La II commissione consiliare Bilancio, presieduta da Alessio Fioroni, ha proseguito l’esame delle pratiche relative al Documento unico di programmazione (D.U.P.) e stato di attuazione dei programmi al 31.12.2020 (preconsiliare 966 del 2 aprile) e al bilancio di previsione 2021-2023 (preconsiliare 967 del 2 aprile), procedendo ad approfondimenti su alcuni temi con gli assessori e i dirigenti interessati, come richiesto nella seduta del 14 aprile scorso. Quindi, è stato illustrato il parere del Collegio dei Revisori dei Conti sul Bilancio previsionale e sul rendiconto di gestione relativo all’anno 2020 (preconsiliare 1004 del 7 aprile). Il rendiconto è stato, quindi, approvato dalla commissione con 8 voti a favore e 5 contrari.
In occasione della passata seduta era stato evidenziato come l’esercizio 2020 sia stato fortemente caratterizzato dagli effetti della emergenza sanitaria, economica e sociale derivanti dalla pandemia da Covid-19, tuttora in corso. Le criticità, in termini di bilancio e di gestione economico-finanziaria, che sono state affrontate nel corso dell’anno scorso sono testimoniate dalle diverse variazioni di bilancio adottate in via d’urgenza, rese necessarie dagli interventi governativi che si sono succeduti per sostenere anche gli enti locali, sia in termini di minori entrate correnti, sia in termini di maggiori spese di funzionamento e di adeguamento delle strutture.
I risultati complessivi del rendiconto di gestione 2020 sono comunque soddisfacenti dal momento che non risultano anticipazioni di tesoreria non restituite e le somme vincolate utilizzate per la cassa corrente sono state ripristinate. Inoltre, sono stati rispettati i vincoli di finanza pubblica ed in particolare il vincolo del Pareggio di bilancio; il risultato complessivo della gestione presenta un saldo positivo di circa 35 milioni che, depurato delle risorse accantonate e vincolate sia in corso di esercizio, sia in sede di rendiconto, riporta un saldo positivo di € 3.363.466,46
Il risultato generale di amministrazione, che tiene conto anche dei residui attivi e passivi, presenta un saldo positivo di circa € 134 milioni che, tolte le quote accantonate, vincolate e destinate a investimenti, riporta un saldo negativo di € 20.163.283,15.
Il saldo negativo rappresenta la somma ancora da ripianare del disavanzo tecnico accertato con il rendiconto di gestione 2014, ammontante a circa € 34 milioni, di cui si terrà conto nei prossimi bilanci di previsione annuale. In ogni caso, rispetto al recupero del disavanzo tecnico in 28 rate da circa € 1,2 milioni all’anno, i risultati fino ad oggi conseguiti hanno consentito di accelerare la tempistica di rientro per circa 7 milioni di euro.
Per quanto riguarda la gestione corrente l’esercizio 2020 ha risentito, dal lato della spesa, dell’approvazione del bilancio di previsione a metà ottobre e quindi la gestione in esercizio provvisorio per la gran parte dell’anno, dal lato delle entrate, la riduzione di alcune tipologie – sia tributarie che extra-tributarie – in conseguenza della emergenza sanitaria e delle misure agevolative previste dall’Amministrazione, controbilanciate da misure quali i contributi statali vincolati (ad es. il fondo per il sostegno alimentare, i fondi per edilizia scolastica, i fondi per le sanificazioni, i fondi per i trasporti pubblici) e i trasferimenti per ristorare le minori entrate (ad es. Imposta di soggiorno, IMU, Tosap) determinate da interventi mirati – esenzioni e agevolazioni tributarie – e per garantire gli equilibri di bilancio; in particolare sono state assegnate importanti risorse attraverso il Fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali, per circa € 11,6 milioni che, in parte hanno fronteggiato le minori entrate ed in parte sono confluite nel risultato di amministrazione e potranno essere utilizzate con il bilancio dell’esercizio 2021.
