Il Consiglio, nel corso della seduta del 26 aprile ha approvato il rendiconto di gestione 2022 con 22 voti a favore, 7 contrari ed un astenuto
LA RELAZIONE
L’assessore al bilancio Cristina Bertinelli ha ricordato che il 2022 è stato un anno particolare, essendo stato contraddistinto dalla crisi energetica conseguente al conflitto in essere tra Ucraina e Russia. Quindi i conti del Comune hanno fatto registrare una sostanziale uniformità rispetto agli anni precedenti, fatta salva l’incidenza degli eventi straordinari che hanno determinato un forte incremento delle spese per l’energia, cresciute di circa il 70% per un esborso di diversi milioni di euro, coperti solo in parte dai contributi statali.
Si registra un risultato di competenza di parte corrente di oltre 31 milioni di euro, con un equilibrio di parte corrente di oltre 1,4 milioni. Il risultato di competenza in conto capitale è di 3,6 milioni, l’equilibrio in conto capitale è di 1,4 milioni circa. Il tutto ha determinato un risultato di competenza complessivo di quasi 35 milioni ed un equilibrio di bilancio di 2,8 milioni.
Per quanto concerne il risultato di amministrazione, lo stesso è determinato dal fondo di cassa al 31 dicembre 2022 che si attesta su un saldo consistente di oltre 52 milioni (ciò anche grazie ai rilevanti accantonamenti nei vari fondi) e residui attivi di quasi 160 milioni di euro, in calo a seguito di cancellazioni coperte dal fondo svalutazione crediti.
Ci sono residui passivi per quasi 50 milioni ed un risultato di amministrazione a fine 2022 di quasi 123 milioni, importo che l’assessore ha definito rilevante ed importante.
Di questi 123 milioni vi è una rilevante parte accantonata che si attesta in circa 102 milioni di euro, di cui 90 milioni destinati al fondo crediti di dubbia esigibilità.
Oltre ad altri fondi istituiti dall’Amministrazione per far fronte ad eventuali situazioni d’incertezza (es. fondo per il contenzioso), vi sono ulteriori somme vincolate derivanti da leggi, mutui, trasferimenti, ecc. per circa 30 milioni di euro, di cui 1,5 milioni per investimenti.
Tutte le voci complessivamente conducono ad un risultato finale che registra un disavanzo residuo da coprire pari a 10 milioni di euro.
L’assessore Bertinelli ha spiegato che la copertura del disavanzo originario del 2014 di 35 milioni si sta recuperando in maniera molto rapida: il disavanzo da coprire, infatti, secondo il progetto originario al 2022 doveva essere di 24 milioni, mentre, come accennato, è stato già ridotto a 10 milioni. Ciò significa che una cifra rilevante è già stata recuperata rispetto alle previsioni.
Altro importo significativo è dato dal fondo cassa che al 31 dicembre 2022 si attesta sugli oltre 52 milioni. L’anticipazione di tesoreria, in passato giunta all’importo record anche di 40 milioni con conseguenti interessi passivi di oltre un milione e mezzo e con richiami da parte della Corte dei Conti, nell’esercizio passato è stata azzerata con cancellazione di tutti gli interessi passivi.
Sono numeri che indicano un percorso virtuoso intrapreso ormai da anni e che sta producendo risultati significativi per le casse dell’Ente.
Infine in merito all’indebitamento, rispetto ai 133 milioni del 2014, la voce a fine 2022 è scesa a 95 milioni (pro capite 500 euro).
La spesa corrente ha subito un incremento significativo dovuto soprattutto alla crescita delle spese energetiche.
L’assessore ha poi evidenziato che lo stato patrimoniale del Comune ha un valore complessivo di quasi 600milioni di euro con risorse proprie di patrimonio netto di circa 361 milioni, con fondi rischi per quasi 7 milioni.
Per ciò che concerne il conto economico, si registrano componenti positive della gestione per circa 200 milioni e una differenza tra componenti positive e negative di circa 1 milione e mezzo per un risultato di esercizio di 9,5 milioni.
In conclusione il Comune di Perugia è un ente, dunque, che genera un circuito economico molto significativo con risultati finanziari soddisfacenti.
