Sarà piantato nei giardini della biblioteca di San Matteo degli Armeni un albero di maggiociondolo dalle foglie gialle per celebrare i 60 anni della fondazione di Amnesty International, il movimento in difesa dei diritti umani.
La cerimonia si terrà sabato 27 novembre alle ore 15.30 alla presenza dell’assessore alla cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano e degli attivisti perugini di Amnesty International.
Il gruppo territoriale di Amnesty International e il Comune di Perugia hanno deciso di unire le forze per organizzare l’iniziativa, aperta a tutti i cittadini, che intende celebrare il lavoro svolto in questi primi 60 anni in favore dei diritti umani e contro le ingiustizie sociali.
Un gesto emblematico, per ricordare quanto lavoro è stato fatto e quanto ancora ce ne sia da fare.
La biblioteca San Matteo degli Armeni, con sede in via Monteripido 2, è specializzata sui temi della pace, della nonviolenza, dei diritti umani, del dialogo interculturale e interreligioso, con una sezione che comprende la biblioteca di Aldo Capitini
Dal 2015, a seguito di una convenzione con il Comune di Perugia, ospita inoltre il Centro di Documentazione per i Diritti Umani intitolato all’attivista perugina Elisabetta Campus, della Circoscrizione Umbria di Amnesty International e del Gruppo 045 di Perugia.
Nel corso dell’evento sarà infatti ricordata anche l’attivista perugina, prematuramente scomparsa il 12 novembre del 2014.
Verrà inoltre scoperta una targa celebrativa dedicata a Peter Benenson, fondatore di Amnesty International e avvocato inglese che leggeva e metteva da parte storie di repressione di dissidenti, dandosi l’obiettivo di collegare persone in ogni parte del mondo e farle agire contemporaneamente per una causa: la liberazione dei “prigionieri di coscienza”, ossia le persone incarcerate solo per aver espresso le loro opinioni, esercitato il loro credo religioso, aver promosso i diritti.
L’impegno per i diritti umani continua e non si ferma mai: in difesa dei prigionieri di coscienza detenuti ingiustamente, delle donne vittime di violenza, dei migranti torturati nei centri di detenzione in Libia e non solo, dei manifestanti che hanno subito violenze da parte della polizia.
Oggi Amnesty è un movimento globale fatto di oltre 10 milioni di persone; la Sezione Italiana conta circa 70.000 tra soci e sostenitori, con gruppi di attivisti diffusi su tutto il territorio nazionale.