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Approvato dal Consiglio comunale l’odg sul nodo di Perugia

Atto proposto dalla maggioranza che ha accolto gli emendamenti di Pd e Giubilei

di Redazione PerugiaComunica
27 Giugno 2022
in Consiglio Comunica, Resoconto
Tempo di lettura:7 min.
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La III commissione approva l’odg per migliorare l’area di fronte all’oratorio di San Bernardino
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Il Consiglio ha approvato con 21 voti a favore e 3 astenuti l’odg presentato dai gruppi di maggioranza “Nodo di Perugia opera strategiche di interesse nazionale – Interventi sulle rampe dello svincolo di Ponte San Giovanni verso raccordo Perugia-Bettolle e in direzione opposta verso Foligno”.

Nell’atto, illustrato da Francesco Vignaroli (Progetto Perugia) e Michele Cesaro (FI), si evidenzia che il tratto della E45, ricompreso tra lo svincolo di Collestrada e lo svincolo di Ponte San Giovanni, rappresenta ormai da 20 anni una criticità lungo la rete primaria nazionale, vista la congestione ricorrente dovuta alla incapacità dell’infrastruttura di sopportare i flussi che vi insistono.

Nel periodo 2002 – 2005 le forze politiche umbre convergevano sull’idea del Nodo di Perugia, che costituisse una variante a sud dell’itinerario Collestrada – Ponte San Giovanni – Perugia svincolo di Corciano, passando per Madonna del Piano e Ospedale Silvestrini; tuttavia l’opera, in quel tempo, non ha ricevuto i necessari finanziamenti, anche per la sua onerosità (1,2 miliardi di euro).

Recentemente (2020) si sono riaperte le discussioni, vista la proposta della Regione Umbria e di Anas di riavviare la progettazione del primo stralcio del nodo: tratta Collestrada-Madonna del Piano. Anas ha quindi attivato le procedure per la redazione del progetto definitivo aggiornate alle mutate condizioni.

Sul tema recentemente sono stati due gli odg proposti in Comune: uno della minoranza incentrato sull’impatto ambientale tendente alla ricerca di soluzioni alternative meno impattanti e alla partecipazione pubblica del progetto, l’altro, della maggioranza, volto all’istituzione di un tavolo tecnico tra Regione, Anas, Enti locali coinvolti per individuare soluzioni collaterali o alternative alla variante secca che tenessero conto di: tutela ambientale vista la presenza lungo il tracciato di boschi a farnetto; interventi migliorativi sugli svincoli di Collestrada e PSG; miglioramento della viabilità secondaria; confronto e partecipazione della cittadinanza.

Una più puntuale ricostruzione dell’iter progettuale evidenzia tuttavia che: -l’opera è stata oggetto di un’approfondita partecipazione; -i temi oggi sollevati non sono nuovi, ma erano già stati oggetto di segnalazioni fin dal progetto preliminare; -l’opera prevede l’attraversamento di tutta la zona di habitat del bosco a farnetto in galleria naturale; – il Ministero dell’Ambiente (oggi MITE) aveva, all’epoca, esaminato le osservazioni in materia di tutela ambientale, confermando la procedibilità del progetto; -gli approfondimenti progettuali di Anas nonché di VINCA per la risoluzione dell’attraversamento della zona vincolata, hanno ridotto la sezione stradale e maggiorato la profondità della galleria necessaria, migliorando decisamente l’impatto ambientale dell’opera.

Sostanzialmente, le alternative progettuali emerse nella discussione sono: 1) varianti esterne sulle quali il Ministero dell’Ambiente si è già espresso dando delle prescrizioni; 2) allargamento in sede del tratto Collestrada – Ponte San Giovanni, di chiara difficoltà tecnica.

È evidente tuttavia che ampliare la E45 ha l’effetto di aumentare i flussi che oggi scelgono itinerari alternativi, peggiorando ulteriormente la situazione a Ponte San Giovanni, mentre la soluzione in variante garantisce separazione dei flussi nazionali e locali, garantendo una diminuzione di inquinamento e rumore a Ponte San Giovanni.

Ciò che la discussione ha confermato invece è la necessità di interventi sullo svincolo di PSG in quanto non previsti nella variante.

