Il Consiglio comunale ha approvato, con 20 voti a favore, 8 contrari ed un astenuto il rendiconto di gestione anno 2021.
Il risultato complessivo della gestione corrente si attesta a circa 38 milioni in miglioramento rispetto al 2020 (€ 31.603.384,96), e un equilibrio di bilancio di parte corrente pari a 4,2 mln (complessivo di parte corrente 2.181.036,56 euro).
Il risultato di competenza generale si attesta sui 42 milioni (nel 2020 era 35,1 milioni), di cui 3,7 di parte capitale e 38,3 di parte corrente.
Il risultato contabile di amministrazione ammonta, quindi, a 163.384.140,13 euro (nel 2020 era di 134 milioni), mentre la parte disponibile evidenzia un disavanzo pari a 16.308.866,41 euro. Tale importo, come noto, deriva dalla quota residua del disavanzo da riaccertamento straordinario effettuato alla chiusura del rendiconto 2014 e dalla quota residua del disavanzo relativo al fondo anticipazione di liquidità (FAL), iscritto nel 2019 e pari a 2,6 mln.
La copertura del disavanzo 2014, originariamente pari a circa 35 mln, in base al piano di rateizzazione definito dal Comune, era prevista in 28 annualità, decorrenti dal 2015 (con una quota annuale a bilancio di € 1.237.439,64). A fine dicembre 2021, il predetto disavanzo avrebbe dovuto essere, quindi, ridotto a circa 26 mln, invece, alla medesima data, risulta ridotto a 14 mln, con un anticipo rispetto al piano di ammortamento di quasi 12 mln di euro.
Relativamente al Fondo crediti di dubbia esigibilità, l’ammontare dello stesso è stato incrementato attestandosi a circa 138 mln, con copertura del 97% delle entrate di difficile riscossione.
Fortemente ridotta l’anticipazione di tesoreria a cui l’Ente ha fatto ricorso nel 2021 per soli 27 giorni, contro i 95 del 2020 ed i 352 del 2019. Calano, per l’effetto, gli interessi passivi pari a 4800 euro nel 2021 contro i 371mila euro del 2019. I tempi medi dei pagamenti si attestano su 3,7 giorni, con l’indicatore del ritardo che è pari a zero.
In merito ai trasferimenti statali il 2021 si chiude con oltre 25 mln, con un decremento del 25,22% rispetto al 2020, che chiudeva con 33.5 mln. Tale differenza deriva sostanzialmente dalla riduzione dei trasferimenti statali per fronteggiare l’emergenza COVID-19. Sale l’autonomia finanziaria dell’Ente che si attesta sull’86% contro l’82% del 2020.
Sul fronte delle entrate extratributarie, l’accertato a fine 2021 è di quasi 31 mln contro i quasi 22 del 2020. Tale aumento del 41,80%, è dovuto soprattutto alle entrate dalla vendita di servizi, in particolare per effetto dei proventi da servizi scolastici, mense, asili nido, servizi cimiteriali, diritti di segreteria, incrementati dopo la drastica riduzione del 2020 seguita alla sospensione di diversi servizi a causa dell’epidemia da COVID, e alle entrate da sanzioni e ammende (specie per violazioni delle norme del codice della strada, aumentate ad € 6.323.588,79 del 2021 da € 4.939.416,50 del 2020).
Nell’ambito delle entrate tributarie (pari a 135 milioni), da notare il decremento della tari (meno 1,6 milioni) e la crescita di imu (più 1,3 milioni) ed addizionale irpef (più 1,2). Il recupero evasione della tari nel 2021 è di 1,5 milioni, in calo rispetto ai 3,1 del 2020. Di 4,1 milioni il recupero evasione imu, in crescita, invece, rispetto ai 3 milioni del 2020.
Relativamente alle entrate in conto capitale, il 2021 si chiude con un accertato di circa 19 mln contro gli oltre 23 del 2020. Nel corso dell’anno 2021 l’Ente ha provveduto ad alienare beni immobili per € 471.179,10, ad effettuare permute per € 2.273.700, trasformazioni di diritti di superficie in diritti di proprietà, per € 450.713,00, cessioni di immobili come corrispettivi di appalti per € 347.477,50, concessioni di manufatti cimiteriali per € 98.378,85 e altre alienazioni (edilizia residenziale pubblica). Si evidenzia un decremento, pari al 41,07%, delle entrate da mutui derivante dal minor ricorso all’indebitamento con Cassa Depositi e Prestiti.
Sul fronte della spesa, quella corrente si attesta a 159,5 mln di impegnato, contro i quasi 153 del 2020. Tra le cause, in particolare, l’incremento della spesa per il personale dipendente, derivante dall’aumento del personale stesso, a parziale reintegrazione delle cessazioni avvenute negli anni precedenti (specie per pensionamenti legati alle norme agevolative in materia), nonché dai maggiori oneri per il personale a tempo determinato e dall’aumento del costo delle utenze elettriche / gas, dai maggiori costi di alcuni appalti di servizi per effetto dell’emergenza COVID (es. settore scolastico, mense) e da maggiori spese correlate ad entrate vincolate per vari progetti. Va considerato che l’incremento delle spese consegue anche alle minori spese che sono state registrate nel 2020 in conseguenza dell’inizio della pandemia.
