La IV commissione cultura presieduta da Michele Cesaro ha approvato all’unanimità l’odg presentato dal consigliere Riccardo Mencaglia del gruppo Fratelli d’Italia e dal consigliere Nicola Volpi del gruppo Progetto Perugia: “Centro Servizi “Grocco” – Richiesta attuazione delibera regionale 661/2022 per la valorizzazione, il potenziamento ed il miglioramento dei servizi di neuropsichiatria infantile, psicologia clinica e riabilitazione dell’età evolutiva”.
Riccardo Mencaglia ha aperto l’illustrazione leggendo una lettera trasmessa da due genitori di un bambino autistico dal titolo “noi genitori di un bambino autistico ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni”. Una lettera che ripercorre le sofferenze ed i momenti di difficoltà che sono costretti ad affrontare coloro che si trovano di fronte a questa diagnosi, troppo spesso soli al cospetto di una condizione tanto delicata. Nella lettera, che ha ispirato la presentazione dell’odg, si rimarca la professionalità del personale del centro servizi Grocco, costretto a lavorare in condizioni tutt’altro che ottimali (poco personale, mancate sostituzioni delle assenze ecc.) ma si stigmatizza il comportamento delle istituzioni politiche regionali e sanitarie cui i genitori hanno provato a chiedere conto senza avere alcuna risposta se non tramite la stampa. Ecco perché i genitori dicono di sentirsi abbandonati.
L’odg, dopo aver ripercorso la storia della struttura denominato Grocco, riferisce che al suo interno sono ospitati diversi servizi tra cui continuità assistenziale (ex guardia medica), riabilitazione respiratoria, cardiologia e prevenzione patologie cardiovascolari, ed ancora neuropsichiatria, psicologia clinica e riabilitazione dell’età evolutiva.
In particolare quest’ultimo reparto si occupa della presa in carico dei bambini con disturbo dello spettro autistico, una condizione che sta facendo registrare numeri crescenti soprattutto nel periodo post pandemia. Di fronte a ciò sono emerse delle criticità, tra cui: l’insufficiente presenza di personale specializzato (psicologi e neuropsichiatri infantili) causa pensionamenti, trasferimenti e maternità; carenza di locali e spazi in misura adeguata onde garantire unicità e maggiore funzionalità del servizio offerto all’utenza; la struttura è sprovvista del responsabile, non essendo stato ancora sostituito (se non con incarichi ad interim) il precedente titolare, dott. Angiolo Pierini, in quiescenza.
La situazione sopra descritta, che si è ulteriormente aggravata negli ultimi mesi, sta fortemente penalizzando il servizio che, per sua natura, svolge un ruolo particolarmente delicato dal momento che si rivolge a bambini e ragazzi in tenera età e, dunque, nel pieno della fase dello sviluppo individuale. I medici e psicologi rimasti in organico, infatti, hanno in carico circa un centinaio di bambini ciascuno, con evidente aggravio nell’esercizio delle attività e conseguente difficoltà nel programmare e gestire adeguatamente le terapie. La scarsità di personale, inoltre, impedisce ai pazienti collocati in lista di attesa di essere presi in carico e, quindi, di poter accedere tempestivamente al servizio, con ciò pregiudicando le loro possibilità di miglioramento, crescita e sviluppo.
Per cercare di mettere ordine alla situazione sopra esposta, la Regione Umbria, con Delibera di Giunta Regionale 661 del 30 giugno 2022, nelle more del Nuovo Piano sanitario Regionale 2021-2025 ha previsto l’istituzione – per la prima volta nella storia della sanità regionale – della Rete Regionale per l’Organizzazione dei Servizi Territoriali e Ospedalieri di Neuropsichiatria Infantile.