I NUMERI
Il risultato di competenza (parametro che consente, in caso di dato positivo, di stabilire il rispetto degli equilibri di finanza pubblica, ossia il pareggio di bilancio) per la parte corrente si attesta sui 31 milioni (composto per 195milioni dalle entrate correnti, meno 173 dalle spese correnti, 1,4 dal recupero disavanzo, 15milioni dall’avanzo amministrazione, ecc.),
Il risultato di competenza della parte capitale si attesta sui 3,6 milioni, dato che sommato al risultato di competenza di parte corrente porta ad una cifra finale (risultato di competenza generale) di 34,7 milioni. Rispetto al 2021 il risultato di competenza si è ridotto di circa 7,5 milioni (42 contro 34,7) soprattutto in ragione della crescita dei costi energetici, ma anche per gli aumenti contrattuali relativi alla spesa del personale.
Oltre all’equilibrio di competenza (34,7 milioni) positivi ai fini del rispetto del pareggio di bilancio anche l’equilibrio di bilancio (+2,8 milioni) e soprattutto l’equilibrio complessivo (61 milioni) in forte crescita grazie alla cancellazione di oltre 60 milioni di residui attivi con impatto positivo sul fondo crediti di dubbia esigibilità.
Per ciò che concerne il risultato di amministrazione, al 31 dicembre 2022 è di 122,9 milioni, in riduzione rispetto al 2021 (163,3) di circa 41 milioni a causa della pulizia dei residui, recuperata con i minori accantonamenti. Detraendo da questo le componenti di legge (quote accantonate per 101milioni, tra cui fondo crediti di dubbia esigibilità per 89 milioni ed altri fondi imposti dalla legge, quote vincolate per 30milioni e quote per investimenti per 1,4 milioni), si ottiene un disavanzo di amministrazione di 10,3 milioni.
La situazione di cassa è ampiamente positiva: ad inizio 2022 il fondo era di 32 milioni, a fine 2022 è di 52milioni di cui 13 di quota vincolata. Non si è ricorso, per la prima volta da anni, a nemmeno un giorno di anticipazione di tesoreria contro, ad esempio, ai 352 giorni del 2019.
Ciò determina forti miglioramenti sui tempi di pagamento con l’indicatore del ritardo che si attesta sulla zero a conferma del fatto che l’ente onora le fatture alla loro naturale scadenza; si riduce anche lo stock di debito residuo che scende da 1,6 milioni del 2021 a 235mila del 2022.
Le entrate per titoli evidenziano maggiori entrate tributarie rispetto al 2021 per oltre 3 milioni, in linea le altre. Per ciò che concerne le entrate tributarie gli indicatori sull’autonomia dell’Ente rimangono stabili intorno al 70%, l’autonomia finanziaria complessiva è dell’86%.
Nel dettaglio delle entrate tributarie si registra un incremento del 7% dell’imposta municipale propria, dell’addizionale irpef del 2% e dell’imposta di soggiorno del 13% pur se non ancora a livelli della pre-pandemia. I principali tributi sono: tari per 47 milioni (recupero evasione 1,8 milioni +300mila), Imu 44,9 milioni (recupero evasione 6,6 milioni +2,5 milioni dal 2021).
Sui trasferimenti non si registrano grandi modifiche: il totale si attesta su 25,6 milioni contro i 25,1 del 2021.
Nell’ambito delle entrate extratributarie si registra una sostanziale continuità con crescita dei proventi dalla gestione di beni (11,8 milioni contro gli 11,4 del 2021), e lieve decremento delle sanzioni (7,2 milioni contro i 7,5 del 2021). Il totale è di 31 milioni contro i 30,7 del 2021.
Il fondo di solidarietà comunale si è attestato nel 2022 sui 27,2 milioni in lieve incremento rispetto al 2021 (era 27milioni).
LA SPESA
La spesa corrente si incrementa passando dal 159 a 173 milioni a causa dell’aumento del costo dell’energia (quasi 6 milioni), delle spese per il personale (aumenti contrattuali e retribuzioni per oltre 3 milioni). La spesa per titoli scende dal 232 a 229 milioni. Per ciò che concerne la spesa per missioni la voce più significativa resta quella per sviluppo sostenibile e tutela del territorio e l’ambiente con 48 milioni seguita dai servizi istituzionali, generali e di gestione per 47,1 milioni. La spesa corrente per macroaggregati evidenzia il primato degli acquisti di beni e servizi (109 milioni pari al 63% del totale), poi redditi da lavoro dipendente (44 milioni pari al 25%). La spesa corrente pro capite sale nel 2022 a 1068,91 euro rispetto ai 966,43 del 2021 per le ragioni prima evidenziate.
