E’ stato approvato con 24 voti ed un astenuto l’odg, presentato da un gruppo di opposizione, sul recupero e la valorizzazione dell’antica Abbazia benedettina di Mugnano, emendato dagli stessi proponenti.
Mugnano, oltre che per i suoi Muri Dipinti, è nota anche per il suo patrimonio storico-artistico più antico. Le origini della comunità di Mugnano, infatti, sono strettamente legate all’insediamento dei monaci benedettini che, fra il IX e il X secolo, vi costruirono un’abbazia. Ricordata in un diploma di Federico I Barbarossa del 1163, che confermava al vescovo perugino i beni della diocesi, l’Abbazia dipese da questi sino alla metà del XIV secolo, quando venne soppressa e data in commenda ai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, oggi Cavalieri dell’Ordine di Malta. Il monastero fu adattato a residenza del commendatario, e la chiesa abbaziale divenne parrocchiale. Nel 1403 la magistratura di Perugia ordinò di distruggere l’antica Abbazia, compresa nella sua giurisdizione, insieme ad altre fortificazioni del contado, perché rifugio di fuoriusciti. Nel 1580 il commendatore Pier Filippo della Corgna fece ricostruire sui suoi resti una comoda residenza, apportando ulteriori modifiche per le esigenze del momento, tanto che oggi rimane ben poco della struttura originaria.
La chiesa nel 1435 fu riconsacrata in occasione del trasporto delle reliquie di sant’Antimo, poste sotto l’altare della Madonna e poi trasferite presso l’altare maggiore, e poi nel 1797 di nuovo restaurata e riconsacrata, trasferendovi le reliquie dei santi Costanzo ed Emidio. Nel 1891, quando la popolazione di Mugnano era ormai in costante aumento, per il miglioramento delle funzioni sacre si decise di ampliare l’edificio nelle forme attuali.
L’antica Abbazia benedettina, struttura ormai quasi millenaria nel centro di Mugnano, sta letteralmente cadendo in rovina.
L’odg intende quindi impegnare sindaco e giunta ad attivarsi:
-affinché ciò che resta dell’Abbazia benedettina possa essere recuperato e valorizzato, anche in un’ottica di riqualificazione e rilancio del territorio stesso di Mugnano;
-a portare avanti una collaborazione con i soggetti proprietari dell’immobile e con i soggetti potenzialmente interessati alla struttura (Ater, Fai) per strappare al degrado e all’incuria l’ex monastero, ormai quasi millenario, e dargli così una nuova destinazione e un nuovo utilizzo, cioè una nuova vita;
-a sollecitare urgentemente in forma scritta il Sovrano Militare dell’Ordine di Malta, soggetto proprietario dell’immobile, come emerso dal dibattito in commissione su suggerimento dello stesso rappresentante dell’Ordine, per una rapida e concreta soluzione del problema.