Per quanto riguarda la spesa per investimenti si rileva un incremento rispetto all’esercizio precedente passando da circa 10 milioni ad oltre 17 milioni di euro per effetto dell’attuazione dei cronoprogrammi di spesa di interventi su opere e lavori pubblici programmati negli anni precedenti, quali ad esempio gli interventi contenuti nel Programma di riqualificazione del Quartiere di Fontivegge e gli interventi finanziati con i fondi dell’Agenda urbana e con i contributi della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia.
Seppure l’andamento delle riscossioni delle entrate proprie non ha raggiunto i livelli dell’esercizio precedente, a causa della sospensione dell’attività di riscossione coattiva per fronteggiare l’emergenza sanitaria, i risultati della cassa sono stati positivi per il secondo esercizio consecutivo.
Gli obiettivi operativi e programmatici e i servizi essenziali relativi all’annualità 2020 sono stati comunque raggiunti ed erogati nonostante le difficoltà legate alla pandemia e all’attività amministrativa degli uffici che hanno operato per la gran parte dell’anno “da remoto”.
Il rendiconto della gestione 2020 del Comune di Perugia rappresenta pertanto un bilancio che, per effetto degli accantonamenti ai fondi, in primo luogo al Fondo crediti di dubbia esigibilità che ha raggiunto la somma di circa € 121 milioni, è strutturalmente solido e non presenta indici di deficitarietà.
Il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti Alberto Rocchi è, quindi, intervenuto in un’analisi del bilancio previsionale, partendo proprio dal rendiconto e ricordando che, dato il periodo particolarmente difficile e inedito, è fondamentale per gli enti pubblici seguire le linee guida emanate dalla Corte dei Conti sui controlli interni. “I fondi stanziati dal governo quali entrate straordinarie da Covid -ha spiegato il dott. Rocchi- sono stati 15 milioni nel 2020 a rendiconto, cifra che nel previsionale si riduce a 4,5 milioni. Il che significa che l’ente deve tornare a fare conto sulle entrate proprie per il raggiungimento degli equilibri. Se, da un lato, vediamo che nella dinamica delle entrate proprie a preventivo non c’è stato un crollo delle entrate tributarie di Imu e Tasi, che si attestano sui 3,5 milioni sia nel 2020 che per il 2021, in linea anche con gli anni precedenti, maggiori incertezze sorgono su altre voci come l’addizionale comunale, per al quale l’importo effettivo lo conosceremo solo dopo le dichiarazioni, la tassa di soggiorno, che ha chiuso il 2020 con 300 mila euro e si prevede possa raggiungere un ottimistico 500 mila euro nel 2021. Altre voci su cui vi è incertezza rispetto alla possibilità di raggiungere i livelli pre covid sono le sanzioni amministrative al codice della strada e l’imposta sulla pubblicità, spazi e aree pubbliche. Altra importante incognita è legata alla riscossione della Tari -ha aggiunto il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti- perché il mancato incasso può creare criticità sulla liquidità dell’ente. Il fondo crediti dubbia esigibilità è, infatti, tarato delle riscossioni degli anni precedenti e potrebbe, quindi, non intercettare correttamente il calo effettivo della riscossione.” Sul lato della spesa Rocchi ha evidenziato come, a rendiconto, la spesa impegnata nel 2020 sia risultata molto inferiore rispetto agli anni precedenti. “Bisogna capire -ha spiegato- se si è ridotta a seguito di una manovra precisa o in modo fisiologico, per riflesso della situazione emergenziale che ha impedito la realizzazione di alcuni progetti, e quanta parte per l’uno o l’altro motivo. Parallelamente, se a rendiconto, l’impatto dei ristori ha portato a un avanzo di amministrazione e di gestione mai visto, a preventivo la spesa è riportata sui livelli pre Covid: bisognerà verificare se le entrate riusciranno a coprirla, per le ragioni prima evidenziate.”