In tale senso si è appreso che la Regione ha già chiesto ad Anas di progettare il raddoppio della rampa dello svincolo di Ponte San Giovanni, quale operazione da affiancare alla realizzazione della variante, proprio per garantire adeguati interventi anche sui flussi locali e regionali, eliminando l’attuale collo di bottiglia costituito dalle rampe ad una sola corsia. Tale intervento, per circa 20 milioni, è già finanziabile con le somme a disposizione di Anas per la manutenzione della E45 e potrebbe essere realizzato in 3 anni. È necessario quindi garantire che i due interventi procedano appaiati nella fase programmatoria, per vederli poi realizzati progressivamente, visti i tempi più lunghi della fase dei lavori della variante, dal costo complessivo di circa 250 Milioni.

È evidente pertanto che la soluzione costituita dalla variante e dall’intervento allo svincolo di Ponte San Giovanni costituisce la migliore delle ipotesi possibili, laddove realizzabile senza la chiusura di Via Adriatica ritenuta ineliminabile, tra l’altro con tempi di realizzazione mediamente brevi.

Recentemente, il DEF approvato dai due rami del Parlamento, prevede il finanziamento della realizzazione non solo per la parte relativa alla variante Collestrada – Madonna del Piano, ma anche per una sua prosecuzione, seppur in una modalità “semplificata” a due corsie, tra la stessa Madonna del Piano e la strada Regionale Pievaiola, ricomprendendo anche l’antenna di penetrazione urbana verso l’ospedale Santa Maria della Misericordia, e che troverà copertura economica nella prossima finanziaria di fine anno.

Si profila pertanto una concatenazione di interventi infrastrutturali (prima tratta nodo, raddoppio rampe a Psgiovanni e seconda tratta nodo) di grande positività per il Comune di Perugia e l’Umbria

Pertanto l’odg (integrato con gli emendamenti proposti dal PD e Giubilei ed accolti dai proponenti) impegna l’amministrazione a considerare che:

-sia la variante alla E45 Collestrada-Madonna del Piano (il c.d. “nodino”), sia gli interventi sulle rampe dello svincolo di Ponte San Giovanni sono opere strategiche per il Comune di Perugia e l’intera regione Umbria ed immediatamente realizzabili.

-i due interventi uniti e non separabili, una volta realizzati, darebbero il contributo decisivo a risolvere sia le criticità sui flussi nazionali di medio lungo raggio, sia su quelli locali e regionali, che si muovono verso il capoluogo.

-la separazione dei due flussi rappresenterebbe un grande miglioramento sia per gli aspetti di inquinamento atmosferico e acustico per l’abitato di Ponte San Giovanni, sia per la sicurezza della circolazione;

-l’iter autorizzativo previsto garantisce una puntuale attenzione ai temi ambientali, visto che la procedura di VINCA sarà tenuta direttamente dal Ministero dell’Ambiente, oggi Ministero della Transizione Ecologica.

-Le recenti approvazioni a favore del DEF, successive alle dichiarazioni del ministro Giovannini, danno certezze anche per effetti positivi delle nuove infrastrutture anche sui flussi dell’attuale raccordo Perugia – Bettolle, che si vedrebbero ridotti e parzialmente deviati sul secondo stralcio del nodo Madonna del Piano – Pievaiola – Silvestrini.

E pertanto si impegna l’Amministrazione:

-ad attivarsi affinché, nelle conferenze di servizi che si terranno per l’approvazione di entrambi i progetti, il Comune di Perugia si faccia parte diligente per accelerare l’iter progettuale affinché tutti i temi sollevati vengano adeguatamente trattati e risolti.

-a richiedere ad ANAS impegni per una rapida progettazione del secondo stralcio del Nodo di Perugia (tratta Madonna del Piano – Strada Pievaiola – Ospedale Santa Maria della Misericordia), mediante un’infrastruttura a due corsie tipo C2.

-a richiedere, sempre ad Anas, una revisione progettuale dell’intervento sul nodo di Ponte San Giovanni, teso a garantire il mantenimento dello svincolo di Via Adriatica.

-a richiedere ad ANAS di aggiornare costantemente l’Amministrazione Comunale di Perugia sull’iter progettuale e realizzativo individuato, anche sulla base dell’analisi tecnica e delle valutazioni delle richieste del territorio.

La capogruppo del PD Sarah Bistocchi ha spiegato che obiettivo del suo partito è di migliorare l’asse viario della città, oggi scarsamente funzionante. Per la capogruppo non si dovrebbe parlare solo di nodo bensì di sistemi di attraversamento della città, migliorando nel contempo sia il trasporto su gomma che quello su ferro, importante occasione di sviluppo per la città.