La spesa in conto capitale è di 29,3 milioni di cui 24,6 per contributi agli investimenti. Alla voce vanno aggiunte le entrate da mutui pari a 5 milioni e l’avanzo di amministrazione per 3 milioni.
Gli investimenti esigibili nell’esercizio 2022 sono stati 19,3 milioni, quelli avviati nell’esercizio ma che si completeranno in quelli successivi sono stati 33,9 milioni. Somme per 3,6 milioni sono confluite nell’avanzo.
I mutui per 5 milioni sono stati contratti per la riqualificazione delle strade (4,7 milioni) e per l’intervento di demolizione della scuola di Case Bruciate (330mila euro).
Gli investimenti pro capite salgono per la parte di competenza a 119,24 euro (112,98 nel 2021), ma se a questa voce si aggiungono gli investimenti iniziati ma che si completeranno in futuro la media pro capite sale a 328,55 per effetto del pnrr.
L’indebitamento è sostanzialmente in linea col 2021 (95,19 milioni) visto che sale di pochissimo (nel 2022 è 95.3 milioni). Nel periodo 2011-2022 si registra una diminuzione complessiva del 36,4%. Ciò significa che la cifra pro capite si attesta nel 2022 sui 587 euro (era 577 nel 2021, 888 nel 2011). L’origine è dovuta principalmente a mutui per 86,5 milioni e poi a boc (8,8 milioni).
Il personale al 31 dicembre 2022 è di 1029 unità in calo rispetto al 2021 (1041), ma soprattutto al 2011 (1322) con un meno 22%.
RESIDUI
I residui, come accennato, hanno avuto nel 2022 una operazione di pulizia con cancellazione di partite per 60 milioni di euro che non rappresentano però crediti stralciati o abbandonati. Ed infatti i 60 milioni si compongono di: 50 milioni per crediti di dubbia esigibilità, ossia iscritti a ruolo ma ormai vetusti e di difficile esazione; essi vengono quindi tolti dal conto del bilancio ma rimangono comunque conservati nello stato patrimoniale sulla base dei principi contabili.
I crediti effettivamente stralciati sono: circa 4 milioni per effettiva inesigibilità, 7 milioni per insussistenza.
I residui passivi sono 49,8 milioni (11 milioni residui da residui e 38,7 residui da competenza) contro i 45.7 milioni del 2021. I residui stralciati per insussistenza sono 2,1 milioni.
L’ente sulla deficitarietà strutturale rispetta tutti i parametri e quindi non è un ente strutturalmente deficitario e non evidenzia criticità.
I derivati sono rimasti due e scadranno nel 2024. Nell’esercizio 2022 hanno ingenerato flussi negativi per 945mila euro ed ancora lo faranno nel 2023 e 2024. Su ciò però pende il contenzioso intentato dal Comune di Perugia nei confronti della banca.
Cresce il conto economico (9,4 milioni contro gli 8,6 del 2021) così come il patrimonio netto che sale da 348 a 361 milioni.
DIBATTITO
La consigliera Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha spiegato che il Comune di Perugia ora è in grado di produrre economie grazie al lavoro svolto in nove anni di amministrazione Romizi: tutta un’altra cosa – ha detto – rispetto all’insediamento del 2014.
Il bilancio testimonia il lavoro di risanamento svolto dall’Amministrazione comunale nel tempo: tra i dati principali salta all’occhio il recupero in anticipo del disavanzo ereditato nel 2014, nonché l’alleggerimento del debito. Tutto ciò pur essendo trascorsi anni difficili contraddisti da eventi imprevedibili come pandemia, guerra, aumento dei costi energetici ecc. Eventi che il Comune ha saputo gestire adeguatamente non facendo mai ricorso all’anticipazione di tesoreria.
Altri dati fondamentali riguardano il calo drastico dell’indebitamento, la prosecuzione del programma degli investimenti che consentiranno di restituire una città completamente cambiata. Ciò sta avvenendo anche in settori critici da sempre come la riqualificazione delle strade, ove l’Amministrazione ha investito tanto, operando per priorità sulle principali direttrici del territorio. Dunque, per Casaioli si tratta di un percorso virtuoso frutto di una visione precisa di sviluppo.