In attuazione della DRG 661/2022 sopra richiamata è stata approvata dalla Direzione Regionale salute e Welfare con Determinazione Direttoriale 3435 del 29 marzo 2023 la designazione dei soggetti in seno al Comitato al fine di dare piena attuazione alle linee guida della Rete. E’ tuttavia imprescindibile, per i motivi espressi in premessa, operare urgentemente e velocemente a tutela della salute dei pazienti e delle loro famiglie, che attualmente, a causa della mancata fruizione dei servizi di cura e riabilitazione, dovuta o ad improvvise interruzioni o all’assenza della presa in carico post diagnosi, risultano gravemente penalizzati; infatti, come univocamente riconosciuto dal mondo scientifico, interventi frequenti e tempestivi durante le prime fasi di sviluppo, uniti ad una diagnosi precoce, sono l’unico modo per incidere positivamente sull’evoluzione del disturbo.
In ragione di ciò gli esponenti propongono di impegnare l’Amministrazione a sollecitare e farsi interlocutore attivo con la Regione Umbria, Assessorato alla Salute, la Direzione dell’Azienda Asl Umbria 1 e l’Università degli Studi di Perugia affinché, per le rispettive competenze, vengano attuati nel più breve tempo possibile gli indirizzi e le direttive previsti nella Rete Regionale di cui alla DCG 661/22. Si chiede comunque fin da subito: 1) di nominare quanto prima il nuovo Direttore del Servizio di Neuropsichiatria infantile; 2) di potenziare l’organico in servizio presso la struttura del Grocco; 3) di individuare soluzioni maggiormente funzionali relativamente alle strutture ove viene attuato il servizio, procedendo all’ampliamento ed alla ristrutturazione della sede “Grocco” di via della Pallotta attualmente in uso o, in alternativa, procedendo al trasferimento in blocco presso altro immobile idoneo all’uso relazionandosi con il ministero della Salute per attivare le risorse previste dall’art. 20 della legge 67 del 1988 (emendamento Mattioni); 4) “a stimolare l’università degli studi di Perugia di nel dare atto alla nota depositata dal garante dei diritti delle persone con disabilità e pubblicata nel sito della regione Umbria” (emendamento Croce).
RELAZIONI
Il vice sindaco Gianluca Tuteri ha parlato di tema a lui ben noto da circa 20 anni, tanto da essere stato il principale motivo della sua discesa in politica con l’obiettivo di trovare una soluzione all’annoso problema. Problema che in tempi recenti si è acuito perché le richieste di accesso si sono moltiplicate anche in ragione di una maggiore “raffinatezza diagnostica”.
Di pari passo con ciò è accaduto che chi doveva essere attento a queste dinamiche non ha colto l’aumento delle richieste in maniera adeguata non fornendo personale e dunque non implementando il servizio. Si è arrivati poi al pensionamento ed abbandono di alcuni colleghi che ha determinato la situazione attuale.
Lo stesso Tuteri ha infatti letto il contenuto di una mail, datata 15 maggio, dei servizi che comunicavano ai genitori di un paziente, a causa dalle carenze di personale, la sospensione delle prime visite relative alla valutazione di soggetti con disturbo dello spettro autistico fino alla sostituzione degli specialisti che hanno cessato il servizio.
Tuteri ha spiegato come con soddisfazione nel giugno 2022 avesse appreso dell’approvazione della delibera regionale sulla riorganizzazione del servizio, frutto di una sua proposta. A quella delibera però sono mancati i passaggi successivi (in particolare l’insediamento entro 60 giorni del comitato di coordinamento) avviati solo di recente.
Tuteri ha quindi detto di condividere l’odg perché dà continuità ad un’attività di sollecitazione verso gli organi preposti che non si è mai interrotta.
A fornire un quadro della situazione tecnica è stata la dott.ssa Barbara Blasi Direttore del Distretto del Perugino Usl Umbria 1 e facente funzioni di direttore per la struttura Grocco.
Blasi ha spiegato che la situazione del Grocco si inserisce in una problematica legata alla scarsità di risorse che interessa tutta la sanità.
Circa il servizio in oggetto ha riferito che a Perugia è in atto una situazione particolare perché storicamente c’è stata una separazione tra i servizi di neuropsichiatria e psicologia da una parte e la neuropsichiatria riabilitativa dall’altra, con conseguenti criticità.
