La II Commissione bilancio, presieduta da Alessio Fioroni, nel corso della seduta del 2 marzo ha trattato due temi.
E’ stata approvata con 10 voti a favore (maggioranza) e 5 contrari (opposizione) la preconsiliare n.1229 del 18.02.2022: Imposta Municipale Unica (IMU) – Approvazione aliquote e detrazioni anno 2022.
Con questa delibera -ha spiegato l’assessore al bilancio Cristina Bertinelli – l’Amministrazione propone di confermare, per l’anno 2022, le aliquote e le detrazioni dell’Imposta Municipale Propria (IMU), stabilite per l’anno di imposta 2021, fatta salva l’esenzione introdotta dall’art. 1, comma 751, della legge 27/12/2019, n. 160. In sostanza il comma 751 stabilisce che i fabbricati costruiti e destinati alla vendita dalla impresa costruttrice sono esenti dall’IMU a decorrere dall’anno 2022 a condizione che non siano locati. La delibera, in ogni caso, recepisce tutte le novità introdotte recentemente dalle normative nazionali.
Tra esse l’art. 1, comma 48, della Legge 30/12/2020, n. 178, il quale ha previsto, dal 2021, la riduzione del 50% del tributo per le unità immobiliari ad uso abitativo non locate o date in comodato possedute, a titolo di proprietà o usufrutto, da soggetti non residenti nel territorio dello Stato che siano titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia, residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall’Italia e l’art. 1, comma 743, della Legge 30/12/2021, n. 234, che ha elevato predetta riduzione, per il solo anno 2022, al 62,5%.
Queste le aliquote
Fattispecie imponibile Aliquota detrazione
1)Abitazione principale Esente ===
2)Abitazioni assimilate, per legge o per regolamento comunale, all’abitazione principale
Esente ===
3) Abitazione principale se costituita da un’unità abitativa classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 o A/9 e relative pertinenze (nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all’unità ad uso abitativo)
0,6% € 200,00
4) Fabbricati rurali strumentali 0,1% 0
5) Fabbricati costruiti e destinati alla vendita dall’impresa costruttrice Esenti 0
6) Immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D 1,06% 0
7) Immobili diversi dall’abitazione principale e dai precedenti 1,06% 0
8) Aree Fabbricabili 1,06% 0
9) Terreni agricoli Esenti 0
Vicende come pandemia, caro bollette e guerra gravano fortemente sulle imprese e sulle famiglie – ha spiegato la consigliera Maria Cristina Morbello (M5S) – In questo contesto il Comune deve cercare di non pesare ulteriormente sui contribuenti. Per questo l’anno passato la stessa consigliera aveva proposto una riduzione, poi non accolta, delle aliquote che gravano sugli immobili ad uso produttivo e su quelli dei costruttori destinati alla vendita. Nell’attuale manovra, Morbello ha accolto con favore la decisione dell’Ente di recepire la normativa nazionale che esenta dall’imu gli immobili costruiti e destinati alla vendita, mentre ha espresso rammarico per la scelta di continuare a non ridurre l’imposizione sugli immobili ad uso produttivo e per quelli diversi dalla prima casa, spesso frutto del lavoro di una vita.
Avendo il Comune di Perugia, a causa della pandemia, ricevuto dal Governo molti contributi in più, avrebbe potuto impiegarne una parte per ridurre l’imu anche alla luce del fatto che la pressione fiscale in Italia resta tra le più alte in Europa. E’ stata invece persa un’altra occasione per farlo.
L’assessore Bertinelli, in replica, ha spiegato che è auspicio dell’Amministrazione poter ridurre l’imposizione fiscale; tuttavia realisticamente ciò al momento non è possibile, visto che i bilanci dei Comuni attualmente si reggono solo sui fondi statali ed sui contributi dei cittadini sotto forma di imposte e di pagamento dei servizi ricevuti.
L’assessore ha evidenziato che se il Comune di Perugia intende mantenere intatto il livello dei servizi offerti alla cittadinanza, ha margini di manovra sull’imu molto ristretti.
Il dirigente Stefano Baldoni ha confermato che il gettito derivante dall’imu ha un’importanza centrale per il bilancio del Comune di Perugia essendo nell’ordine dei 38 milioni di euro.
Va poi ricordato, per ciò che concerne gli immobili ad uso produttivo, che una buona parte, pari allo 0,76%, dell’aliquota complessiva (che è dell’1,06%) viene incamerata direttamente dallo Stato per una somma complessiva di circa 9 milioni.
