La IV commissione ha respinto, con nove voti contrari (maggioranza) e 5 a favore (opposizione) nel corso della seduta del 12 ottobre, l’ordine del giorno presentato da due consiglieri di opposizione sulla richiesta di modifica del punto vaccinale di Perugia.
Gli istanti ricordano che, a causa della crisi sanitaria in atto, era stato necessario inizialmente individuare un unico punto vaccinale ubicato a Ponte d’Oddi; nel tempo, tuttavia, tale “hub” è risultato insufficiente a coprire le necessità della popolazione.
Da qui la decisione di aprire a Perugia e Comuni limitrofi ulteriori centri.
Con decisione successiva, assunta tramite l’ordinanza del sindaco del 3 agosto 2021, si è poi deciso di chiudere i punti vaccinali di Torgiano, San Mariano, Ponte San Giovanni e Ponte d’Oddi per unificarli in un unico punto vaccinale a San Marco, all’interno della palestra comunale
I consiglieri di opposizione criticano sia la decisione di concentrare in un unico luogo la sede vaccinale di un territorio molto ampio, che supera i già estesi confini comunali, sia, in secondo luogo, la scelta di utilizzare quale hub vaccinale una palestra attiva, l’unica presente in quel territorio, posta peraltro al servizio non solo delle associazioni sportive ma anche delle numerose scuole del quartiere, “fortemente penalizzate” da ciò.
“Dopo un lungo periodo di chiusura di tutte le scuole e di sospensione delle attività sportive – spiegano gli istanti, – è finalmente ripartita una fase della vita di tanti bambini e ragazzi, grazie all’inizio della scuola in presenza e delle attività sportive. L’ordinanza in vigore fino al 31 ottobre 2021 rende però impossibile ai ragazzi e alle ragazze di questo esteso territorio di potere usufruire della palestra”.
In considerazione di ciò, i proponenti chiedono che l’esecutivo di Palazzo dei Priori si attivi con urgenza per individuare un nuovo hub vaccinale che consenta di proseguire e potenziare la campagna vaccinale senza dover interrompere le attività scolastiche e sportive di importanti impianti come quello della palestra comunale di San Marco.
Chiedono per l’effetto di riconsegnare al più presto la palestra alle attività della scuola e delle associazioni sportive che la gestiscono.
Il dirigente del distretto del Perugino dell’Asl 1 Alfredo Notargiacomo ha ripercorso la genesi dell’emergenza sanitaria spiegando che, nel tempo, i punti vaccinali del distretto (Perugia-Torgiano-Corciano) sono diventati 5 (Torgiano-San Mariano-Solomeo-Ponte San Giovanni e Ponte d’Oddi); successivamente quattro di essi (con l’esclusione di Solomeo) sono stati chiusi accorpandone le funzioni nell’hub di San Marco senza determinare alcuna interruzione del servizio; ciò grazie all’incessante lavoro dello staff.
L’hub, attualmente, può effettuare circa 2mila vaccinazioni al giorno ed offre diversi vantaggi rispetto alla precedente dislocazione in 5 punti: consente cioè una migliore gestione delle risorse umane ed un trasporto più agevole dei vaccini.
L’obiettivo della concentrazione in un unico sito, in sostanza, è in linea con un indirizzo seguito nei principali comuni italiani ed è finalizzato a rafforzare il servizio alla popolazione e non il contrario.
Per quanto concerne i lamentati disagi alla popolazione a causa delle lunghe file presso l’hub, Notargiacomo ha evidenziato che tale situazione appare oggi superata ed è stata dovuta principalmente a tre fattori: il cumulo tra prenotazioni e vaccinazioni “libere”, il mancato rispetto dell’orario delle prenotazioni da parte degli utenti, la mancata compilazione preventiva dei documenti funzionali alla procedura di vaccinazione.
Il dirigente ha chiarito che molti miglioramenti sono stati già effettuati, ma che ancora molto si può fare alla luce dei numeri significativi che nel tempo sono stati raggiunti: su 60mila over 60, oggi oltre 50mila hanno avuto due somministrazioni, 3mila la terza.
Quanto all’ipotesi di una riallocazione dell’hub di San Marco altrove, Notargiacomo ha espresso perplessità perché ciò comporterebbe un nuovo cambio di prospettiva all’interno di una fase ancora emergenziale. L’auspicio invece è che dal 2022 progressivamente si possa abbandonare la fase di emergenza tornando nella normalità e, dunque, utilizzando i sistemi ordinari per effettuare le vaccinazioni come avviene per quelle anti-influenzali: farmacie, medici generali, pediatri, centri salute, ecc.