Per il capogruppo FI Giacomo Cagnoli dai dati emerge una gestione positiva con conti che, nel tempo, si sono stabilizzati ed un equilibrio sempre più solido.
Ciò nonostante il disavanzo ereditato, che si sta recuperando in anticipo rispetto ai programmi, e tante criticità connesse alle varie emergenze mondiali. L’Amministrazione – prosegue Cagnoli – ha avuto il merito di abbandonare il ricorso all’anticipazione di tesoreria, con conseguente azzeramento dei relativi interessi (prima un milione l’anno). Il debito scende dai 135 milioni del 2013 ai 95 del 2022, ma senza diminuire i servizi ed aumentando gli investimenti, con punte di 200 milioni. Altro dato virtuoso è rappresentato dal ritardo nei tempi di pagamento, sostanzialmente azzerato con ciò confermando che il Comune di Perugia è un ente affidabile e rigoroso.
Il consigliere del PD Francesco Zuccherini ha espresso perplessità per i toni trionfalistici utilizzati in aula dalla maggioranza che raccontano una storia che poi si scontra con ciò che si percepisce in città. Si parla, ad esempio, di investimenti faraonici ma di ciò non si apprezzano effetti sul territorio: occorre quindi capire come sono state spese le risorse e cosa effettivamente si sta realizzando, visto che molti progetti vengono ciclicamente riproposti nel piano triennale delle opere pubbliche.
Per non parlare dei progetti legati al pnrr nella maggioranza dei casi nemmeno partiti.
Altre criticità per Zuccherini riguardano la mancata riorganizzazione della macchina amministrativa con conseguenti disagi per l’utenza e le manutenzioni stradali: per quest’ultime si parla di investimenti negli ultimi anni di 20 milioni, ma senza che si apprezzino i conseguenti benefici per la città. Da qui il voto contrario preannunciato.
Il capogruppo di FdI Michele Nannarone ha parlato di situazione chiara come emerge dalla lettura dei numeri che raccontano un rendiconto in grado di mantenere gli equilibri di bilancio nel rispetto delle norme. Il giudizio del gruppo FdI è quindi positivo anche in virtù di una serie di dati numerici inconfutabili. Il riferimento, innanzitutto, è al recupero in anticipo del disavanzo, all’azzeramento dell’anticipazione di tesoreria e dei relativi interessi passivi, alla riduzione del debito pubblico nonostante le emergenze mondiali degli ultimi anni.
Per Nannarone, pur in un contesto internazionale complesso, il bilancio resta in equilibrio, con servizi confermati ed investimenti in crescita. Un plauso quindi all’Amministrazione per aver saputo intercettare i fondi e per averli messi “a terra” tempestivamente.
Nannarone ha invece criticato quello che ha definito approccio “blando” dell’opposizione in quanto non rispondente al vero. A tal proposito ha citato partite virtuose come la riqualificazione delle scuole, le manutenzioni stradali (consistite non in semplici bitumature ma in completi rifacimenti), i tanti eventi culturali (tra cui spicca il Capodanno) ecc.
Di parere opposto Nicola Paciotti (PD) per il quale vi sono molti aspetti che evidenziano chiare criticità. Basti citare i grandi contenitori del centro storico, come mercato coperto, Pavone e Turreno, da anni abbandonati a sé stessi, oppure la mancata riorganizzazione della macchina comunale, trovatasi, per l’effetto, impreparata rispetto a partite fondamentali per l’economia come il superbonus 110, ecc. Si parla poi di grandi investimenti, quando ad esempio nell’acropoli non si è riusciti nemmeno a predisporre dei bagni pubblici per cittadini e turisti. Quanto ai tanto decantati eventi, per Paciotti l’unico degno di nota in 10 anni di governo della città è stato il capodanno ultimo scorso, peraltro costato alle tasche dei cittadini fior di quattrini. Paciotti ha stigmatizzato il continuo ritornare, da parte di giunta e maggioranza, alla situazione ante 2014 onde scaricare tutte le colpe sugli altri.
Per il consigliere la verità è che manca un’idea di sviluppo della città, una visione, un piano organico, visto che ci si limita ad interventi dei privati, slegati tra loro.
La questione è quindi sempre la stessa: si sbandierano numeri e interventi, ma tutto ciò la città non lo vede perché evidentemente non è reale.