Blasi è passata ad analizzare i vari temi proposti, partendo dalla carenza del responsabile. Dopo la partenza di Pierini, il direttore del distretto del Perugino Notargiacomo aveva subito provveduto a trasmettere la richiesta di sostituzione, accolta dai vertici della sanità. Tuttavia per molteplici vicissitudini burocratiche poi l’avviso per la sostituzione è traslato di alcuni mesi e si è quindi bloccato a causa di un ricorso dell’ordine degli psicologi. Il 24 febbraio 2023 è ripresa la procedura che è prossima alla conclusione essendo lo scorso 6 maggio stato individuato il nome del professionista da nominare.
Quanto alle criticità del personale, Blasi ha rimarcato che le situazioni più complesse hanno riguardato non tanto gli psicologi quando i neuropsichiatri. Ciò si è cercato di risolverlo ampliando le ore di servizio dei professionisti così da recuperare alcuni pensionamenti e di ridurre le liste d’attesa. E’ in corso di definizione, inoltre, la graduatoria per assumere nuovi psicologi con conseguente tenuta del sistema. Nel rimarcare l’attenzione nei confronti dei bambini, Blasi ha spiegato che, rispetto alla mail letta da Tuteri, ora le prime visite sono riprese. Circa la sede Blasi ha evidenziato che le criticità emerse al Grocco sono connesse all’aumento degli organici avvenute nel tempo. In ogni caso alcuni lavori di valorizzazione della struttura sono stati compiuti e vi è la volontà di farne altri magari utilizzando le risorse del Pnrr.
Marco Grignani, direttore del dipartimento di salute mentale dell’usl 1 ha ribadito che la carenza dei neuropsichiatri infantili è un problema che riguarda tutta Italia, trattandosi di una specializzazione propria del nostro paese. Ha però spiegato che è in corso di realizzazione l’inserimento della neuropsichiatria infantile nell’ambito del dipartimento di salute mentale, con ciò garantendo una continuità del servizio.
Sul tema dell’autismo ha concordato con Tuteri nell’evidenziare che su questa patologia sono state affinate le procedure diagnostiche, determinando un forte aumento dei casi.
La sanità regionale, in ogni caso, alla luce di quanto esposto dalla dott.ssa Blasi si sta muovendo su questo settore al fine di garantire il superamento delle criticità segnalate.
Tra i relatori presenti in aula ha poi preso la parola il garante peri diritti dei diritti delle persone con disabilità Massimo Rolla per evidenziare di essere stato investito della questione Grocco fin dal suo insediamento. Da lì è iniziata un’attività volta a conoscere lo stato dell’arte, da cui sono emerse forti criticità del servizio visti i tempi lunghissimi richiesti (circa un anno) per ottenere un semplice appuntamento finalizzato ad ottenere le certificazioni necessarie per l’attestazione dello stato di disabilità (104, ecc.). Ciò in molti casi ha penalizzato l’adeguato seguito scolastico (insegnante di sostegno ecc.). Tutto questo principalmente per la cronica carenza di neuropsichiatri infantili, comune a molte parti d’Italia.
Per risolvere questo ultimo problema si è cercata una soluzione: visto che i bandi per neuropsichiatri in molti casi rimangono deserti o vengono aggiudicati a professionisti di altre regioni (poi destinati a lasciare), lo stesso Rolla ha proposto ai vertici politici e sanitari dell’Umbria di attivare corsi di formazione/specializzazione specifici per neuropsichiatri presso l’Università di Perugia.
Nel prendere atto dei passi in avanti compiuti dal sistema e riferiti dalla dott.ssa Blasi, il garante ha infine spiegato che sono state effettivamente lamentate dall’utenza delle criticità sulla sede riguardanti più l’area esterna che quella interna.
Il dott. Grignani, precisando in merito alla proposta di Rolla, ha spiegato che in passato esisteva un corso di specializzazione in neuropsichiatria presso l’Università di Perugia, poi scomparso. Si tratta di un percorso dettagliato della durata di 4 anni su cui Usl ha tutta l’intenzione di sollecitare l’ateneo affinché venga ripreso.
