La II commissione Bilancio, presieduta da Alessio Fioroni, ha trattato, nel corso della seduta del 22 marzo, due atti.
In avvio è stata approvata con 14 voti a favore ed un astenuto la preconsiliare n. 2135 del 14/03/2023: Fondazione Teatro Stabile dell’Umbria – Ratifica modifiche statutarie.
In data 30 dicembre 2022 – hanno spiegato l’assessore Leonardo Varasano ed il dirigente Mirco Rosi Bonci l’Assemblea dei soci della Fondazione ha approvato una serie di modifiche ed integrazioni al vigente Statuto.
Lo stesso è stato adeguato secondo le indicazioni dell’art.12 del DM 25 ottobre 2021; le modifiche sono obbligatorie per i Teatri nazionali e i Teatri di rilevante interesse culturale che intendono presentare l’ammissione al contributo ministeriale a valere sul FUS dei progetti artistici del triennio FUS 2022-2024.
Nello specifico sono state apportate modifiche ai seguenti articoli di seguito elencati:
Articolo 10, comma 1, lett. c) – Assemblea – Compiti
“Il Presidente del Collegio dei Revisori è designato dal Ministero competente in materia di spettacoli dal vivo”.
Articolo 13, comma 3, lett. b) – Consiglio di Amministrazione – Compiti:
“alla nomina del direttore, in conformità con la legislazione vigente e le disposizioni dell’Autorità di Governo competente in ordine all’erogazione dei contributi allo spettacolo dal vivo”.
Articolo 15, comma 2 – Collegio dei Revisori dei Conti:
“Il Presidente del Collegio dei Revisori è designato dal Ministro competente in materia di Spettacolo dal vivo”.
Articolo 16, commi 1 e 3 – Direttore:
“Il Direttore della Fondazione è nominato dal Consiglio di Amministrazione in conformità con tutti gli obblighi previsti dalla legislazione vigente e dalle disposizioni dell’Autorità di governo competente in ordine all’erogazione dei contributi allo spettacolo dal vivo, al di fuori del proprio seno fra persone altamente qualificate per comprovata competenza ed esperienza nell’ambito delle attività culturali teatrali e/o dell’organizzazione teatrale”.
“Il Direttore/Direttrice del Teatro può effettuare presso le sale direttamente tre prestazioni artistiche nuove o riprese prodotte o coprodotte e non può svolgere attività manageriali, organizzative, di consulenza e prestazioni artistiche presso altri organismi sovvenzionati ai sensi del D.M. 25 ottobre 2021 nel campo del teatro. Eventuali riprese di spettacoli prodotti nelle precedenti stagioni possono essere rappresentate in tournée presso altri teatri in Italia e all’estero senza alcuna limitazione”.
Successivamente è stata approvata con 11 voti a favore e 4 contrari la Preconsiliare n. 2122 del 14/03/2023: Annullamento automatico dei debiti di importo residuo fino a mille euro risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Esercizio dell’opzione di applicazione integrale della misura di stralcio ai sensi dell’art. 1, comma 229 bis, della L. 29 dicembre 2022, n. 197.
La legge 29 dicembre 2022, n. 197, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025” – hanno spiegato l’assessore Cristina Bertinelli ed il dirigente Stefano Baldoni – definisce una serie di misure di definizione agevolata e di stralcio dei carichi iscritti a ruolo di ampia portata, comprendente i ruoli affidati agli agenti della riscossione dai comuni fin dall’anno 2000.
In particolare le disposizioni comprese nei commi 222-229-quater dell’articolo 1 della medesima legge disciplinano la misura di annullamento automatico dei debiti di importo residuo fino a mille euro risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.
Per gli enti diversi dalle amministrazioni statali e dalle agenzie fiscali il comma 227 stabilisce che l’annullamento automatico di cui al comma 222 opera limitatamente alle somme dovute, alla medesima data, a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, di sanzioni e di interessi di mora. tale annullamento non opera con riferimento al capitale e alle somme maturate alla predetta data a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento, che restano integralmente dovuti.
Stessi principi sono sanciti al comma 228 per le sanzioni amministrative, es. multe per violazioni norme codice della strada, per cui l’annullamento automatico opera limitatamente agli interessi mentre le predette sanzioni e le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento, restano integralmente dovute.
La legge nel contempo riconosce ai comuni la facoltà di neutralizzare l’applicazione dello stralcio con provvedimento da adottare entro il 31 gennaio 2023. Tale termine è stato modificato con la legge do conversione 14/2023 stabilendo che “Gli enti creditori che al 31 gennaio 2023 non hanno adottato il provvedimento di cui al comma 229, possono adottarlo entro il 31 marzo 2023, ovvero, entro la medesima data, possono adottare, nelle forme previste dallo stesso comma 229, un provvedimento con il quale stabiliscono l’integrale applicazione delle disposizioni di cui al comma 222 ai debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore della presente legge, fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi da essi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.
