La capogruppo del Pd Sarah Bistocchi ha riferito che da notizie emerse sulla stampa locale e dalle indagini della Procura della Repubblica di Perugia, risulterebbe che una associazione di Protezione civile, l’Aeop (Associazione europea operatori di polizia), durante le attività ad essa assegnate da varie amministrazioni, avrebbe ripetutamente trasceso dai propri compiti, con i propri addetti che si sarebbero camuffati da veri e propri operatori di polizia. A molti malcapitati cittadini sarebbero state contestate violazioni amministrative, addirittura con rilascio di verbale e, a volte, perfino di contravvenzioni.
In particolare l’associazione si presentava come “sezione di polizia giudiziaria, con guardie particolari zoofile”, ed era registrata in qualità di Associazione Prociv presso la Regione Umbria, che a quanto pare le avrebbe versato anche diverse decine di migliaia di euro, grazie a qualifiche mai conseguite come realtà di volontariato e di protezione civile.
Da quanto si apprende dalla stampa locale in queste settimane, l’associazione in oggetto ha pensato di difendersi dalle accuse formulate dalla procura della Repubblica (ipotizzati i reati di usurpazione di funzioni, falsità ideologica, truffa aggravata e minacce), sottolineando il buon lavoro svolto durante la loro attività, e rivendicando il riconoscimento a loro consegnato dal Comune di Perugia direttamente dalle mani del sindaco Romizi e dell’assessore Merli.
Gli istanti chiedono quindi chiarimenti:
-sul numero di assegnazioni elargite all’Aeop dal Comune di Perugia;
-se tale associazione ha mai ricevuto contributi da parte dell’Amministrazione comunale, e se sì di quale entità;
-se, a seguito delle segnalazioni ricevute, l’Amministrazione comunale ha mai effettuato dei controlli sull’attività svolta dall’Aeop nell’esecuzione degli incarichi ad essa affidati;
-se e quando il Comune di Perugia ha interrotto la collaborazione con la citata associazione.
L’assessore alla sicurezza e protezione civile Luca Merli ha spiegato che in Umbria ci sono attualmente circa 100 associazioni di volontariato di protezione civile regolarmente iscritte e riconosciute dalla regione che è competente a verificarne i requisiti.
Aeop era una di queste associazioni regolarmente presenti nell’elenco regionale.
Merli ha spiegato, successivamente, il funzionamento del sistema di protezione civile.
Ogni qual volta l’Amministrazione comunale necessita di attivare la protezione civile, attraverso la propria unità di protezione civile attiva il volontariato regionale secondo i canoni previsti dal dipartimento regionale. Vi è una certa differenza, ha spiegato Merli, tra l’utilizzo del termine invitare (consono) l’associazione e quello utilizzato nell’interrogazione (incaricare) che non appare adeguato trattandosi di libero volontariato-
Merli ha ricordato come la parte più rilevante dell’attivazione del volontariato di p.c. regionale sia avvenuto nel periodo del covid, quando la protezione civile ha svolto un incarico di indicazione nei confronti dei cittadini dei comportamenti corretti da tenere, nulla di più.
Anche Aeop in tale periodo ha partecipato dando disponibilità a farlo coi propri volontari.
La stessa Aeop peraltro ha partecipato al volontariato di p.c. anche dopo l’alluvione di villa Pitignano con i suoi operatori che, con il fango fino ai denti, hanno utilizzato la pala per ripulire le aree invase.
Quanto alle contestazioni nei confronti di Aeop, Merli ha spiegato che quando vengono attivati servizi di volontariato, il coordinamento viene svolto dalla funzione uno del servizio di protezione civile comunale che vigila sull’operato degli addetti. Quanto avvenuto nelle piazze perugine non ha nulla a che vedere con l’utilizzo di giubbotti antiproiettili o di verbali, perché nessun operatore Aeop è stato visto possederli e tantomeno usarli. Pertanto tutte le funzioni assegnate dal Comune di Perugia sono sempre state vigilate e condotte correttamente. Poi se qualcosa di irregolare è avvenuto lontano dagli occhi dei soggetti deputati a vigilare questo non è dato saperlo.
Circa i riconoscimenti economici, sono previsti da parte della regione dei benefici di legge alla protezione civile sotto forma di rimborsi-spese e permessi di lavoro; il Comune di Perugia, non essendo competente, non ha finanziato un centesimo per nessun gruppo di protezione civile.
E’ stato invece assegnato dal Comune un riconoscimento alle oltre 20 associazioni, compresa Aeop che sono state duramente impegnate nella fase della pandemia nonché a tutte le forze dell’ordine.
Le competenze diverse da protezione civile (guardie zoofile ecc.) non si sono mai intersecate con l’attività di protezione civile condotta dall’Amministrazione e sono, semmai, poste sotto il controllo della Prefettura. Infine Merli ha chiarito che, venuti a conoscenza dell’indagine della Procura, ogni rapporto con Aeop è stato interrotto.