Aprendo il dibattito Fabrizio Croce (IPP) ha proposto di emendare il dispositivo dell’odg inserendo un punto che consenta di recepire la proposta dell’Avv. Rolla riguardante l’attivazione dei corsi di specializzazione specifici e, dunque, “a stimolare l’università degli studi di Perugia di nel dare atto alla nota depositata dal garante dei diritti delle persone con disabilità e pubblicata nel sito della regione Umbria”. Nell’apprezzare l’odg Croce ha rivolto un invito ai responsabili sanitari affinché per quanto possibile la struttura venga mantenuta presso la sede attuale, facilmente raggiungibile anche da fuori città.
La capogruppo Sarah Bistocchi (PD) ha espresso qualche perplessità dal punto di vista politico rimarcando che appare strano che un tema di competenza regionale, ove governa il centro-destra, sia proposto da due consiglieri proprio di quell’appartenenza politica.
Nel ricordare di aver presentato come opposizione durante la pandemia un odg sullo stesso tema, Bistocchi ha posto l’accento sull’importanza dei servizi erogati dal Grocco che vanno tutelati, implementati e difesi. Tutti noi – ha detto – possiamo rimanere vittime di una patologia, ma quando ad essere toccati sono i bambini tutto diventa più delicato. In quest’ambito emerge il tema della carenza di personale che non può essere trattato come una questione secondaria perché è causa di disagi per i cittadini, pazienti in particolare.
Per ragioni di coerenza, quindi, Bistocchi ha preannunciato un voto a favore.
Elena Ranfa ha parlato di odg fondamentale. Partendo dalla sua esperienza di insegnante, ha segnalato che il Grocco rappresenta anche per le istituzioni scolastiche un punto di riferimento. Per le famiglie ancora di più. Ed allora visto che queste ultime si aspettano risposte efficaci e tempestive dalla sanità, è necessario lavorare per fornirle tanto più se in ballo ci sono i bambini. Ha quindi accolto con favore la proposta del garante sulla reintroduzione della scuola di specializzazione perché ciò potrebbe creare personale e, di conseguenza, un miglioramento del servizio al cittadino.
Il capogruppo della Lega Lorenzo Mattioni ha detto che politicamente delle risorse che mancano deve rispondere l’ente che governa. E’ pur vero, però, che chi governa spesso trova situazioni ereditate non ottimali, come spiegato nell’odg.
Nell’aver apprezzato gli interventi degli ospiti che hanno confermato l’esistenza di alcune difficoltà ma anche di soluzioni in itinere, Mattioni sul punto 3 (infrastrutture) ha chiesto di inserire l’invito a sollecitare il governo nazionale in relazione a quanto previsto dall’articolo 20 della legge 67 dell’88 (investimenti sulle infrastrutture sanitarie).
Anche Mattioni ha condiviso l’idea di mantenere la sede del servizio al Grocco.
In replica Mencaglia ha accolto favorevolmente i due emendamenti presentati, mentre Nicola Volpi, l’altro proponente, è intervenuto per spiegare che con questo odg si è cercato di sviscerare le difficoltà di un servizio che effettivamente emergono. Era importante e doveroso parlare del tema per capire lo stato dall’arte, le difficoltà esistenti e le possibili soluzioni necessarie per fornire risposte all’utenza. Volpi, anche alla luce delle relazioni di usl, ha preannunciato l’intenzione di continuare a monitorare la situazione ben sapendo che in molti casi le lungaggini sono state dovute all’eccessiva burocrazia. Le famiglie però aspettano risposte: non è pensabile quindi di rispondere loro con comunicazioni di diniego come quella letta dal vice sindaco sulla mancata presa in carico del paziente.
E’ invece fondamentale che la presa in carico sia tempestiva e che ai piccoli pazienti siano forniti servizi e risposte in tempi congrui.
In chiusura di dibattito il presidente Cesaro ha parlato, riferendosi alla seduta di commissione, di ottimo segno da parte della politica che sta cercando di contribuire a migliorare le condizioni dei cittadini. In questo caso ancora di più perché si tratta di una fascia debole come è quella dei bambini per i quali occorre compiere ogni sforzo possibile. “Sono orgoglioso come presidente di aver dato spazio, tempo ed impegno comune alla risoluzione della problematica”.