Nella seduta del Consiglio comunale del 30 novembre, i consiglieri Francesca Tizi (M5s), Sarah Bistocchi (Pd), Fabrizio Croce (Ipp) e Emanuela Mori (Italia Viva) hanno presentato una interrogazione per conoscere le ragioni della mancata esposizione della bandiera della pace sulla facciata di Palazzo dei Priori.
La consigliera Tizi ha ricordato di aver presentato al Consiglio comunale del 17 ottobre una mozione urgente per chiedere l’adesione del Comune di Perugia alla manifestazione pacifista e apartitica che si è tenuta a Roma lo scorso 5 novembre nonché di esporre sulla facciata di Palazzo dei Priori una bandiera della pace. La mozione è quindi stata sottoscritta da tutta l’opposizione in data 17 ottobre. “Dopo aver ritenuto non urgente la mozione che avevo depositato e discusso alla seduta del Consiglio comunale dello scorso 17 ottobre – ha ancora spiegato Tizi – il Consiglio comunale in data 3 novembre, a maggioranza, ha espresso voto favorevole.
“Perugia – prosegue l’interrogazione – è, come a tutti noto, il capoluogo dell’Umbria, la patria di San Francesco d’Assisi, il più grande uomo di pace di tutti i tempi. Perugia è anche la città natale di Aldo Capitini, a cui si deve, ormai 60 anni fa, la prima marcia della pace Perugia-Assisi. Perugia non può trasformarsi in una città insensibile alla richiesta di pace. Inoltre, come al momento, vista la recente evoluzione del conflitto, ancora più importante è che da Perugia provenga un messaggio di pace rivolto al mondo anche tramite il gesto simbolico dell’esposizione della bandiera della pace sulla facciata di Palazzo dei Priori”.
A rispondere per l’amministrazione è stato l’assessore Gabriele Giottoli
La deliberazione del Consiglio Comunale n. 99 del 3 novembre – ha ricordato Giottoli – ha impegnato il sindaco e la giunta comunale ad apporre sulla facciata di Palazzo dei Priori una bandiera della pace con l’intento di trasmettere al mondo un importante messaggio e riaffermare l’identità pacifista e non-violenta della città. Proprio per dare seguito alla volontà espressa dal massimo consesso cittadino, il sindaco ha chiesto alla Prefettura, quale Ufficio Territoriale di Governo, di domandare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di poter procedere a tale esposizione. Il sindaco è stato tuttavia informato dagli uffici competenti del fatto che l’interlocuzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri non ha, al momento, portato a una risposta. Si è altresì appreso che, nel sito internet del Governo italiano, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ufficio del Cerimoniale di Stato, nella sezione dedicata alle Faq, si riporta questa indicazione: “Si possono esporre negli edifici pubblici bandiere di partito o di associazioni o di movimenti o bandiere della pace, ecc.? NO, perché negli edifici pubblici possono essere esposte soltanto le bandiere pubbliche istituzionali. Ciò per rispettare il carattere di neutralità delle sedi istituzionali, che costituisce sacro principio democratico”.
Giottoli ha comunque spiegato che dalle faq della presidenza emerge la possibilità di apporre bandiere di movimenti, della pace ecc purché non a fianco di quelle istituzionali.
Ecco perché, intendendo comunque dare seguito alla volontà del Consiglio comunale, l’Amministrazione ha deciso da 29 novembre di esporre la bandiera della pace fuori dall’ufficio del vicesindaco.
Giottoli in conclusione ha lanciato una proposta, ossia di utilizzare la storica bandiera della pace di Aldo Capitini presente a San Matteo degli Armeni, ponendola nell’atrio di palazzo dei Priori.