Il Consiglio comunale ha approvato con 30 voti a favore il nuovo regolamento del sistema di videosorveglianza.
Il nuovo regolamento – ha spiegato il presidente della I commissione Michele Nannarone – in sostituzione di quello adottato nel 2015, si è reso necessario al fine di adeguare la disciplina comunale a quanto è previsto e sancito nel regolamento dell’U.E. 679 del 2016 sulla protezione dei dati personali.
Il documento, pertanto, disciplina l’utilizzo degli impianti di videosorveglianza di proprietà dell’amministrazione comunale, sulla base di due criteri: in primis il puntuale rispetto delle fonti vigenti in materia, ossia Regolamento UE 2016/679, Decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196 e provvedimento in materia di videosorveglianza emesso in data 8 aprile 2010 dal Garante per la protezione dei dati personali. Il secondo criterio applicato è la coerenza con la disciplina generale in materia di protezione dei dati personali dettata dal codice per la tutela della riservatezza dei dati personali;
Nel merito il regolamento disciplina i seguenti aspetti dell’attività di videosorveglianza:
-finalità dell’attività di videosorveglianza;
-principi applicabili al trattamento dei dati personali acquisiti mediante utilizzo degli impianti di videosorveglianza;
-individuazione delle figure del designato e degli incaricati del trattamento dei dati personali acquisiti mediante l’utilizzo degli impianti di videosorveglianza e definizione delle relative modalità di nomina;
– criteri e modalità di accesso alle immagini istantanee e registrate;
-misure di sicurezza poste a presidio dei dati personali e dei locali nei quali si effettua il trattamento;
– determinazione del termine di conservazione dei dati personali acquisiti mediante l’utilizzo degli impianti di videosorveglianza;
– determinazione delle forme di informativa agli interessati di cui all’articolo 13 del Regolamento europeo UE 2016/679
– valutazione d’impatto sulla protezione dei dati.
Il regolamento si compone di 20 articoli, suddivisi in sette capi: principi generali, obblighi ed adempimenti per i soggetti gestori del sistema; misure di sicurezza dell’impianto di videosorveglianza, trattamento dei dati personali, sicurezza e limiti alla utilizzabilità dei dati; altri trattamenti, disposizioni finali.
Allegati al regolamento sono: il fac simile del modulo per istanza di accesso ai filmati da parte di privato; fac simile del modulo per comunicazione dei dati; modello di consegna del materiale; fac simile informativa ex art. 13 gdpr.
Francesco Zuccherini, a nome dei gruppi Pd ed IPP, ha presentato due emendamenti entrambi approvati:
il primo ha riguardato il comma 2 dell’art. 6 (designato) ove si è proposto di sostituire le parole “di indirizzo politico” con “in merito alle proprie funzioni, così come stabilito dalla legge”. Il comma va riferimento alla possibilità per il Sindaco, autonomamente o attraverso l’Assessore alla Sicurezza, di visionare le immagini del sistema di videosorveglianza presso la Centrale Operativa o il Corpo di Guardia del Comando di Polizia Locale, quando sia necessario per assumere decisioni, appunto “in merito alle proprie funzioni, così come stabilito dalla Legge”, salvo che siano in corso di svolgimento attività d’indagine.
Il secondo ha riguardato la modifica del comma 2 dell’art. 16 (sicurezza cittadina) che così recita: “Nell’ambito di progetti di sicurezza partecipata, l’accesso all’impianto, in modalità di visione, può, inoltre essere concesso, sulla base di specifica autorizzazione nominale ad opera del supervisore dell’impianto, a specifici soggetti debitamente formati appartenenti ad associazioni operanti sul territorio”.
In questo caso i proponenti hanno chiesto di aggiungere la frase: “Il presente comma potrà essere attuato solo successivamente l’adozione di specifica regolamentazione dei progetti di sicurezza partecipata da parte del Comune di Perugia”.