Si tratta, secondo le conclusioni del Collegio dei revisori, di situazioni gestibili, grazie agli interventi effettuati negli ultimi anni dall’ente, che lo hanno portato a uscire dal circolo vizioso dell’anticipazione di tesoreria costante, tuttavia è fondamentale che l’ente si attenga alle linee guida della Corte dei Conti per i controlli nella fase emergenziale. “È indispensabile -ha concluso Rocchi- potenziare il controllo di gestione per evidenziare in tempo utile eventuali squilibri, così come è fondamentale il controllo strategico, dal momento che la realizzazione dei programmi potrebbe subire bruschi stop o accelerazioni improvvise a causa dell’emergenza, con conseguenze sulla spesa in conto capitale. Altrettanto importante è potenziare la riscossione dei tributi, che deve essere presidiata in modo costante così come l’azione in termini di recupero dell’evasione, per cui bisogna inevitabilmente alzare gli obiettivi.”
Sul rendiconto è intervenuto, quindi, il consigliere Francesco Zuccherini a ribadire, sotto l’aspetto politico, come in questo particolare momento, l’ente locale debba necessariamente fare la propria parte per alleviare le problematiche di carattere economico della cittadinanza e delle imprese. “Oltre alle enormi criticità sulla gestione di opere pubbliche, -ha detto il consigliere Pd- è soprattutto la situazione contingente, con le tante difficoltà che vivono i cittadini e le imprese, a cui deve essere data una risposta forte da parte del Comune, risposta che non è arrivata in maniera sufficiente. Non si evidenziano aiuti sostanziali -ha concluso- mentre ci sarebbe stato bisogno di fare uno sforzo ulteriore e, per questo, non possiamo votare il rendiconto favorevolmente.”
In risposta, l’assessore al Bilancio Bertinelli ha tenuto a precisare che il comune di Perugia ha approvato il bilancio di previsione a metà ottobre come gli altri enti locali, in attesa di conoscere l’importo dei ristori statali per far si che il bilancio 2020 potesse raggiungere gli equilibri previsti dalla legge. “Abbiamo fatto tutto il possibile per stare vicino ai cittadini e alle imprese, -ha sottolineato Bertinelli- dando tutti i supporti possibili nei limiti delle disponibilità, peraltro molto contenute nel corso di tutto l’anno. In ogni caso, -ha ribadito- c’è la massima disponibilità da parte dell’ente a venire incontro alle esigenze della città e degli operatori economici, ricordando che le scelte dell’ente sono spesso subordinate a quelle del governo.” L’assessore ha, infine, ricordato che vi sono 4 milioni di euro di agevolazione per la Tari, che potrebbero essere incrementate qualora dovessero esservi risolse ulteriori.
Al termine della discussione, il rendiconto 2020 è stato approvato con gli otto voti a favore delle forze di maggioranza e i 5 voti a favore di Pd, IPP e M5S.
La commissione è quindi passata alle richieste di approfondimento sul Dup e bilancio di previsione, con gli assessori Merli, Numerini, Tuteri e Pastorelli e i dirigenti competenti.
Il consigliere Zuccherini, dal canto suo, ha chiesto chiarimenti rispetto ad alcuni interventi di edilizia scolastica, con particolare riferimento alle scuole Ciabatti e Valentini, nonché alla bretella di San Marco, rispetto alla quale ha anche ribadito la richiesta a investire eventuali ribassi d’asta sulla scuola primaria di San Marco.
