei servizi che hanno sempre portato avanti in maniera adeguata. Vanno rilanciati i servizi ed i consultori, dunque, investendo su un personale che sia adeguatamente preparato e formato.
La Dott.ssa Ostetrica coordinatrice consultori Nadia Mosca ha spiegato che il consultorio rappresenta un luogo fondamentale per il sostegno delle donne, anche perché è un posto “familiare” con personale molto preparato. Nei consultori il personale è formato per assistere le donne a 360 gradi, sia che vogliano portare avanti le gravidanze sia che decidano, con sofferenza, di interromperla, perché questo è il suo compito.
Secondo Mosca, l’RU486 è un’opportunità incredibile per le donne perché non ha conseguenze negative e nella maggior parte dei casi completa il suo percorso in ambito familiare con tutta la sicurezza e privacy possibile.
Per la dott.ssa bisogna assicurare anche nei consultori il percorso complessivo dell’ivg, evitando di oberare ulteriormente gli ospedali:
Il consigliere Nicola Volpi (Progetto Perugia) ha sottolineato che quando si parla di questi temi non c’è legge che tenga perché si tocca l’intimo delle persone.
Ricorda che la legge 194 del 1978 non riguarda solo l’ivg, ma soprattutto la tutela della gravidanza: non si può arrivare quindi all’ivg in maniera asettica, bypassando tutto quello che c’è prima a livello di difficoltà della coppia e quant’altro.
E’ lì, secondo Volpi che si deve andare ad incidere ed è lì che bisogna fare un cambio di passo perché non posso essere i motivi economici e simili a portare ad interrompere la vita.
Il consigliere ha spiegato che non deve passare il messaggio che i consultori siano una sorta di “camere mortuarie” bensì sono luoghi dell’accoglienza. Non a caso Volpi ha citato i compiti dei consultori previsti dalla Usl Umbria: “L’obiettivo del Consultorio è di offrire un sostegno integrato alla donna, alle coppie e alla famiglia attraverso la definizione di percorsi assistenziali alla gravidanza, alla maternità e paternità consapevole e alla definizione di programmi coordinati di educazione alla sessualità e alla procreazione responsabile. L’approccio individuale con le utenti non si limita alla semplice prestazione specialistica, ma viene inteso come “presa in carico globale della persona”, mettendo in essere, se necessario, percorsi facilitati ed in rete con altri servizi”.
Questo, per Volpi, deve essere applicato per il bene delle persone potenziando il personale anche con la presenza di psicologi.
Per il capogruppo della Lega Lorenzo Mattioni, alla luce delle risposte fornite dal vice sindaco Tuteri sui singoli punti del dispositivo, l’odg appare superato. Nell’esprimere apprezzamento soprattutto per le iniziative finalizzate a difendere la vita, Mattioni ha sostenuto che, vista la delicatezza dell’argomento, nessuno possa essere depositario della verità assoluta: va trovato quindi un equilibrio tra posizioni diverse contenute nella stessa legge 194.
Mattioni infine ha rimarcato, alla luce di quanto contenuto nella proposta di legge regionale 584 del 2020 (citata nell’atto), una dose di strumentalizzazione nell’odg, visto che molte soluzioni previste nella 584 sono state varate da altre regioni a guida centro-sinistra come Lazio o Emilia Romagna.
Per Nicola Paciotti (PD) c’è un problema legato alla garanzia di certi diritti che, in quanto previsti dalla legge, non possono essere limitati né dall’ideologia né da ragioni meramente organizzative. Il consigliere ha spiegato che nessuno vuole e deve dipingere i consultori come camere mortuarie, perché lì non si va per abortire asetticamente, ma si va per avere assistenza, sostegno, fare educazione sessuale e tanto altro. Un luogo, in sostanza, dove avere un supporto a 360 gradi, un valore aggiunto per la comunità per il ruolo sociale che svolge.
Per la capogruppo M5S Francesca Tizi l’odg cerca di rimuovere alcuni ostacoli. In Italia esistono diversi problemi, tra cui spicca la denatalità, che possono essere risolti in vari modi: per la capogruppo lo Stato non può risolvere questo problema limitando i servizi o creando ostacoli e aumentando le distanze bensì garantendo la libertà di scelta, rimuovendo gli ostacoli e favorendo l’uguaglianza perché questi valori determinano la dignità sociale delle persone.
Rispondendo ad alcune sollecitazioni degli ospiti, il vice sindaco Tuteri ha rappresentato che il Comune di Perugia è già attivo in molti ambiti come testimoniano i progetti “baby newsletter”, il servizio di consulenza ginecologica o la formazione/informazione che viene svolta nelle scuole.
In replica finale la capogruppo Bistocchi ha detto che è necessario dare applicazione alla legge in tutte le sue parti. Questo è ciò che propone di fare l’odg.