Il personale riprende a salire nel 2021 attestandosi sui 1041 dipendenti: nel 2020 si era raggiunto il dato minimo con 981.
La spesa corrente media procapite sale a 966 euro rispetto ai 919 del 2020, ma in netto calo rispetto al dato del 2010 (1077 euro).
La spesa in conto capitale si attesta, invece, a 16 mln impegnati, (17 nel 2020).
Gli investimenti per opere pubbliche sono stati di oltre 18 milioni di euro, con una spesa pro capite di 112 euro contro i 104 del 2020.
Ed ancora, relativamente alla tesoreria, nel corso dell’esercizio sono state effettuate riscossioni per complessivi € 244.247.163,55 e pagamenti per complessivi € 231.165.106,98 determinando, un saldo di cassa al 31 dicembre 2021 positivo per 32.320.426,88 euro.
Riguardo alle entrate, le riscossioni sono state effettuate in misura pari al 85,02% del totale per la gestione in c/competenza ed al 14,98% in c/residui. Riguardo alle spese, i pagamenti sono stati effettuati in misura pari al 86,10% del totale per la gestione in c/competenza ed al 13,90% in c/residui. I residui attivi sono pari a 202 milioni, di cui 51 maturati nel 2021 e 151 da 2020 e anni precedenti. I residui passivi sono 45 milioni, di cui 33 del 2021 e circa 12 del pregresso.
Infine, per quanto attiene all’indebitamento, nel corso del 2021 sono stati stipulati nuovi mutui per un importo complessivo di € 2.250.000,00. L’ammontare complessivo del debito residuo a fine esercizio è pari ad € 95.191.012,53, in calo rispetto ai 98 del 2020, ai 97 del 2019 ed ai 150 del 2011, Scende, per l’effetto, l’indebitamento pro capite che è nel 2021 di 577 euro contro i 587 del 2020, 888 nel 2011. Il rimborso delle quote capitale dei mutui in scadenza intervenuto nell’anno 2021 è stato pari ad € 5.169.502,67. La politica di indebitamento nel periodo 2013/2021 è stata comunque contenuta rispetto agli esercizi precedenti, nei quali aveva avuto un trend in aumento considerevole. Nello stesso periodo, il debito residuo registra un decremento di oltre il 28%.
Il Comune di Perugia non ha alcun parametro di deficitarietà strutturale.
Per quanto riguarda la situazione economico-patrimoniale, il conto economico evidenzia un risultato di esercizio di 9,3 milioni contro i 3,2 del 2020. Lo stato patrimoniale attivo è di 559 milioni, in crescita rispetto ai 539 del 2020. Lo stato patrimoniale passivo è di 556 milioni contro i 539 del 2020.
L’analisi finanziaria evidenzia che il patrimonio netto è di 349 milioni, i debiti a medio-lungo termine 95 milioni, altre poste passive 14 milioni.
DIBATTITO
La maggioranza ha sottolineato come, in questa manovra, siano i numeri a parlare in modo chiaro, confermando il grande lavoro svolto dal centro-destra fin dall’insediamento nel 2014, quando si ereditò una situazione di quasi dissesto.
Dunque il rendiconto 2021 è frutto di 8 anni di duro lavoro su tre fronti principali.
Il primo è la corretta gestione dell’attività corrente dell’Ente che ha continuato a fornire tutti i servizi essenziali ai cittadini nonostante le criticità segnalate. Il secondo tema è quello degli investimenti, mai così ingenti e, per l’effetto, tali da poter cambiare il volto della città favorendo l’aumento della qualità della vita. Terzo fronte riguarda l’abbattimento dell’indebitamento e del ricorso all’anticipazione di tesoreria. A parere della maggioranza, in conclusione, emerge oggi un quadro di ulteriore messa in sicurezza dei conti, a conferma che la strada intrapresa da tempo è quella giusta.
L’opposizione, al contrario, non ha concordato con i toni usati dalla maggioranza, ritenendo che i riferimenti a presunti dissesti o buchi di bilancio risalenti al 2013-2014 rappresentino errori concettuali e alibi per nascondere difficoltà nell’elaborare progetti e programmi concreti per la città. Secondo i consiglieri di centro-sinistra, in sostanza, il quadro non è così roseo come l’Amministrazione vorrebbe far credere, visto che emerge un evidente taglio dei servizi e la permanenza di forti criticità anche per ciò che riguarda il personale del Comune nonostante l’allentamento delle maglie operato negli ultimi anni dallo Stato.
Dubbi vi sono anche sulla partita delle opere pubbliche, dato che molti investimenti restano solo sulla carta nonostante le occasioni rappresentante dai fondi europei e dal pnrr.
Insomma emerge la mancanza di politiche integrate su temi come sviluppo del centro storico, mobilità, grandi infrastrutture, edilizia scolastica e manutenzione stradale, nonché una sorta di passività rispetto al dibattito regionale.