Va ricordato che il Comune di Perugia entro la data del 31 gennaio 2023 non ha adottato il provvedimento di cui al comma 229 dell’art. 1 della L. 29 dicembre 2022, n. 197, consentendo pertanto l’applicazione della cancellazione dei debiti sopra richiamati.
Entrando nel merito della questione, dalle risultanze contabili disponibili nell’area riservata dell’agente della riscossione “Agenzia delle Entrate – Riscossione”, emerge che il Comune di Perugia presenta dei carichi iscritti a ruolo nel periodo oggetto di stralcio, potenzialmente soggetti all’annullamento parziale, per un ammontare complessivo di € 10.338.496,97.
L’ente, al fine di agevolare i contribuenti gravati da debiti di modesta entità risalenti nel tempo, nonché di consentire l’eliminazione di partite la cui riscossione appare piuttosto difficile e onerosa, intendere dare applicazione integrale alla suddetta misura relativamente ai propri carichi affidati agli agenti della riscossione.
Il provvedimento determina la cancellazione di residui attivi dal bilancio dell’Ente, residui tuttavia vetusti che trovano copertura nel fondo crediti di dubbia esigibilità accantonato nel risultato di amministrazione; in ogni caso, eventuali effetti negativi sul risultato di amministrazione che dovessero risultare all’esito della procedura, possono essere mitigati dalla facoltà concessa dal comma 252 dell’art. 1 della L. 29 dicembre 2022, n. 197, in base al quale l’eventuale disavanzo determinato dall’applicazione dei commi da 222 a 227 può essere ripianato in non più di cinque annualità, in quote annuali costanti.
Con il provvedimento odierno, pertanto, l’Amministrazione comunale intende avvalersi della facoltà prevista dal comma 229-bis dell’art. 1 della L. 29 dicembre 2022, n. 197 ed in conseguenza di dare integrale applicazione alle disposizioni di cui al comma 222 dell’art. 1 della L. 29 dicembre 2022, n. 197, ai debiti di importo residuo, alla data del 1° gennaio 2023, fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.
La consigliera Erika Borghesi (PD) ha chiesto di conoscere le motivazioni politiche che hanno indotto il Comune di Perugia a scegliere l’opzione dell’annullamento totale, quando avrebbe potuto, volendo, decidere di aderire parzialmente o per nulla.
E’ vero – ha continuato Borghesi – che ci sono cittadini ed imprese in difficoltà, ma non appare questa la misura per aiutarli; infatti vi sono molte persone che puntualmente onorano i pagamenti dovuti per sanzioni o tasse, mentre vi è un’altra categoria, quella dei furbetti, che sceglie di non pagare aspettando provvedimenti estintivi come questo.
Borghesi ha poi chiesto di sapere se il Comune di Perugia a livello di bilancio sia messo così bene da poter rinunciare a milioni di euro; ciò contrasta con i richiami della Corte dei conti e rischia, soprattutto, di creare un nuovo disavanzo che andrebbe a sommarsi al precedente.
Per Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) fare il processo alle intenzioni è ingiusto perché non tutti quelli che sono ricompresi nel provvedimento possono essere additati come furbetti.
Molti dei crediti contenuti nell’atto sono molto antichi e riguardano persone decedute o fallite; si tratta di crediti, quindi, solo sulla carta, non reali e di scarsa consistenza che ne rende impossibile il recupero.
Per Casaioli con la delibera, pertanto, gli equilibri di bilancio rimarranno facendo, nel contempo, un po’ di pulizia e razionalizzazione nei documenti di bilancio.
Secondo Roberta Ricci (Lega) ridurre la manovra del Governo contenuta nella legge di bilancio alla sola cancellazione dei crediti pubblici sotto i mille euro è riduttivo perché la stessa contiene tantissime azioni volte al sostegno di famiglie ed imprese (es. detassazione, taglio cuneo fiscale, ecc.).
Ricci spiega che la decisione assunta dal Comune non avrà impatto sul bilancio perché tutte le somme cancellate sono state allocate nel fondo crediti di dubbia esigibilità, dando solidità ai conti dell’Ente. Un plauso, quindi, va rivolto al Comune che cerca di dare respiro a chi si trova in difficoltà rimettendo in carreggiata i cittadini onesti.
