E’ stato approvato all’unanimità l’Ordine del giorno presentato dalla cons. Cristiana Casaioli del gruppo consiliare Progetto Perugia su: Festa della donna, pari opportunità e imprenditoria femminile.
Illustrando l’atto Casaioli ha rappresentato l’importanza ed il significato della festa della donna (8 marzo), tra cui obiettivi vi è la riflessione sul tema della parità di genere. Tuttavia ancora oggi la condizione della donna nel mondo è da riconsiderare e suggerisce azioni concrete che si accompagnino alla denuncia formale.
Dal dai messi a disposizione all’interno del Rapporto sull’imprenditoria femminile realizzato da Unioncamere e pubblicato nel luglio 2020, risulta che sono un milione e 340mila le imprese guidate da donne. Le imprese di donne, sebbene ancora fortemente concentrate nei settori più tradizionali, stanno crescendo soprattutto in settori più innovativi e con una intensità maggiore delle imprese maschili.
In Umbria sono oltre 23mila le imprese guidate da donne, pari al 25% circa.
Purtroppo il covid ha colpito duro soprattutto sull’imprenditoria femminile, con 5mila unità in meno rispetto al 2019.
Questo forte calo delle iscrizioni rischia pertanto di rallentare quel processo di rinnovamento che si sta realizzando in questi anni nelle generazioni più giovani.
Passando ad analizzare il quadro legislativo, Casaioli ha ricordato che il principale strumento normativo nazionale che promuove l’imprenditoria femminile è costituito dalla Legge 215 del 1992 “Azioni positive per l’imprenditoria femminile” che prevede delle agevolazioni per le imprese costituite o da costituire formate in prevalenza da donne.
Tra le fonti legislative statali, un posto di rilievo è poi occupato dal “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna” (D. Lgs. n. 198/2006 ), emanato allo scopo di riordinare la normativa vigente sul tema. Il provvedimento si propone di eliminare ogni discriminazione basata sul sesso. Per quanto riguarda il territorio Umbro, la Regione ha inserito l’ottica di genere in tutte le fasi di impostazione e programmazione delle politiche regionali.
A livello comunale, infine, il Comune di Perugia ha elaborato il Piano di Azioni Positive 2017-2019 che promuove la rimozione degli ostacoli che ancora si frappongono al conseguimento di una sostanziale uguaglianza tra i sessi e alla valorizzazione della differenza di genere nel lavoro e in ogni altro ambito sociale e organizzativo.
Alla luce di quanto sopra esposto, nel dispositivo Casaioli propone di impegnare l’Amministrazione:
-A promuovere azioni utili per facilitare lo sviluppo dell’imprenditoria femminile favorendo la piena attuazione degli strumenti normativi nazionali e regionali in materia, come per esempio l’istituzione di un Fondo per il microcredito all’ imprenditoria femminile (compatibilmente con le esigenze del Bilancio).
-a procedere nell’attuazione delle misure del Piano di Azioni Positive quale strumento semplice ed operativo per l’applicazione concreta delle pari opportunità, per promuove la rimozione degli ostacoli che ancora si frappongono al conseguimento di una sostanziale uguaglianza tra i sessi e alla valorizzazione della differenza di genere nel lavoro e in ogni altro ambito sociale e organizzativo, al fine di riconoscere eguali opportunità per ambo i sessi e promuovere con ciò anche un sostegno all’imprenditoria e occupabilità femminile.
Tale indirizzo, oltre ad esprimere la volontà del Comune di Perugia di promuovere attraverso le politiche dell’Assessorato Pari Opportunità “azioni positive” in un’ottica di mainstreaming e di empowerment al femminile, intende dare un segnale di concreta attenzione alle donne, particolarmente significativo nella ricorrenza odierna che altrimenti rischia di restare banale occasione di vuota retorica.
La consigliera Maria Cristina Morbello (M5S) ha ricordato come da studi nazionali emerga che le imprese femminili sono il 25% e negli ultimi anni sono cresciute più di quelle maschili. Passi in avanti, quindi, sono stati compiuti sul tema della parità di genere, ma ciò non basta soprattutto per ciò che concerne le aperture di credito in favore delle imprese femminili. Morbello ha quindi manifestato apprezzamento per l’idee di sostenere, a livello comunale, le aperture di credito verso l’imprenditoria femminile.
Resta, invece, intatto il problema delle tempistiche, dal momento che le donne continuano ad essere molto più impegnate degli uomini nella gestione della famiglia. Su questo servirebbe una rivoluzione culturale sulla quale occorre lavorare per cambiare vecchi stereotipi ormai superati.