L’assessore con delega alla protezione civile ha riferito la genesi della scelta originaria caduta sul centro vaccinale di Ponte d’Oddi (di proprietà di un privato), individuato da Comune e Asl di concerto stante l’indisponibilità da parte dell’Ente di strutture adatte al bisogno per dimensioni e logistica (piano terra, ampio parcheggio vicino ecc.).
Quando si è trattato, tuttavia, di individuare altri punti vaccinali, ad es. a Ponte San Giovanni, a quel punto il Comune ha messo a disposizione strutture pubbliche come il cva.
Quando si è dovuto, su richiesta di asl, ragionare sull’individuazione di un hub unico per tutto il distretto, sono riemerse le difficoltà originarie, stante l’assenza di una struttura comunale adatta e libera. Per questo la scelta è caduta sulla palestra di San Marco che, con sacrificio, si è deciso di concedere facendo prevalere le esigenze sanitarie emergenziali su ogni altra valutazione. L’impegno del Comune non è finito qui visto che sono stati anche altri i servizi offerti: la presenza giornaliera di due addetti della protezione civile, il posizionamento, specie nel periodo estivo, di gazebi per proteggere la popolazione in coda, l’ampliamento del parcheggio esistente, l’adeguamento degli impianti termici.
Anche il vice sindaco ha fornito chiarimenti sulla vicenda, precisando, in apertura, che le esigenze vaccinali hanno prevalso su quelle scolastico-sportive, pur se con rammarico, perché connesse ad una emergenza nazionale in vigore fino al 31 dicembre prossimo.
E’ compito dei Comuni, in sostanza, quando un’autorità sanitaria lo richiede, adoperarsi per rispondere a tale istanza individuando il luogo adatto per caratteristiche e logistica.
Il vice sindaco ha poi informato i consiglieri del fatto che l’attività sportiva scolastica che si teneva nel palazzetto di San Marco è stata dislocata in altre strutture comunali, segnatamente a Mantignana e presso il palazzetto Pellini.
Quanto alle due società che svolgono attività sportiva federale a San Marco (School Volley e Perugia Basket), le ore mancanti sono state, anche in questo caso, dislocate e recuperate utilizzando le strutture di Ferro di Cavallo, Olmo, palaBarton, Pellini e Montegrillo.
Residuano le società che svolgono attività Csi le quali hanno avuto la possibilità di recuperare le ore perse a San Marco spostandosi in parte al Pellini ed in parte (a scelta) a Ponte Valleceppi, Piscille e Montegrillo.
Dunque i disagi sono stati integralmente sanati.
E’ chiaro che, con il permanere dell’emergenza sanitaria fino al 31 dicembre, è ad oggi impensabile ipotizzare uno spostamento dell’hub vaccinale altrove.
La maggioranza, nel comprendere ed in parte condividere le ragioni che stanno a fondamento dell’odg, ha comunque sostenuto come il passaggio da 4 punti vaccinali ad un unico hub abbia consentito sia di liberare spazi aggregativi restituendoli alla loro funzione originaria, ma anche di migliorare la “catena” vaccinale. Ciò peraltro è stato fatto recependo una linea guida emanata dalla protezione civile nazionale, di concerto col Governo, che suggerisce di chiudere progressivamente i piccoli punti vaccinali (ossia quelli che garantiscono meno di 800 vaccini al giorno come era a Ponte d’Oddi che raggiungeva i 600) implementando quelli medio-grandi.
Un plauso quindi è stato rivolto all’Amministrazione per avere, pur nelle difficoltà, risposto all’emergenza sanitaria con solerzia: l’auspicio è che, superata la fase emergenziale, si possa dal 2022 pensare a soluzioni diverse utilizzando soprattutto l’apporto delle farmacie destinate a diventare mini punti vaccinali sparsi sul territorio oppure ipotizzando l’ausilio di strutture mobili.
Per l’opposizione, invece, è compito dell’Amministrazione far convivere due esigenze diverse tra loro non rendendole alternative una dall’altra: da un lato il potenziamento della campagna vaccinale, dall’altro la non interruzione delle attività sportive e scolastiche che, a San Marco, invece sono state penalizzate. Pur prendendo atto dell’avvenuta dislocazione di queste funzioni altrove, la minoranza ha comunque sostenuto che ciò è avvenuto in aree lontane rispetto a San Marco con ciò pregiudicandone la fruibilità. Nel confermare l’esistenza anche in tempi recenti dei disagi dovuti alle lunghe code, i consiglieri di opposizione hanno ribadito che ad inizio emergenza si sarebbero potute operare scelte diverse vista l’esistenza in città di molteplici strutture pubbliche inutilizzate che avrebbero richiesto meri adeguamenti.
Quando al futuro, infine, è stata auspicato un cambio di strategia che consenta, pandemia permettendo, dal 2022 di liberare gli spazi sportivi ed aggregativi; ciò, tuttavia, andrà valutato per tempo non riducendosi all’ultimo.