Il nodo rientra in questo programma di valorizzazione mentre non vi rientra il cosiddetto “nodino”, opera parziale che sarebbe in grado solo di fornire risposte limitate rispetto alle esigenze della città. Per questo il pd ha inteso su questo tema interloquire con tutti i soggetti portatori di interessi in modo che si possa condurre a termine un’opera realmente utile per tutta la città.

Servono quindi idee e coraggio, ma soprattutto finanziamenti, tema su cui si è lavorato e si sta lavorando onde rendere effettivo questo progetto. Bistocchi ha spiegato che sorgono comitati dove la politica non è incisiva: oggi grazie alle sollecitazioni dei cittadini si può dire che questa lacuna è stata colmata.

Fabrizio Croce (IPP) ha detto di voler indossare i panni del cittadino disorientato, spiegando che su questa materia i perugini si sono trovati circondati da molti fuochi: nodo, nodino, pums, mobilità alternativa, brt e tanto altro. Ma il disorientamento è anche dovuto ad un’Amministrazione che sul tema è stata per anni silente facendo mancare la propria voce.

Entrando nel dettaglio dell’odg, Croce ha spiegato, pur non essendo contrario tout court all’idea di realizzare infrastrutture, che il dibattito sul nodo sembra essere diventato un alibi per nascondere tutti gli altri problemi che attanagliano Ponte San Giovanni, per la cui risoluzione occorre lavorare. Da qui la decisione di astenersi.

Per Francesca Tizi (M5S) il tema in esame non investe solo l’Umbria ma tutta Italia essendo un’opera di interesse nazionale. Ponendo l’accento sull’importanza della partecipazione, Tizi ha evidenziato che occorre tenere conto delle risultanze del Consiglio Grande, ove molti cittadini hanno inteso esprimere le loro opinioni. Ebbene la priorità emersa è stata la necessità di lavorare per risolvere le criticità legate al traffico ed innalzare il livello di vita dei residenti. Risultati che non sono ottenibili lavorando sul solo traffico su gomma.

Oltre a questa, anche altre sono le perplessità: tra le tante: il mancato finanziamento nel def del Governo della seconda tratta del nodo e la scarsa conoscenza dei termini del progetto.

Per queste ragioni Tizi ha preannunciato un voto di astensione.

Maria Cristina Morbello (Tppu-Civitas) ha precisato che compito della politica è di dare indirizzi e pianificare; compito dei tecnici è poi mettere in pratica gli indirizzi.

Sul nodo la consigliera ha ribadito il suo assoluto favore, ritenendola opera prioritaria per la città. Un indirizzo, questo, che è emerso con chiarezza anche dalle posizioni dei cittadini, dei comitati e delle associazioni di categorie.

Si dia corso dunque all’opera integrale, sebbene in più stralci; ma si inizi prima possibile per concludere in tempi congrui l’intero progetto. Altro punto fondamentale, per Morbello, è il raddoppio delle rampe di Ponte San Giovanni a patto di conservare lo svincolo di via Adriatica.

A presentare i 10 emendamenti proposti da Pd e Giubilei ed accolti dai proponenti è stata Erika Borghesi.

Nella parte narrativa Pd e Giubilei hanno chiesto di inserire il riferimento al piano regionale trasporti 2014-2024, approvato nel 2015, il reiserimento nel progetto dello svincolo di via Adriatica, il riferimento al def approvato dal Parlamento che finanzia anche il secondo tratto del nodo. Nella parte dispositiva, invece, gli istanti hanno chiesto ed ottenuto di inserire i seguenti brani:

-Le recenti approvazioni a favore del DEF, successive alle dichiarazioni del ministro Giovannini, danno certezze anche per effetti positivi delle nuove infrastrutture anche sui flussi dell’attuale raccordo Perugia – Bettolle, che si vedrebbero ridotti e parzialmente deviati sul secondo stralcio del nodo Madonna del Piano – Pievaiola – Silvestrini”;

-“Richiedere ad ANAS impegni per una rapida progettazione del secondo stralcio del Nodo di Perugia (tratta Madonna del Piano – Strada Pievaiola – Ospedale Santa Maria della Misericordia), mediante un’infrastruttura a due corsie tipo C2”;

“Richiedere, sempre ad Anas, una revisione progettuale dell’intervento sul nodo di Ponte San Giovanni, teso a garantire il mantenimento dello svincolo di Via Adriatica”.

Soddisfazione finale da parte di FDI con Paolo Befani per la salvaguardia dello svincolo di via Adriatica.

Tags: nodinonododiperugia
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