Sia il Vice Sindaco Tuteri che la dirigente Monia Benincasa hanno confermato che, per entrambe le scuole -Ciabatti e Valentini- sono state individuate le sedi provvisorie. Per la Valentini -è stato spiegato- si era già pronti dall’anno scorso, mentre per la Ciabatti la situazione è stata più complessa, in quanto si trattava di trovare spazio per 18 classi di scuola primaria. “Tuttavia -ha precisato la dirigente Benincasa- grazie agli sforzi congiunti con altri dirigenti scolastici, abbiamo trovato le classi necessarie. Ora resta da stilare il piano finale della dislocazione e dell’organizzazione della didattica tra le diverse sedi.” In sintesi, dunque, per la Valentini è già stato fatto l’appalto e si sta stipulando il contratto, per cui si prevede che i lavori partiranno alla fine della scuola. Per la Ciabatti, si sta procedendo alla verifica della progettazione, quindi, si proseguirà con l’appalto e si presume di partire con i lavori a settembre 2021.
Quanto alla Scuola di San Marco la stessa dirigente Benincasa ha spiegato che il progetto relativo era stato presentato dagli uffici per il finanziamento a valere su un bando regionale, insieme ad altri tre progetti, riguardanti la scuola Giovanni Cena, la scuola di Piccione e e la scuola Lambruschini, ma che l’unico di questi progetti finanziato è stato quello relativo alla Giovanni Cena. “Il progetto per la scuola di San Marco -ha aggiunto- è, comunque, pronto per cui lo presenteremo quando possibile al fine di ottenere altre fonti di finanziamento.”
Per quanto riguarda la bretella di San Marco, Benincasa ha spiegato che il progetto esecutivo è quasi pronto, quindi a breve di procederà con l’appalto. Tuttavia, sulla possibilità di utilizzare eventuali economie di spesa per la scuola ha tenuto a precisare che non è possibile stabilirlo preliminarmente.
Anche la consigliera Erika Borghesi ha chiesto ulteriori aggiornamenti rispetto alla scuola di Ponte Pattoli e a quella di Villa Pitignano, oltre alla programmazione dei lavori per la manutenzione dei piani viari e della progettazione dei marciapiedi di Resina e Solfagnano Parlesca.
Sulla prima richiesta, ancora il Vice Sindaco Tuteri e la dirigente Benincasa hanno spiegato che, per la scuola di Ponte Pattoli, il progetto esecutivo è pronto ed è in corso la conferenza di servizi che terminerà il 29 aprile. Si sta affidando la verifica esterna della progettazione e quindi entro un mese e mezzo circa potrà partire la gara. Per la scuola di Villa Pitignano, invece, i lavori sono terminati da un mese circa e la ditta ha trasmesso agli uffici la maggior parte della documentazione richiesta che è al vaglio dell’ufficio prima della realizzazione della permuta.
Sul piano strade, infine, l’assessore ai Lavori Pubblici Numerini ha evidenziato come, nel corso di quest’anno saranno portate avanti progettazioni per 4,6 milioni di euro, derivanti dal cumulo dei due milioni di euro previsti nel 2020 e i 2,6 milioni dell’anno in corso, a cui si aggiunge l’intervento sulla rotatoria di Lacugnano, per un totale complessivo di 5 milioni di euro. “Ad oggi -ha precisato l’assessore- sono state espletate le gare relative ai 2 milioni dello scorso anno e nel mese di maggio partiremo con le prime strade, quindi una volta approvato il bilancio di previsione si potrà procedere con le altre gare relative ai 2,6 milioni del 2021. Rispetto ai marciapiedi Numerini ha precisato che gli emendamenti relativi sono stati presentati a ottobre, per cui non vi sono stati i tempi tecnici per procedere alla progettazione. “Tuttavia -ha concluso- è un preciso impegno dell’amministrazione di procedere entro l’anno.”
Il consigliere Zuccherini ha, quindi, proseguito il suo intervento con richieste di chiarimenti rispetto ad altri punti relativi agli impianti sportivi e, in particolare, sullo stadio Curi. “Mi sta a cuore lo stadio da cittadino e da sportivo, -ha detto- però non posso non sottolineare la confusione e l’incertezza che vi sono su questo progetto di riqualificazione. È necessario fare chiarezza, perché vi è il rischio che i soldi -circa 3,4 milioni di euro- che vengono preventivati nel triennio per la manutenzione straordinaria dello stadio siano soldi buttati senza un piano chiaro di sviluppo dello stadio stesso e, in generale, dello sviluppo che il comune intende dare a tutta l’area di Pian di Massiano. È necessario -ha detto- riportare centralità allo sport nell’area.”
