Il Consiglio comunale, nella seduta del 13 febbraio, ha approvato all’unanimità (23 voti favorevoli) l’ordine del giorno presentato da Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) e sottoscritto da tutti i gruppi consiliari che chiede di dedicare le celebrazioni della giornata internazionale delle donne alla condizione femminile in Iran e Afghanistan per manifestare solidarietà e condannare ogni forma di violenza perpetrata ai danni dei cittadini e delle cittadine di quei Paesi. L’atto era stato approvato all’unanimità già in IV commissione.
L’8 marzo, giornata internazionale dei diritti della donna – ha spiegato Casaioli illustrando l’odg nell’aula consiliare – è dedicata al ricordo e alla riflessione sulle conquiste politiche, sociali ed economiche del genere femminile. È un’occasione dedicata alla commemorazione e alla riflessione sulla parità di genere, concetto a volte troppo trascurato e ben lontano dall’essere raggiunto. La consigliera ha focalizzato la sua attenzione su due date cruciali per altrettanti Paesi, rispettivamente Afghanistan e Iran.
Il 15 agosto 2021 – ha ricordato Casaioli – è avvenuto il ritiro delle truppe americane da Kabul con il conseguente ritorno al potere dei talebani: ciò ha significato per donne e bambine afghane la perdita di ogni diritto conquistato negli ultimi 20 anni. Risale invece al 16 settembre 2022 la morte in Iran di Mahsa Amini, 22enne curdo-iraniana, a seguito della detenzione in un centro della polizia morale in cui era stata rinchiusa per non aver indossato correttamente il velo. Ne sono derivate manifestazioni e proteste da parte della cittadinanza represse dal regime tanto da aver prodotto: 520 uccisioni di manifestanti, 19mila arresti, esecuzioni ed impiccagioni di giovani.
Numerosi Comuni italiani, tra cui Perugia, nel corso degli ultimi mesi hanno adottato mozioni e ordini del giorno riguardanti le drammatiche condizioni delle popolazioni afghane e iraniane, in particolare delle donne, per esprimere una ferma condanna nei confronti di tali repressioni violente, nonché sostegno e rispetto dei diritti umani (uguaglianza tra uomini e donne e libertà di espressione). A ciò si aggiungono le condanne delle violenze da parte del Governo italiano e le posizioni espresse dall’Unione Europea contro violenza e negazione dei diritti.
In questo contesto l’ANCI ha proposto di dedicare le celebrazioni della Giornata internazionale delle donne che ricorre l’8 marzo alla condizione femminile in Afghanistan e Iran, esprimendo ferma condanna, solidarietà e vicinanza alle donne afghane e iraniane, promuovendo la campagna presso le autorità nazionali e internazionali e una ferma presa di posizione contro l’operato dei governi talebano e afghano affinché tutte le violenze in atto abbiano fine.
Ciò premesso, l’atto impegna l’amministrazione:
-ad aderire alla campagna promossa dall’ANCI in vista dell’8 marzo 2023;
-a promuovere iniziative di informazione sui diritti negati nei confronti delle donne, delle ragazze e delle bambine in Afghanistan e Iran, coinvolgendo tutti i soggetti attivi del territorio, in particolare i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado anche attraverso espressioni culturali quali, ad esempio, un concerto da dedicare alle donne dell’Iran dell’Afghanistan;
-ad intraprendere iniziative di sensibilizzazione, anche mediante l’esposizione di idonei materiali visivi (manifesti, poster, cartelloni, locandine) all’esterno delle sedi consiliari, e a prevedere l’illuminazione di un sito o di un monumento cittadino (ad esempio la Fontana Maggiore) con un fascio luminoso di colore viola, in modo da dimostrare con maggiore incisività la vicinanza alla causa delle donne afghane e iraniane;
-ad inoltrare la presente alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metzola, alla presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen, affinché promuovano una moratoria tesa ad inserire gli autori di tali violenze nelle liste dei terroristi internazionali.
Emanuela Mori (Italia Viva) ha affermato che la questione afghana è un tema importante per le democrazie occidentali, dopo che 20 anni di impegno come forze di pace di gran parte degli Stati europei si sono conclusi in una fuga. Le democrazie, a suo avviso, non possono essere scortate dagli eserciti ma va ammesso che, senza gli interventi di peacekeeping, molte persone sarebbero morte. Le donne – ha continuato Mori – sono le prime vittime dell’oscurantismo medievale che l’Afghanistan e l’Iran conoscono. Le afghane sono ripiombate nell’incubo della sharia e hanno perso di colpo i diritti acquisiti dopo un lento percorso di riconoscimento nella società: a loro è precluso andare nei parchi, a scuola, nei luoghi ricreativi… In Iran, invece, c’è la “polizia morale” che si occupa soprattutto delle donne. Di fronte a quello che sta accadendo, l’auspicio di Mori è che le donne non siano lasciate sole.
Secondo Lucia Maddoli (Idee Persone Perugia), l’atto in discussione descrive bene la drammatica situazione in atto in cui si sta evidenziando il coraggio di molte donne nel reagire alla negazione dei loro diritti. Ha ringraziato Casaioli per aver condiviso con tutta la commissione un tema così importante, che afferisce alla lotta per i diritti e la democrazia. Forse – ha notato la consigliera – ciò che incoraggia, almeno nel caso delle donne siriane, è il sostegno manifestato alle loro rivendicazioni anche da parte degli uomini. Atti come l’odg proposto da Casaioli sono significativi e meritano il più ampio appoggio.
Francesco Vignaroli (Progetto Perugia) ha auspicato che l’amministrazione dia un seguito effettivo all’odg. La giunta e gli uffici – ha detto – dovrebbero far sì che ogni iniziativa prevista per l’8 marzo sia davvero associata al sostegno nei confronti delle donne di Afghanistan e Iran. Ha anche chiesto che siano effettivamente trasmesse lettere alle istituzioni nazionali ed europee: a suo avviso è significativo che una città come Perugia, capoluogo di Regione e dalla lunga storia, abbia assunto questa iniziativa.
L’assessore Edi Cicchi, presente in aula, ha reso noto che era già nelle intenzioni dell’assessorato dedicare le iniziative per l’8 marzo a Mahsa Amini, simbolo di tutte le donne che stanno subendo violenze. Le iniziative saranno variegate. ma in ciascuna ci sarà la possibilità di riflettere sulla tematica sollevata dall’ordine del giorno.