Per la consigliera Francesca Tizi (M5S) quello odierno è stato l’ennesimo proclama da parte dell’Amministrazione con tante parole e pochi fatti e risultati concreti. Tra gli esempi portati a sostegno della sua tesi quello della mobilità pubblica, inesistente a Perugia visto che è difficilissimo spostarsi. Di questo tema si è parlato tantissimo negli ultimi dieci anni ma senza fare nulla. Stessa storia per la mobilità privata: la città è piena di buche con strade dissestate e strisce pedonali “fantasma”. Ciò ha prodotto moltissimi incidenti stradali essendo mancata l’attenzione per tutti quei particolari che sono di straordinaria importanza.
Eppure, nonostante ciò, giunta e maggioranza esprimono soddisfazione per i risultati raggiunti e per i servizi resi. La verità invece è che i cittadini vedono ogni anno aumentare la tari, addirittura quest’anno diminuendo nel contempo i servizi, pagano un’imu da anni ai livelli massimi.
I risultati dovrebbero essere, invece, altri: diminuire le tasse locali, garantire più servizi e più posti di lavoro, garantire una città più fruibile per tutti e più sicura, più attenta alle esigenze di tutti i cittadini, in particolare quelli che attualmente stanno subendo delle disuguaglianze.
Il resto sembra propaganda: lo specchio di una realtà che si sarebbe voluta ma che non esiste oggi dal momento che i cittadini non hanno visto ciò che la maggioranza sta raccontando.
Tizi ha quindi preannunciato un voto contrario.
Per Alessio Fioroni (FI) gli epiteti con cui gli amministratori sono stati definiti “bravi ragionieri” non sono offensivi dal momento che le grandi squadre partono sempre da una buona difesa: dunque in un’Amministrazione pubblica, come per i privati, la prima cosa è avere bilanci in ordine. Questa Amministrazione – ha rimarcato Fioroni – è partita nel 2014 con un enorme svantaggio “in difesa” ossia con un bilancio che ne condizionava grandemente l’attività rispetto alla normalità.
Sulle manutenzioni stradali: con un territorio così vasto (Perugia è l’undicesimo comune italiano per estensione) ed una rete stradale tanto ampia, le difficoltà sono oggettive in termini di riparazioni e non riguardano solo l’oggi risalendo al passato. Non a caso Perugia non ha mai brillato per la qualità del manto stradale. A fronte di un quadro come questo l’Amministrazione è intervenuta in maniera massiccia, come confermano le risorse impiegate su questo versante: si pensi ai 5 milioni di euro destinati nel 2022, con interventi intelligenti e mirati, contro i 600mila al massimo delle precedenti amministrazioni di centro sinistra.
Anche in termini di sicurezza e vivibilità ci sono stati miglioramenti, anche se c’è ancora tanto da fare. Dire però che l’unico risultato tangibile ottenuto dall’Amministrazione è nel bilancio, appare quindi riduttivo. Fioroni ha quindi rivolto i suoi complimenti all’Amministrazione per il lavoro svolto.
Fabrizio Croce (IPP) ha concordato con le criticità espresse dall’opposizione sui temi delle opere pubbliche, servizi alla persona, personale, eventi culturali, con ciò preannunciando un voto contrario.
In replica l’assessore Bertinelli ha spiegato che tutto è migliorabile e per questo si continuerà a lavorare. Ricordando che in discussione vi è il rendiconto 2022 ossia un consuntivo ha evidenziato che negli anni sono stati fatti enormi sforzi per far quadrare i conti, accompagnandoli ad una visione strategica della città con investimenti importanti in corso e programmati. Tra i tanti punti positivi ha citato il piano scuole, con interventi massivi che stanno riguardando tantissimi plessi prima in sofferenza. Bertinelli si è quindi detta soddisfatta del rendiconto, specchio degli sforzi compiuti che stanno consentendo all’ente di risalire la china.
Per dichiarazione di voto Casaioli ha preannunciato un voto a favore della pratica sostenendo che l’unica visione miope è dell’opposizione che non vede ciò che è stato fatto soprattutto in alcuni ambiti, come la riqualificazione delle scuole, la programmazione della mobilità, il recupero del mercato coperto, ecc. Ciò nonostante i minori trasferimenti statali per 18 milioni di euro.