In risposta, l’assessore allo Sport Pastorelli ha precisato che il progetto di rifacimento del Curi, che prevede un investimento di circa 35 milioni di euro, è una decisione che va valutata in termini di sostenibilità economico-finanziaria. “Per questo -ha precisato- in questi mesi vi sono state continue interlocuzioni al riguardo con CDP e Credito sportivo e anche con la Regione dell’Umbria. Tuttavia, dato che è una struttura risalente ormai a una cinquantina di anni fa, è necessario e urgente mettere mano a interventi di sicurezza, come ha esplicitamente richiesto la Commissione provinciale per la Sicurezza, che ha dato un cronoporgramama preciso di interventi. Nel frattempo, -ha ribadito- si porta avanti l’interlocuazione suddetta per poter dar vita a uno stadio di nuova concezione, sempre sullo stesso sedime, al tempo stesso lasciando alla squadra la possibilità di giocare le partite di calcio.” Pastorelli ha, quindi, tenuto a sottolineare come sia intenzione dell’amministrazione non disperdere le somme spese per la messa in sicurezza, quanto piuttosto convogliarle nel progetto di riqualificazione complessivo. Ha, infine, ribadito che anche per l’amministrazione l’area di Pian di Massiano è e sarà vocata allo sport, come dimostrano anche i progetti del Recovery Plan, tra cui, peraltro, ha trovato spazio anche la riqualificazione della piscina di Ponte San Giovanni.
Dal canto suo anche il dirigente Zepparelli ha precisato che le somme previste nel bilancio triennale per gli interventi di adeguamento normativo e manutenzione straordinaria non sono elargizioni a fondo perduto alla società sportiva, ma vi è tutta una precisa procedura che parte dalla verifica della necessità di intervento, spesso richiesto dagli organi di vigilanza, sulla base della quale si fa una prima programmazione dell’intervento per cui la società calcistica, in virtù della convenzione, è chiamata a predisporre la progettazione e a eseguire i lavori (dopo l’approvazione del progetto da parte della giunta) quindi a rendicontare la spesa all’ente, che provvede a liquidarla in base a quanto rendicontato.
Sul tema dello Stadio Curi e dell’area sportiva di Pian di Massiano è intervenuto anche il capogruppo Giubilei, per il quale, data l’importanza della questione per tutta la città, sarebbe necessaria una discussione ben più approfondita. “Sarebbe opportuno e necessario -ha detto- affrontare l’argomento sui progetti concreti, visto che si tratta di scelte urbanistiche che segneranno la città per il futuro.”
Infine, lo stesso Zuccherini ha evidenziato le criticità spesso e in diverse occasioni emerse rispetto alla gestione del personale, non solo relativamente alla scarsità delle risorse nei vari settori ma anche all’organizzazione stessa del personale. “Oltre alla velocizzazione delle assunzioni -ha detto- è necessario procedere a riorganizzare la macchina nel suo complesso.” Sul tema è intervenuto l’assessore al Personale Luca Merli, a ricordare che, due anni fa, si è messo mano a una imponente riorganizzazione della struttura con l’obiettivo di impostare le strutture in maniera tale che nel tempo fosse garantita la continuità, nella consapevolezza della scarsità di risorse e dei pensionamenti previsti. “Il blocco delle assunzioni programmate per effetto della pandemia, così come le nuove situazioni e le nuove norme a cui ci siamo trovati a dover far fronte, -ha aggiunto Merli- ci hanno creato difficoltà e hanno fatto si che oggi abbiamo un cronoprogramma di assunzioni intenso, con il permanere di alcune criticità, non diverse comunque da quelle di altri comuni.”