La II commissione consiliare permanente “Bilancio”, presieduta da Alessio Fioroni, ha approvato all’unanimità l’odg del consigliere Riccardo Mencaglia (FDI) su: Ufficio postale di Solfagnano – richiesta attivazione tavolo di confronto con Poste italiane per aumento personale.
Nel corso degli ultimi anni, complice anche la crisi pandemica – ha spiegato Mencaglia – si è assistito ad una progressiva ed inesorabile “desertificazione bancaria”, dovuta a molteplici fattori quali la digitalizzazione del sistema bancario, che hanno determinato la chiusura delle filiali locali di diversi istituti bancari ed altresì il ridimensionamento delle sedi degli uffici postali, causando gravi disservizi per l’utenza, in particolare quella più fragile ed anziana.
I comuni maggiormente colpiti da questo ridimensionamento sono stati Perugia, Foligno, Città di Castello e Terni, ma ancora più impatto negativo lo si è avuto nei piccoli comuni, che sono stati privati di un vero e proprio servizio essenziale.
Nel corso degli anni 2015-2020 (Fonte Banca d’Italia) in Umbria il numero di sportelli è passato da 511 a 392 e quello dei Comuni serviti è passato da 82 a 75 (su 92).
Tale problematica è stata al centro già nel 2021, anno in cui sono stati chiusi ben 21 sportelli, di un tavolo di confronto tra Anci Umbria, il Coordinamento dei Piccoli Comuni dell’Umbria e i vertici della Banca d’Italia, nonché di diverse proteste da parte dei Sindaci e sollecitazioni al mondo della politica.
Nell’ambito di questo scenario, si rileva come l’ufficio di Poste Italiane di Solfagnano sia diventato un punto di riferimento strategico per l’erogazione dei servizi postali ed essenziali non solo della frazione ma anche di quelle attigue di Resina, Sant’Orfeto, La Bruna e Pierantonio, determinando al contempo un considerevole aggravio di lavoro per i dipendenti in servizio presso l’ufficio, che si trovano in numero non sufficiente per sopperire all’esponenziale aumento di tutti i servizi richiesti dai cittadini.
Per questo con l’odg si chiede di impegnare l’Amministrazione a convocare con urgenza un tavolo di confronto con i rappresentanti della Direzione Poste Italiane di Perugia affinché possa garantirsi un aumento di personale nella filiale di Solfagnano e possibilmente in tutte quelle sedi interessate da analoga situazione
L’assessore allo sviluppo economico Gabriele Giottoli ha riferito che la vicenda della riduzione degli orari e del numero degli uffici postali è iniziata una decina di anni fa nell’ambito di un processo di razionalizzazione voluto da Poste basato sul parametro demografico.
Tuttavia – ha rimarcato l’assessore – va ricordato che Poste svolge un servizio pubblico essenziale di tipo sociale, dovendo quindi garantire la sua presenza diffusa sui territori. Il processo di razionalizzazione peraltro si lega al tema della crescente digitalizzazione dei servizi, cui, tuttavia, deve accompagnarsi il mantenimento dei servizi tradizionali per andare incontro alle esigenze di quella parte della popolazione (es. anziani) meno digitalizzata.
Il problema della riduzione del servizio è stato al centro, non a caso, di una battaglia legale portata avanti da Anci Toscana di fronte al Tar peraltro con successo.
Quanto al nostro territorio, Giottoli ha riferito che Anci Umbria si è mossa da tempo sul tema in quanto molto sentito dai cittadini; tuttavia va chiarito che il fulcro della trattativa con Poste è in mano ad Anci nazionale.
L’assessore ha comunque garantito che vi sarà un’interlocuzione con Poste in merito ala specifica questione dell’ufficio di Solfagnano.
La consigliera PD Erika Borghesi ha rappresentato che molti uffici postali presentano delle criticità alla luce del processo di razionalizzazione iniziato anni fa. Non a caso più volte il Consiglio comunale si è occupato del tema già dalla scorsa legislatura.
Secondo Borghesi è necessario che non si abbassi la guardia perché gli uffici postali rappresentano un presidio essenziale sui territori insieme alle banche, anch’esse oggetto di un fenomeno di riduzione. Borghesi si è quindi espressa a favore all’intervento di Anci ma ha sollecitato anche un’azione forte da parte del Comune.
Roberta Ricci (Lega), dopo aver ripercorso le tappe storiche di Poste (nate nell’800, poi diventate società pubblica e quindi spa) ha spiegato che l’azienda risponde direttamente ai cittadini in quanto garantisce il risparmio alla luce di un accordo con Cassa depositi e prestiti.
Per questo è fondamentale che le Poste mantengano la loro funzionale sociale, rimanendo diffuse sul territorio. Ricci ha ricordato che contro la riduzione degli uffici postali sono state nel tempo presentate molte petizioni in Umbria in quanto l’argomento è condiviso da tutti.
Fabrizio Croce (IPP) ha evidenziato che con l’insediamento del nuovo Governo, sembra scomparsa dall’agenda pubblica la tematica della transizione digitale che significa innovazione nella p.a. Secondo Croce, infatti, un ripensamento delle funzioni degli uffici postali passa necessariamente per un’accelerazione del passaggio al digitale.
Pur con ciò, tuttavia, è fondamentale che si mantenga la possibilità, per tutti coloro che non sono in grado di usufruire del digitale, di poter accedere fisicamente agli uffici postali, utilizzando i servizi tradizionali. Ecco perché l’impegno in tal senso di Comune ed Anci deve essere incisivo.