La capogruppo del M5S Francesca Tizi ha preannunciato un voto negativo sulla pratica ritenendo che si tratti di un provvedimento che proviene da una legge di bilancio nazionale iniqua in quanto tutela gli evasori e volta le spalle a famiglie ed imprenditori in difficoltà.
Questo atto, dunque, è frutto di un’ideologia che il M5S non accetta.
La capogruppo di IV Emanuela Mori ha ribadito che l’attuale momento economico è di grande difficoltà per le famiglie e le imprese; in questo contesto la legge di bilancio nazionale ha previsto la cancellazione di tutte le cartelle esattoriali fino ai mille euro. Ben venga questa proposta che “mi auguro” non sia la prima per aiutare chi si trova effettivamente in difficoltà anche perché le Amministrazioni devono saper trovare le risorse senza vessare i cittadini.
Ciò non significa incentivare chi non rispetta le regole, perché non tutti sono furbetti: si tratta, peraltro, in molti casi di debiti deteriorati, inesigibili ecc.
Mori ha definito inaccettabili le critiche mosse da chi ha chiamato i cittadini furbetti perché provengono da chi sostiene a viva voce il reddito di cittadinanza che favorisce chi non lavora o, peggio, chi lavora in nero.
Per Francesca Renda (Tppu) è vergognoso che si dica che questa misura è disincentivante nei confronti dei comportamenti virtuosi. La verità invece è che le persone non ce la fanno e vanno aiutate per evitare che sprofondino in comportamenti autolesivi.
Renda ha tenuto a separare nettamente la ratio che è sottesa a questo provvedimento rispetto al reddito di cittadinanza, reo di disincentivare la voglia di lavorare.
La politica, quella buona, deve fare un passo indietro per andare in maniera unitaria a sostegno dei cittadini, come fa il provvedimento in oggetto.
Francesco Zuccherini (pd) nel chiedere ai colleghi di utilizzare termini consoni nel corso del dibattito, ha spiegato che il gruppo Pd ritiene semplicemente che il provvedimento proposto sia sbagliato, anche alla luce del fatto che si andranno a stralciare principalmente crediti legati a sanzioni per violazioni del codice della strada; partite che già di per sé prevedono agevolazioni di pagamento.
Secondo Zuccherini sarebbe stato corretto non aderire allo stralcio così come molti Comuni hanno scelto di fare.
Michele Cesaro (FI), nell’esprimere un plauso per il lavoro svolto negli ultimi 9 anni dall’assessore Bertinelli sul bilancio comunale ricondotto in sicurezza, ha parlato di atto dovuto, perché consentito da una legge dello Stato, e coraggioso.
Massimo sostegno, quindi, a questa misura ed all’attività della giunta perugina.
Peraltro, ha concluso Cesaro, si tratta di un provvedimento che anche l’Amministrazione di Firenze, a guida PD, ha scelto di adottare in contraddizione, dunque, con quanto sostenuto dal gruppo di Perugia.
Prendendo la parola per una risposta finale l’assessore Bertinelli ha spiegato che la volontà politica di aderire a questa possibilità fornita dalla legge è stata ragionata in maniera molto articolata con gli uffici tecnici, per sviscerare tutti i dettagli e le implicazioni.
Ripercorrendo le tappe del bilancio dal 2014 ad oggi, Bertinelli ha ricordato che ancora oggi si registra un disavanzo ereditato da passato che annualmente l’Ente sta coprendo anche in anticipo rispetto al cronoprogramma. Nel contempo è stata cancellata l’anticipazione di tesoreria, con azzeramento degli interessi, e rimesso nei limiti l’indebitamento a conferma di un lavoro virtuoso svolto insieme agli uffici.
Dopo una lunga analisi si è deciso di adottare il provvedimento di cancellazione perché, a fronte di circa 10 milioni di residui (peraltro già coperti nel fondo crediti di dubbia esigibilità fortemente implementato ed oggi pari a circa 130 milioni), erano richieste procedure per il recupero degli stessi molto articolate e farraginose.
Il fatto che una legge nazionale preveda questa facoltà è la conferma che si tratta di un problema, quello dei residui attivi, che riguarda tutti gli enti, statali e comunali per una somma che si attesta sui mille miliardi.
La proposta di cancellazione riguarda, innanzitutto, debiti di piccoli importi (sotto i mille euro) e comunque debiti anziani (dai 23 agli 8 anni minimo) per i quali tutte le procedure per recuperarli sono state esperite dagli uffici comunali, ma senza esito positivo. Si tratta quindi di cifre irrisorie che non incidono sul bilancio dell’Ente.
Dunque ripulire il bilancio da crediti che esistono, ma non sono esigibili né recuperabili è apparsa una buona scelta.