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Gestione del verde, accolta in parte la petizione dei cittadini

Approvato all'unanimità anche un ordine del giorno che chiedo la riqualificazione del parco di Rimbocchi

di Redazione PerugiaComunica
30 Settembre 2021
in Ambiente — Territorio, Consiglio Comunica, Resoconto
Tempo di lettura:6 min.
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Gestione del verde, accolta in parte la petizione dei cittadini
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La III commissione urbanistica nella seduta del 30 settembre ha trattato una petizione popolare e un ordine del giorno di un consigliere di opposizione.

Il contenuto della petizione “Per una ottimale gestione del verde pubblico nel Comune di Perugia”, presentata lo scorso ottobre da un gruppo di cittadini in base a quanto previsto dalle disposizioni statutarie e regolamentari sulla partecipazione popolare all’amministrazione comunale, è stata illustrata dal delegato civico indicato dai cittadini.

Questi i punti portati all’attenzione della commissione dal delegato: la mancanza di strumenti quali piano del verde, regolamento del verde urbano e censimento del verde completo; le numerose segnalazioni dei cittadini riguardanti criticità nella gestione del verde pubblico; il deficit emerso nel bilancio del patrimonio arboreo degli anni 2014-18, periodo durante il quale sono stati tagliati 1.432 alberi a fronte di 435 esemplari ripiantati, con un bilancio negativo di 997 alberi; mancata indicazione nel bilancio del patrimonio arboreo 2014-18 delle piantagioni previste dalla legge n. 10/2013 per i nuovi nati; la mancanza di uno spazio ufficiale di informazione e partecipazione della cittadinanza riguardo la gestione del verde pubblico.

La petizione peraltro cita la novità rappresentata dal decreto del 10 marzo 2020 “Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde” (GU n. 90 del 4 aprile 2020) e l’approvazione della proposta di avvio del procedimento per realizzare il regolamento comunale del verde pubblico e privato da parte della I commissione consiliare Affari istituzionali .

Alla luce del quadro presentato, sono cinque le richieste avanzate all’amministrazione.

La prima riguarda l’applicazione delle indicazioni del decreto del 10 marzo 2020, in particolare per quel che concerne il piano del verde (strumento integrativo della pianificazione urbanistica generale con gli obiettivi di miglioramento dei servizi ecosistemici, gli interventi di sviluppo e valorizzazione del verde a lungo termine, le risorse economiche da impegnare e le modalità di monitoraggio e di coinvolgimento delle comunità locali) e il censimento del verde, inteso come mappatura georeferenziata delle aree e degli elementi del verde urbano da mettere a disposizione della cittadinanza tramite un portale interattivo.

In secondo luogo, si chiede l’istituzione di un osservatorio della gestione del verde pubblico come organo di informazione, co-progettazione, costruzione e promozione delle politiche.

Al terzo punto della petizione, la chiusura del bilancio del patrimonio arboreo sempre in positivo; al quarto punto, la promozione della giornata internazionale degli alberi (21 novembre) e attività di educazione ambientale e, infine, al quinto, la gestione pubblica della manutenzione del verde con la modalità dei “giardinieri di quartiere”.

Riguardo l’ultimo aspetto, è stato proposto “un sistema di gestione del verde completamente pubblico” con la suddivisione delle aree verdi comunali in aree il più possibile aderenti ai quartieri della città, ognuna affidata a una squadra composta da giardinieri qualificati. Questi, oltre a essere responsabili del verde per l’area considerata, rappresenterebbero un costante presidio del territorio.

Da parte dell’assessorato all’ambiente, che già si era espresso su questi temi in una precedente seduta, ha ribadito alcuni concetti premettendo che la gestione del verde non è e non è mai stata semplice in una città con oltre 300 aree verdi, anche se spesso le segnalazioni riguardano in realtà aree non pubbliche.  Ormai le normative nazionali ed europee impongono di non concepire più il verde pubblico come elemento di decoro o arredo, ma di considerare i servizi ecosistemici che può offrire. È quindi necessario – ha riconosciuto l’assessore – dotarsi di strumenti appositi. Il Comune di Perugia non è il solo un po’ in ritardo: in base all’Istat, su 116 capoluoghi di provincia, solo uno su dieci è dotato di un piano del verde e meno della metà ha un regolamento di settore. Quindi tutte le amministrazioni devono fare la loro parte con celerità. Nella precedente consiliatura, il Comune si è intanto dotato di un censimento del verde e del patrimonio arboreo da cui è emersa la presenza di 307 aree verdi e di 48mila alberi lungo i viali e nelle aree verdi cittadine. L’amministrazione ha inoltre già imboccato la strada di un censimento ancora più puntuale e da condividere con la cittadinanza.

A proposito del regolamento del verde, è stato ricordato che a febbraio 2020 si è insediato un tavolo di lavoro che ha prodotto una prima bozza che, dopo un ulteriore confronto con il dipartimento di Agraria, sarà partecipata alla cittadinanza.

Quanto alla richiesta di un bilancio arboreo sempre in attivo, sono stati forniti questi dati: nella precedente consiliatura il bilancio arboreo è stato chiuso con un passivo di circa mille alberature, il 2020 con un attivo di 349 alberature, mentre oggi risulta un attivo di 122. Sono inoltre in corso progettualità (in particolare in relazione a San Marco e Ponte San Giovanni) che consentiranno di lavorare sulla messa a dimora di nuovi alberi. L’assessorato ha espresso favore anche per la celebrazione della giornata degli alberi e ha annunciato l’intenzione di lavorare con Afas sulle piantagioni per i nuovi nati previste dalla normativa di settore.

