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Commissione affari istituzionali: prosegue il dibattito sulle modifiche del regolamento consiliare

I consiglieri hanno anche preso atto della costituzione del gruppo "Tesei presidente per l'Umbria"

di Redazione PerugiaComunica
18 Febbraio 2022
in Consiglio Comunica, Resoconto
Tempo di lettura:4 min.
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Commissione affari istituzionali: prosegue il dibattito sulle modifiche del regolamento consiliare
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La I commissione consiliare Affari Istituzionali, presieduta da Michele Nannarone, nel corso della seduta del 18 febbraio ha trattato due argomenti.

 

In avvio la commissione ha preso atto della comunicazione della consigliera Francesca Renda con cui la stessa ha annunciato l’abbandono del gruppo Blu (Bella Libera Umbria) per procedere balla costituzione della nuova formazione denominata “Tesei Presidente per l’Umbria”. A tal proposito ha trasmetto la comunicazione della capogruppo in Regione Paola Agabiti Urbani, con cui la stessa ha autorizzato la costituzione del gruppo in Consiglio comunale.

 

Successivamente è ripreso il dibattito in merito alle modifiche da apportare al regolamento del Consiglio comunale. Oltre a quelle già concordate, nella seduta odierna, sono state analizzate ulteriori modifiche da apportare agli artt. 71 (verbale della seduta), 73 (conservazione dei resoconti), 74 (forme di pubblicità), 28 (sedute a porte chiuse).

In particolare la capogruppo del M5S Francesca Tizi ha proposto di modificare l’art. 28. La modifica attiene al solo terzo comma che si chiede di riscrivere nel seguente modo: “Durante le adunanze a porte chiuse il verbale viene redatto in forma sintetica, a cura del Segretario Generale. Le registrazioni audio/video delle sedute, non saranno trasmesse in diretta né saranno accessibili sul portale istituzionale dell’Ente, ma saranno criptate e conservate in apposito archivio digitale dedicato”.

Tizi ha spiegato che il senso della proposta è di garantire ai consiglieri di avere un resoconto fedele della seduta segreta, visto che nel testo suggerito dagli uffici per la revisione dell’art. 71 si esplicita la redazione del verbale solo in forma sintetica.

A fornire un quadro della situazione è stato il segretario generale Francesca Vichi, spiegando che all’art. 38 del Tuel si specifica che le sedute degli organi comunali sono pubbliche, ad eccezione di quelle da svolgere in forma segreta; la determinazione dei casi che prevedono la seduta segreta è rimandata alla disciplina contenuta nei regolamenti consiliari. Normalmente giurisprudenza e normativa hanno stabilito che si procede a sedute segrete nei casi in cui si discuta di valutazioni attinenti la qualità delle persone coinvolte, quando ciò manifesta una discrezionalità di opinioni e non aspetti oggettivi.

Oggi, spiega Vichi, spetta al Consiglio deliberare sull’opportunità di procedere a porte chiuse. Per tali ragioni anche nel recente regolamento sullo streaming è stato stabilito che, nei casi di sedute segrete, non si procede nemmeno alle registrazioni con ciò confermando la ratio dell’impostazione generale.

Tizi, replicando, ha evidenziato che emergono perplessità per l’interpretazione che gli uffici finora hanno dato ad alcune ipotesi che hanno imposto di non procedere al dibattito in aula di alcuni atti (interrogazioni su vicende amministrative oggetto di contenzioso giudiziario). Ciò infatti ha impedito di confrontarsi politicamente e pubblicamente su tali temi.

Da qui l’opportunità della modifica proposta.

Il dirigente Emilio Buchicchio ha spiegato che la vicenda citata da Tizi promana da un parere specifico emesso dall’avvocatura comunale che evidenziava la sussistenza di un rischio di messa in pericolo delle strategie difensive dell’Ente in caso di trattazione pubblica di vicende per le quali erano in corso contenziosi non conclusi.

Con Tizi ha concordato Francesco Zuccherini (PD) il quale, pur nel rispetto dei pareri dell’avvocatura, ha sostenuto che essi non possono bloccare il legittimo esercizio del potere ispettivo che spetta ad ogni consigliere comunale democraticamente eletto. Tanto più che nel caso di specie il dibattito sulla vicenda amministrativa è stato portato all’attenzione di soggetti esterni (sindacati) contestualmente alla presentazione dell’interrogazione rimasta inevasa. Qualche perplessità sulla proposta è stata espressa dalla consigliera Mori (IV) alla luce delle norme già attualmente in vigore nel caso di seduta segreta visto che le stesse prevedono comunque la redazione del verbale da parte di soggetto garante come è il segretario generale. Stesso intendimento è stato manifestato dalla consigliera Casaioli (Progetto Perugia).

Non essendo state condivise le modifiche proposte da Tizi, al momento la questione è stata rinviata.

 

Per ciò che concerne l’art. 71 è stato proposto dagli uffici di modificare nel seguente modo il secondo comma (in grassetto le modifiche): “Il verbale costituisce il resoconto dell’andamento della seduta Consiliare riportando menzione dei consiglieri che hanno preso la parola durante la discussione, il testo integrale della parte dispositiva della deliberazione, nonché il numero dei voti favorevoli, contrari e astenuti su ogni proposta. I consiglieri possono richiedere, prima della conclusione della seduta, che il loro intervento, depositato in forma scritta, sia riportato per intero nel verbale.

Si propone inoltre l’aggiunta integrale del quarto comma di seguito riportato: “. Il processo verbale delle sedute segrete è redatto in forma sintetica, senza particolari che riconducano alla persona di cui si è trattato o evidenzino le motivazioni della segretezza della seduta medesima”.

Sia Zuccherini che Tizi hanno sostenuto che, nei casi di seduta segreta, appare necessario che si proceda da parte del segretario generale ad una redazione del verbale in forma fedele e non sintetica, vista l’assenza di registrazione della stessa.

Contrariamente Casaioli ha sostenuto invece che una verbalizzazione fedele rischia di compromettere il senso della seduta segreta.

Il segretario generale Francesca Vichi ha riferito che si vuole introdurre la norma in discussione a tutela massima della riservatezza delle persone non riportando particolari che riconducano alla loro identità o indichino le motivazioni della segretezza.

Non essendo stata condivisa la modifica dell’articolo 71, la stessa è stata sospesa e rinviata.

 

Condivise all’unanimità, invece, le modifiche proposte agli articoli 73 e 74.

L’art. 73 cambia nell’intitolazione diventando “conservazione delle registrazioni”.

Il nuovo testo così recita: “Le registrazioni audio/video delle sedute, oltre ad essere trasmesse in diretta con accesso sul portale istituzionale dell’Ente, sono consultabili su un apposito spazio del medesimo portale e conservate su un archivio digitale dedicato”.

All’art. 74, invece, viene aggiunto un secondo comma del seguente tenore: “Le registrazioni audio/video delle sedute sono pubbliche e rese disponibili nei termini di cui al precedente articolo 73”.

 

Tags: affariistituzionalicommissioneregolamentoconsigliocomunale
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