Baldoni ha spiegato, inoltre, che il Comune di Perugia attualmente è costretto a far fronte ad una forte rigidità in termini di spese a causa di alcune voci che incidono profondamente sul bilancio come quelle per i trasporti (circa 13 milioni pari al 7% del bilancio corrente) cui si somma il disavanzo tecnico risalente al 2014. Ciò obbligo l’Ente a non poter ridurre, al momento, le aliquote.
Successivamente è stato approvato all’unanimità (14 voti) l’Ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare Progetto Perugia e dal cons. Massimo Pici del gruppo consiliare Perugia Civica su: azioni di sostegno per il “caro bollette”.
Illustrando l’atto, Nicola Volpi (Progetto Perugia) e Massimo Pici (Perugia Civica) hanno riferito che, vista la forte crescita dei costi dell’energia, i Comuni, compreso Perugia, hanno lanciato tramite Anci una protesta con spegnimento dei principali monumenti cittadini. Il timore, espresso dal presidente di Anci Decaro, è che questi rincari colpiscano in maniera significativa i Comuni mettendo a rischio i servizi che gli stessi offrono ai cittadini. L’impianto dei maggior costi sarebbe anche per Perugia insostenibile: si stima che la spesa energetica di uffici, scuole, impianti sportivi e altri servizi aumenterebbe fino a 2,7 milioni nel 2022 rispetto al 1,7 milioni spesi nel 2021 cosi come la spesa l’energia elettrica della pubblica illuminazione aumenterebbe nel 2022 di una quota variabile da 1,6 a 2,4 milioni.
In questo contesto il premier Draghi ha annunciato che il Governo sta lavorando ad un nuovo decreto che prevede “un intervento di ampia portata” per calmierare i prezzi delle bollette.
Ciò in quanto i maggiori costi stimati per famiglie ed imprese appaiono rilevanti: si parla di oltre 11 miliardi, che si traducono in 1.950 euro a famiglia, 426 euro in più rispetto allo scorso anno.
Per queste ragioni i consiglieri proponenti chiedono di impegnare l’Amministrazione:
-A chiedere al Governo di ampliare ulteriormente il fondo per contenere i rincari, introducendo interventi immediati, concreti e consistenti a sostegno delle famiglie e anche delle tante imprese che si trovano in difficoltà a causa del caro-bolletta.
– A sostenere come già fatto la linea promossa da Anci;
– di verificare e rafforzare le agevolazioni già esistenti per i nuclei familiari più poveri e fragili, utilizzando scontistiche e risorse pubbliche nazionali o regionali;
-A promuovere tutte le azioni e gli investimenti per migliorare l’efficientamento energetico e l’impatto ambientale, riducendo la spesa pubblica che grava sul bilancio comunale, oltre a farsi promotore di un piano regionale e nazionale di efficienza energetica che coinvolga imprese, abitazioni private ed edifici pubblici, per aumentare il risparmio energetico, comprendendo anche gli impianti sportivi.
La consigliera del M5S Maria Cristina Morbello ha ricordato di aver segnalato, con un’interrogazione, diversi mesi fa che i forti rincari stavano determinando un caro-vita insostenibile. Si chiedevano, quindi, all’Amministrazione misure per sostenere le fasce più deboli. “In tale sede la giunta rispose che il Comune stava subendo anch’esso forti rincari, come a dire che non poteva farci nulla”.
Morbello ha spiegato che, pertanto, nei mesi successivi non sono emerse azioni in tal senso da parte della giunta, quando, invece, sarebbe stato possibile sostenere famiglie ed imprese tramite riduzione di imu e tari.
La consigliera ha poi rivolto un invito all’Esecutivo ad introdurre quanto prima la tariffa puntuale che avrà l’effetto di determinare benefici sia per i cittadini che per il costo stesso del servizio (meno 20%).
Altre segnalazioni e richieste di intervento hanno riguardato infine l’aumento del costo per i parcheggi pubblici e la vicenda relativa alla crescita nell’ottobre 2021 del costo del metano per auto, registrata solo nella provincia di Perugia, ma non in quella di Terni.
In chiusura per Morbello vi è il forte timore che la crescita dei prezzi continui, accompagnandosi alla crescita dell’inflazione, ma alla contemporanea invarianza dei redditi. Tutto ciò rischia di far precipitare il Paese nella cosiddetta “stagflazione” penalizzando famiglie ed imprese. A fronte di ciò non si può far finta di niente.