Favore è stato espresso dall’assessorato anche per l’istituzione di un organismo di confronto con cittadini e associazioni (indipendentemente dal fatto che si tratti di una consulta, come già proposto da una consigliera di opposizione, o di un osservatorio, come prevede la petizione), con la precisazione che proposte e suggerimenti non sono vincolanti per l’amministrazione, alla quale compete pur sempre di portare avanti progetti ritenuti in linea con gli indirizzi di governo.

Quanto al modello di gestione del verde pubblico, l’assessorato ha confermato di voler proseguire sulla via intrapresa, ossia delega di funzioni all’Afor e convenzioni con le associazioni nell’ambito di Futuro nel verde. L’idea dei giardinieri di quartiere si scontra, in particolare, con i limiti assunzionali di cui l’ente deve tenere conto.

Nel successivo dibattito, l’opposizione ha rimarcato il valore simbolico di una seduta che prende le mosse da “costruttive azioni dal basso”, spesso alla base di numerose interrogazioni e odg degli stessi consiglieri. Quanto al modello gestionale attuale, l’opposizione ha rilevato che il tema del giardiniere di quartiere andrebbe comunque considerato nell’ottica di un progetto sperimentale da avviare qualora si reperissero i finanziamenti necessari.

Esponenti della maggioranza consiliare hanno a loro volta sostenuto l’importanza di accogliere il sentire della popolazione su un tema come il verde pubblico, esprimendo favore per la creazione di un organo di confronto che riunisca cittadini, associazioni, esponenti del mondo accademico e amministrazione evitando però, su questo fronte, di dare vita a “doppioni”. In merito ai giardinieri di quartiere – è stato detto – in futuro si potrà valutare se cogliere l’opportunità di bandi per reperire le risorse necessarie.

Su parere del dirigente dell’unità organizzativa Organi istituzionali e comunicazione, la presidente della commissione ha quindi stabilito che la petizione fosse votata per punti. Sono quindi stati approvati all’unanimità il primo (applicazione decreto 10 marzo 2020), il terzo (chiusura sempre in positivo del patrimonio arboreo) e il quarto punto (promozione della giornata degli alberi e attività di educazione ambientale). Sul secondo e il quinto, invece, si sono registrati 8 voti contrari della maggioranza e 5 favorevoli dell’opposizione. Poi la petizione nel suo complesso, per i punti rimasti, è stata approvata all’unanimità.

 

Successivamente è stato approvato all’unanimità l’odg di un consigliere di opposizione dedicato al rilancio e allo sviluppo del parco di Rimbocchi.

L’area – come spiegato dal proponente – realizzata all’inizio degli anni Settanta del secolo scorso e situata tra i quartieri di Elce, Montegrillo, Oliveto e Santa Lucia, è composta da un Cva, un campo di calcio, un circolo ricreativo attualmente dato in gestione a un’associazione, una piattaforma per il calcetto, un campo da beach volley, un’area giochi per bambini e un’area per i cani, oltre a prati. In passato il parco ha rappresentato un importante luogo di aggregazione grazie alle strutture e agli spazi disponibili: il Cva è stato adibito a lungo a palestra, usata da numerose associazioni del luogo come il campo di calcio. Gli spazi verdi sono stati usati per manifestazioni di vario tipo.

Il consigliere ha però parlato di un “lento e inesorabile decadimento”, facendo riferimento in particolare al campo di calcio e al Cva, rimasto chiuso a lungo per inagibilità e solo di recente usato per i senza fissa dimora. Ha ricordato anche che il Comune aveva proposto la costruzione di una scuola al posto del campo di calcio, progetto opportunamente abbandonato, secondo il consigliere, in quanto capace solo di stravolgere la zona che, però, attende un complessivo piano di rilancio e riqualificazione.

L’odg si concentra sulla riqualificazione del Cva per andare incontro alle esigenze sia di numerose scuole del territorio prive di palestra sia delle associazioni della zona, soprattutto quelle di Elce e Rimbocchi, che devono utilizzare sedi private per le loro attività. La ristrutturazione si dovrebbe ispirare a criteri di sostenibilità ambientale e qualità architettonica, consentendo anche la partecipazione di associazioni e cittadini sulle caratteristiche dell’intervento. Il consigliere ha quindi auspicato un impegno politico e una programmazione precisa.

È stato quindi sentito il presidente dell’associazione Elce viva, nata nel 2018 per riqualificare il quartiere. Il presidente ha riferito che sin dall’inizio la richiesta è stata quella di un progetto complessivo di riqualificazione del parco e che all’assessorato è stata presentata la proposta di bandire un concorso di idee per trasformarlo in modo innovativo e farne un’area verde “esemplare”.

L’assessorato ha confermato il favore del Comune sull’idea di elaborare un progetto con i cittadini, trattandosi di un impegno già preso e che si sta portando avanti con l’approfondimento degli aspetti amministrativi.

 

Tags: parco di rimbocchipetizioneregolamentodelverdeverde
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